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Juke-box granata suona a Milano: oltre 3000 “gettoni” e la musica infinita dei tifosi

La sfida comincia prima del fischio di inizio di un lunedì sera a Milano, proprio sui gradoni. Le “luci a San Siro” si accendono sulle note di “Freed From Desire” coverizzata e intrisa di passione e prestata alle “curve” dei tifosi di mezza Italia. Da un lato “Pioli is on fire” cantata con la forza di chi è a casa propria, dall’altro il “ma che ci posso fare se puzzo di pesce” di chi si sente in famiglia e che vuole padroneggiare dall’alto di un settore ospiti colorato interamente di granata. Il minuto di silenzio per le vittime del naufragio di Cutro e per la morte di Italo Galbiati viene spezzato da qualche voce decisamente…fuori dal coro. Tutto finisce in un grande applauso in segno di rispetto, vicinanza e commozione per chi è volato via.

Nonostante la frangia rossonera che riempie con voce e mani la Scala del calcio e nonostante la lontananza, a spuntarla sono quei (mai) timidi supporter della Bersagliera che si fanno sentire in ogni angolo del Meazza che diventa bollente alla metà della prima fase di gioco. Sono 71870 gli spettatori presenti e oltre 3000 i cuori granata che battono all’unisono.

Un botta e risposta tra le bandiere che sventolano sotto gli occhi di patron Danilo Iervolino che – per la prima volta da quando è il numero uno della società granata – raggiunge la tribuna autorità dell’impianto lombardo dopo aver partecipato all’assemblea di Lega Serie A in via Rosellini nel pomeriggio. Accanto a lui l’amministratore delegato Maurizio Milan, l’avvocato Francesco Fimmanò e il professore Rino Sica, dell’ufficio legale granata.

Esplosione granata sul pareggio di Boulaye Dia che regala la gioia e l’emozione della “prima volta” contro una milanese. Ci mette lo zampino, lui mentre sul rettangolo verde è un via-vai di maglie sudate che buttano il cuore oltre l’ostacolo. Ci mettono tutta l’anima i tifosi che hanno macinato ancora chilometri. A meritarsi gli applausi da parte dei giocatori, con le ultime energie a disposizione, sono proprio loro.

E come tutti i film dal lieto fine, davanti ad un bar di periferia, si sente in sottofondo qualche nota che rompe il silenzio: questa volta l’emozionante canzone di Vecchioni passa in quel vecchio juke-box anni 80 con l’immagine dell’ippocampo granata che fa da scenografia e più di 3000 gettoni inseriti all’unisono affinchè la musica non finisca (mai più): “Luci a San Siro di quella sera che c’è di strano siamo stati tutti là, ricordi il gioco dentro la nebbia? Tu ti nascondi e se ti trovo, ti Amo là…”

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