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Tensione, nervosismo ma “che importa se…”: tutto di scena all’Arechi, sotto gli occhi di Iervolino

La tensione era nell’aria, poi tutto si è consumato ed è scoppiato una manciata di minuti prima del fischio di inizio. Gli scontri all’esterno dell’Arechi in occasione di Salernitana-Fiorentina si sono limitati – però – alla ventina di minuti prepartita (clicca qui per video e articolo). All’interno dell’impianto durante la gara sfottò da una parte all’altra: nel settore ospiti i 350 sostenitori gigliati hanno insistito sul coro del “reddito” già “proposto” all’andata in maniera più fragorosa. Mentre alla fine alcuni supporter dei viola presenti nel settore ospiti si sono “travestiti” da fantasmi con un lenzuolo bianco con la lettera “B” scritta in rosso.

Durante il primo tempo, non è passata inosservata la rimozione dello striscione del gruppo Ums dalla parte superiore della Curva Sud ma soprattutto nella seconda parte del match e per la prima volta, gli ultras hanno nuovamente intonato – dopo tempo – il coro che mette il “marchio” sulla retrocessione granata: “Che importa se è arrivata la retrocessione – cantano – che vuoi che sia, in ogni categoria, Salernitana io non vivo senza te”. Alla fine del match, contrariamente al pre-partita, tutto è filato liscio senza scontri. Il bilancio – ad ora – dopo gli scontri tra tifosi della Fiorentina, quelli della Salernitana e forze dell’ordine è di 10 agenti feriti (9 poliziotti e 1 della guardia di finanza) di cui 3 portati in ospedale per farsi medicare, mentre per gli altri solo contusioni. Ci sarebbe anche un tifoso granata tra i feriti, trasportato presso un nosocomio della provincia di Salerno e non al vicino San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Per ora però non c’è ancora un numero preciso. Nelle prossime ore potrebbero esserci anche ulteriori aggiornamenti su presunti fermi o arresti.

Cravatta granata per Danilo Iervolino che era presente sugli spalti. Il patron della Salernitana ha effettuato l’accesso da un ingresso secondario, idem l’uscita, guadagnata dopo un po’ dal triplice fischio finale. Nessuna parola o dichiarazione al termine del match, anche se il presidente pare essersi trattenuto nel corridoio tra gli spogliatoi e la sala stampa. Presente in tribuna autorità anche Giuseppe Barone, figlio del compianto Joe ed ex giocatore della Salernitana. Ma a raggiungere l’impianto di via Allende anche una “vecchia conoscenza” dell’era Lotito, Alberto Bianchi.

Il frame è fermo sull’immagine della squadra che – tra i fischi – non saluta i presenti alla fine della partita per guadagnare direttamente gli spogliatoi. A tal proposito, all’Arechi questo pomeriggio c’erano 14597 spettatori compresi i possessori di abbonamento. Un Arechi quasi spettrale, che attende il campionato cadetto ma riesce ad intonare la canzone della passione e dell’attaccamento alla maglia perchè “che vuoi che sia in ogni categoria, Salernitana non vivo senza te”.

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