Un taglio – quasi – netto col passato. La Salernitana prova a voltare pagina, cercando di chiudere quanti più legami possibili con il gruppo che ha vissuto l’amara delusione della retrocessione in Serie B della scorsa stagione. Il mercato invernale, conclusosi ieri sera, ha sancito l’ennesima rivoluzione in casa granata, con il direttore sportivo Marco Valentini che ha portato avanti l’opera iniziata ormai sette mesi fa dal suo predecessore Gianluca Petrachi. Se il mercato estivo aveva già visto una prima epurazione – con le partenze di Dia, Tchaouna, Pirola, Lovato, Kastanos, Sambia, Legowski, Daniliuc, Bradaric, Coulibaly, Ikwuemesi e Stewart – il mese di gennaio ha portato a nuovi addii: via Valencia (che ha risolto il contratto), Fiorillo e Maggiore. Il filo conduttore è evidente: cercare di tagliare ogni ponte con una stagione ormai archiviata, alla quale avevano preso parte sia il portiere che il centrocampista. La punta cilena aveva invece trascorso la scorsa annata in prestito ai greci dell’Atromitos.
Un cambio di rotta deciso
Se Petrachi aveva provato a mantenere una certa continuità affidandosi a Sepe e, per forza di cose (mancate cessioni), a Maggiore e Simy, Valentini ha scelto una strada opposta e più radicale. Sepe, scelto dall’ex ds come leader della nuova rinascita della Salernitana, è scivolato dietro Christensen nelle gerarchie dopo un inizio stagione deludente. Anche lui, in realtà, è stato in odore di cessione, ma nessuna trattativa si è concretizzata. Sorte inversa invece per Maggiore, ceduto in prestito al Bari di Moreno Longo. Ha salutato anche Fiorillo, firmando un contratto a titolo definitivo con la Carrarese. Gli unici superstiti, della scorsa travagliata stagione, sono Bronn e Simy. Il difensore tunisino, che sta risalendo le gerarchie di Breda (titolare con la Cremonese), aveva però trascorso la seconda parte della scorsa stagione in prestito agli svizzeri del Servette. Per l’attaccante nigeriano, invece, l’addio resta comunque alle porte. Il ds ha provato dapprima a cederlo, per poi provare a trovare un accordo per la rescissione contrattuale. Scartate, però, entrambe le ipotesi, si attenderà evidentemente il mese di giugno per la scadenza ufficiale del suo contratto con la Salernitana.
Bocciature per gli acquisti estivi
La rivoluzione di Valentini si è fatta sentire anche su alcuni degli acquisti targati Petrachi. Emblematico il caso di Ernesto Torregrossa, arrivato nelle ultime ore del calciomercato estivo per diventare il riferimento offensivo della squadra, ma che ha lasciato Salerno a titolo definitivo dopo appena 12 presenze e zero reti trasferendosi alla Carrarese. Stessa sorte per Nicola Dalmonte, ceduto al Catania dopo una breve parentesi di appena cinque apparizioni, e per Tijs Velthuis, finito al Sassuolo dopo l’interruzione del prestito con lo Sparta Rotterdam. Anche Yayah Kallon ha fatto le valigie, trasferendosi in prestito alla Casertana. Jayden Braaf era ad un passo dall’addio, destinato all’Istanbul Basaksehir, ma è rimasto in granata perché non si è riusciti a trovare un sostituto in attacco. La dirigenza ha provato a piazzare anche Szymon Wlodarczyk, ma lo Sturm Graz non ha accettato il suo rientro, e anche Pawel Jaroszynki che non è tornato al Cracovia. Della gestione Petrachi, va precisato, sono rimasti anche tanti elementi che Breda sta, chi più chi meno, impiegando con continuità, come Ruggeri, Ferrari, Stojanovic, Ghiglione, Njoh, Amatucci, Soriano, Hrustic, Tello, Reine-Adelaide, Tongya e Verde. Ora la parola passa al campo: la rivoluzione è compiuta, e resta da scoprire solo se sarà anche vincente.
A cura di Gianluca Comentale
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