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Tridente e difesa a 4: Marino pronto a cambiare abito alla Salernitana

Due mesi per agguantare almeno i playout che alimenterebbero la speranza di restare in Serie B. La mission di Pasquale Marino è iniziata ieri, con il primo allenamento diretto con addosso la tuta dell’ippocampo. L’allenatore siciliano è carico, sa di giocarsi tanto, dopo tre esoneri nelle ultime tre stagioni con Spal (2020/21), Crotone (2021/22) e Bari (2023/24). La Serie B la conosce benissimo (324 panchine con Arezzo, Pescara, Vicenza, Frosinone, Brescia, Spezia, Empoli, Spal, Crotone e Bari), l’ha vinta col Catania nel 2005/06 e ci è andato vicinissimo in altre due occasioni, perdendo due semifinali playoff, col Vicenza nel 2014/15 contro il Pescara e col Frosinone nel 2016/17 contro il Carpi (allenato da Castori). Il tecnico siciliano può vantare anche 189 panchine in massima serie con Catania, Udinese, Parma e Genoa; all’alba della carriera ha conquistato una promozione in C2 con il Paternò (2000/01) e una in C1 col Foggia (2002/03). È stato anche calciatore (centrocampista), indossando la maglia della Battipagliese dal 1989 al 1992.

Marino esordirà contro l’allenatore che ha sfidato più volte in carriera, Fabrizio Castori: sabato i due si incroceranno per la 19esima volta. Per la gara col Sudtirol ci sarà il rientro dalla squalifica di Amatucci, non ci saranno Njoh, che sarà appiedato dal giudice sportivo, e Bronn, infortunato. Curiosità: l’ultima vittoria in B Marino l’ha ottenuta, col Bari, contro la Ternana di Roberto Breda, 3-1 il 13 gennaio di un anno fa.

La disposizione tattica

Dalla doppia seduta odierna Marino inizierà a riflettere sul modulo: il compito principale sarà quello di ravvivare la verve offensiva, per una squadra che, con gli attaccanti, non segna da oltre due mesi (dal gol di Raimondo contro la Cremonese dello scorso 2 febbraio). E allora potrebbe essere possibilità più che concreta il passaggio al 4-3-3, utilizzato nelle esperienze di Vicenza, Spezia, Crotone e Bari; in biancorosso però, ma anche con la Spal, il Brescia e il Frosinone ha utilizzato anche il 3-5-2, il 3-4-1-2 e il 3-4-2-1. In un eventuale attacco a tre troverebbero spazio, ai lati della punta Cerri, Verde, a destra, e Tongya, a sinistra. Proprio l’ex Juventus ha fatto vedere le cose migliori quando ha giocato più avanzato. Non è da escludere che Marino possa riflettere sul reintegro di Braaf che tornerebbero utile proprio come esterno offensivo; come alternativa a Cerri, oltre a Raimondo, il neo tecnico potrebbe valutare anche Simy e Wlodarczyk. Non cambierà sostanzialmente il centrocampo che dovrebbe vedere ancora, almeno inizialmente, Zuccon, Amatucci e Soriano, che partono avvantaggiati su Caligara, Girelli, Hrustic e Tello. Ci sarà poi da gestire anche la questione Reine-Adelaide. Con la difesa a tre, utilizzata da Breda (prima anche da Colantuono), la Salernitana ha incassato 13 reti in 12 partite, ma Marino dovrebbe ripartire dalla retroguardia a 4. Ferrari e Lochoshvili sarebbe i due centrali, con Ghiglione, a destra, e Corazza, a sinistra. Stojanovic potrebbe però avere qualche chance essendo più abituato a giocare da terzino, rispetto a Ghiglione più abituato a fare l’esterno alto.

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