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Simy saluta: “Anni intensi e difficili ma ringrazio Salerno”

Alla fine ha raggiunto la doppia cifra in 4 stagioni, con due intervalli di prestiti e un minutaggio comunque più basso di quello che si pensava quando, nell’estate 2021, la Salernitana del trust e di Fabiani direttore sportivo lo acquistava dal Crotone, quando era reduce da 20 gol segnati in Serie A. Nwankwo Simy doveva essere il colpaccio del mercato insieme a Ribery, che sarebbe arrivato dopo, e invece non riuscì a ripetere quello che aveva fatto in rossoblù, a causa anche del ritardo di condizione mai colmato.

Ieri è scaduto il contratto che legava l’attaccante nigeriano alla Salernitana. L’avventura si chiude con 10 gol segnati in 64 presenze. “Sono stati 4 anni intensi e difficili a tutti i livelli ma non servono tante parole. Grazie”, scrive il giocatore classe 1992 su Instagram con un collage di foto “granata”. Idolatrato e poi a volte anche eccessivamente sbeffeggiato, Simy è rimasto vittima del lauto ingaggio e dello scarso rendimento iniziale che ha segnato la sua avventura a Salerno. I prestiti a Parma e Benevento non hanno fatto rinascere il calciatore, che nel suo terzo anno di contratto con la Bersagliera era finito palesemente fuori rosa. Pippo Inzaghi volle riportarlo a lucido, dandogli un’opportunità, con Simy che riprese almeno a segnare (in casa col Bologna e poi doppietta all’ultima giornata a San Siro contro il Milan) guadagnandosi la conferma di Petrachi e Martusciello l’anno scorso: con 6 gol (e un autogol propiziato) tra Coppa Italia e campionato, è stato comunque il miglior marcatore del gruppo che poi è mestamente retrocesso in Lega Pro.

Ora per Simy potrebbero aprirsi ancora le porte della Serie B. Da svincolato sarà libero di scegliere il suo destino, ma intanto ha comunque ringraziato una piazza che non gli ha risparmiato critiche a volte ingenerose, perché l’impegno del giocatore non è mai mancato, come la professionalità venuta fuori nel difficile finale di scorsa stagione: a gennaio era tra i partenti, come al solito, e alla fine Marino lo ha riportato sempre dentro per provare ad avere qualcosa in più sotto porta, ripagato con i gol contro Mantova e Cittadella. Simy poteva e doveva fare molto di più, ma è stato anche sfortunato. Saluta con il rammarico, ma sempre con compostezza.

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