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Stirpe come Vigorito: “Se eliminano i playoff e il Frosinone non va in A io mi ritiro”

Domani la Serie B si riunisce per capire come affrontare l’ultima parte di stagione quando, passata l’emergenza nazionale, si potrà pensare anche a tornare a giocare a pallone. Tra ipotesi e supposizioni, c’è il serio rischio che bisognerà prendere drastiche decisioni. Il presidente del Benevento Vigorito ha già annunciato di non accettare altro se non la regolare prosecuzione del campionato (clicca qui per leggere le sue dichiarazioni), dello stesso avviso è anche il patron del Frosinone Maurizio Stirpe che attualmente è in piena lotta per la A. I ciociari dopo un paio di battute di arresto però sono scesi al terzo posto e in caso di stop al campionato e promozione diretta delle prime due rischiano di restare in Serie B. Stirpe non vuole proprio sentire discutere di questa ipotesi, riprendendo lo stesso concetto espresso da Vigorito: “Sono pronto ad andarmene”. Il suo pensiero: “Dico una cosa se non si potessero disputare i playoff e noi da terzi non andiamo in Serie A, io mi ritiro dal campionato. La mia idea è questa: penso che dobbiamo aspettare gli eventi, dobbiamo aspettare cosa deciderà il Governo tra fine marzo e inizio aprile. Bisognerà vedere se potranno esistere le condizioni per riprendere il campionato almeno a porte chiuse. Anche se questo sarebbe una mortificazione per il calcio, per almeno tre motivi: i tifosi non lo meritano, non è uno strumento idoneo per proteggere i tesserati e viene sottratto personale sanitario che può servire altrove. Entro il 30 giugno ci può essere la disponibilità per la finale playoff. Fino a quel momento Lega e Federazione devono fare di tutto per non limitare le possibilità che esistono. Se questo non fosse possibile, ritengo che le ultime 3 di Serie A debbano retrocedere e le 3 di Serie B salire”.

Stirpe ha poi aggiunto: “Capisco lo sfogo di Vigorito, tra 3-4 giornate poteva già festeggiare la promozione. Fino a quando c’è l’opportunità di disputare il campionato si deve fare, preservando al massimo le condizioni di sicurezza. Qualora questo non fosse possibile, il campo ha già espresso i suoi verdetti sia in Serie A che in Serie B. Europei? L’ultima delle preoccupazioni. Il termine del 30 giugno è anche quello ultimo dei vincoli contrattuali dei giocatori. Magari qualche contratto scade e sarebbe difficile prorogare questi accordi. Però dico che si può fare tutto e si può pensare tutto. In linea di principio, comunque, sono per far disputare i campionato e spostare l’Europea. Adesso quest’emergenza diventerà un’emergenza di tutta l’Europa, è già così. Quindi è inutile mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi“.

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