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Un anno fa la festa a Pescara, la Salernitana vuole custodire il patrimonio Serie A

Sono 487 i chilometri che separano lo stadio Adriatico ‘Giovanni Cornacchia’ di Pescara dal Castellani di Empoli. Meno di 500 chilometri e la consapevolezza di dover difendere quel patrimonio conquistato trecentosessanta cinque giorni fa. È passato un anno dalla promozione in Serie A della Salernitana che sabato – sul campo dei toscani – proverà a conquistare l’intera posta in palio per custodire quella categoria conquistata con tanta fatica e che potrebbe regalare scenari futuri fino a pochi mesi fa impronosticabili.

La settimana più importante dell’anno

Anche l’anno scorso la partita con l’Empoli fu fondamentale: era sempre la penultima giornata, e in un Arechi deserto solo all’interno per via della pandemia, la Salernitana di Fabrizio Castori si impose sui toscani (già promossi in Serie A) con le reti di Bogdan e André Anderson. Questa volta lo scenario sarà il ‘Castellani’, stadio storicamente ostico ai colori granata (ultimo successo 29 novembre 1999 con gol di Di Jorio, Di Michele e Guidoni) e che questa volta dovrà rappresentare un impianto da espugnare. Il pareggio col Cagliari ha lasciato l’amaro in bocca, ma non ha precluso nulla alla truppa di Davide Nicola, consapevole di essere ancora padrona del proprio destino.

La vittoria sull’Empoli dello scorso campionato (all’andata finì con un pesante 5-0 in favore degli azzurri) consentì a Di Tacchio e soci di giocarsi tutto a Pescara, dove grazie alle reti di Anderson, Casasola e Tutino, scoppiò la festa granata, proseguita in città per il ritorno in massima serie. Un anno dopo non è cambiata solo la categoria: proprietà e management rinnovati hanno riacceso l’entusiasmo di una città che ha vissuto mesi calcisticamente tragici per via delle note vicende societarie. Ora il futuro è dietro l’angolo: entra nel vivo la settimana che porterà la Salernitana alla gara di Empoli dove si registrerà l’ennesimo esodo di seguaci dell’ippocampo, pronti ad archiviare l’amarezza per il gol di Altare e sostenere i propri beniamini nell’ennesima battaglia di una stagione da vivere fino all’ultima goccia di sudore.

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