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UFFICIALE. Promessa e rammarico: Lovato ai saluti, tra sfortuna e una serenità mai trovata

Due anni (quasi) in granata, oggi i saluti. Matteo Lovato saluta Salerno e la Salernitana: in maglia granata ha raccolto 32 presenze, tra cui due in Coppa Italia. La formula dell’operazione che porta l’ex atalantino al Sassuolo è del prestito con obbligo di riscatto, sarà il sostituto di Erlic passato al Bologna. Lovato va in Emilia con il rammarico di non aver mai inciso davvero con la maglia dell’ippocampo. Tra tanta sfortuna, soprattutto agli inizi, e prestazioni da dimenticare sintomo di una tranquillità mentale mai raggiunta appieno all’ombra del castello d’Arechi. Nel pomeriggio è arrivata la nota ufficiale del club del cavalluccio: “L’U.S. Salernitana 1919 comunica di aver raggiunto l’accordo con l’U.S. Sassuolo Calcio per il trasferimento a titolo temporaneo con diritto di riscatto e obbligo di riscatto a determinate condizioni del difensore classe ’00 Matteo Lovato”. La condizione è rappresentata dalla promozione del Sassuolo in massima serie.

Gli inizi

Matteo Lovato ha vestito il granata nel luglio 2022, facendo capolino nel ritiro austriaco di Jenbach. Arrivava alla corte di Davide Nicola dopo la clamorosa salvezza del 7%, dall’Atalanta a titolo definitivo nell’ambito dell’operazione che portò Ederson a Bergamo. Il centrale, valutato 8 milioni, all’epoca era reduce dal prestito semestrale al Cagliari, causò lui il fallo su Kastanos per il rigore trasformato da Verdi nello scontro diretto contro gli isolani. L’avventura in granata partiva con il piede sbagliato per Lovato, che si infortunò alla caviglia nell’amichevole in Austria contro il Wieczysta Cracovia. Dopo la sfortuna, il rientro in occasione di un Sassuolo-Salernitana di inizio ottobre, una Caporetto con il netto 5-0 finale per i neroverdi. Insomma, non il massimo per un esordio da difensore. Lovato sembrava carburare, poi arrivarono tutti di seguito uno stop per noie all’altra caviglia rimediato nel riscaldamento del match con il Verona e la gastroenterite. Ma la sfortuna per il difensore non si fermò qui, perché nel match interno contro la Cremonese fu costretto ad uscire dopo 5′ della ripresa per un trauma cervicale causato da uno scontro con Tsadjout. Con la Cremo fu una sfida tutt’altro che entusiasmante per il giovane centrale, che evidenziò amnesie in più azioni.

Con Sousa

Rientrato contro il Milan, nella sfida ai rossoneri e successivamente contro l’Atalanta Lovato avrebbe sfoderato due prove horror. L’avvicendamento tecnico da Nicola a Paulo Sousa giovò anche al giovane centrale che si trova più a suo agio come centrale della difesa a tre, dal ritiro invernale in Turchia era finito ai margini del progetto tecnico, complice anche la grande sfortuna di cui sopra. Il finale di stagione fu soddisfacente per la Salernitana con la guida portoghese, anche Lovato chiuse con il sorriso: trovò sette presenze consecutive sul rettangolo verde, in circa un mese fu sempre in campo. A fine stagione sarebbe poi arrivata la chiamata per gli Europei Under 21 in maglia azzurra. “Con Sousa abbiamo ritrovato la rotta” commentava. Il 23/24 sarebbe partito di nuovo con handicap per il centrale, che con la Ternana in Coppa Italia uscì dal campo con una vistosa fasciatura al ginocchio destro. Il centrale fu in dubbio fino all’ultimo per l’esordio all’Olimpico contro la Roma, alla fine giocò tutti e novanta i minuti, complice anche la situazione precaria di una difesa decimata.

L’ultima stagione

Lovato ha trovato un ruolo ridimensionato con Pippo Inzaghi negli scorsi mesi, vedendo il campo soltanto in sei occasioni sotto la nuova guida tecnica. Grossolani e ripetuti errori tecnici hanno macchiato le prestazioni del centrale, che non ha mai ritrovato davvero la serenità. Nel mercato di gennaio, Walter Sabatini appena arrivato al posto di De Sanctis con il ruolo di direttore generale, chiuse con il Torino l’accordo per il prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni, poi non esercitato dal club di Cairo. In Piemonte Lovato ha ritrovato Ivan Juric, tecnico che lo fece esordire in massima serie nel 2020 con la casacca del Verona. Come detto, al termine del prestito al Toro Lovato è rientrato a Salerno. Con l’ippocampo ha svolto la preparazione estiva a Rivisondoli, mostrando polso nel difendere il compagno Simy attaccato da un tifoso a margine dell’amichevole contro il Volos (clicca qui per leggere). Ora la nuova avventura al Sassuolo, in B, riceverà la visita proprio dei granata nel weekend del 23 novembre, tornerà invece all’Arechi da avversario due mesi più tardi.

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