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Sosta sgradita anche a Cittadella, Venturato: “Ci fermiamo nel momento più bello. Recuperate energie fisiche e mentali”

La sosta del campionato non piace praticamente a nessuno. Scombussola i piani degli allenatori di B, costretti a rivedere i piani ed a tenere sulla corda i calciatori evitando fisiologiche distrazioni in assenza della competizione ufficiale. Il Cittadella, però, nel weekend tornerà in campo, a differenza della Salernitana che osserverà un altro turno di break forzato. Roberto Venturato, trainer dei granata veneti, ha raccontato ai colleghi de Il Mattino di Padova una domenica decisamente sui generis: “Ho preferito staccare per qualche ora, pranzare con i miei cari e mantenere una certa serenità, ma, appunto, soltanto per qualche ora: stiamo entrando in una fase decisiva del campionato, a cui tutti dobbiamo arrivare preparati, io per primo. Peraltro, in questo momento, dopo una prestazione importante come quella offerta nel derby col Venezia, mi sarebbe piaciuto giocare subito e verificare immediatamente le nostre potenzialità di crescita. Il calendario, però, è questo e non puoi farci nulla. Nei giorni scorsi ne abbiamo approfittato per recuperare energie fisiche e mentali, cercando non perdere il ritmo dell’allenamento: non abbiamo nemmeno concesso i due giorni di pausa che avremmo potuto lasciare, proprio per recuperare il poco lavoro svolto nella settimana in cui abbiamo avuto i tre turni di campionato. Quella che inizia ora, invece, sarà una settimana-tipo in funzione di una trasferta difficile come quella di Livorno, in casa di una squadra che, al di là della classifica, è di grande livello, ha tradizione e viene da un campionato vinto in Serie C”. 

Venturato in settimana ha ricevuto un prestigioso premio al “Gala del calcio triveneto” e i complimenti di Walter Zenga che l’ha definito “il Ferguson italiano”: “Le sue parole mi hanno fatto indubbiamente piacere. Lo ringrazio e contraccambio: Zenga ha maturato in questi anni esperienze diverse, che l’hanno arricchito sul piano professionale, e riesce sempre a trasmettere la sua personalità alle squadre che allena. Per quanto riguarda il premio al Gala di Vicenza, è una gratificazione a livello personale che condivido con il direttore Marchetti e con tutti coloro che lavorano con me. I risultati si ottengono se c’è partecipazione”.

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