Un ex giocatore che sicuramente vedrà la partita di domani tra Salernitana e Cosenza é Raffaele Schiavi. Cresciuto nel settore giovanile della Bersagliera, il cavese esordì nella Serie B del campionato 2004-2005 collezionando 8 presenze. Il classe 1986 tornò nel 2015 per giocare all’Arechi (indossando anche la fascia da capitano) fino al 2019 vestendo la maglia granata in 63 occasioni. L’anno successivo, Schiavi approdò a Cosenza dove restò per due anni giocando 15 gare.
L’ex capitano dell’ippocampo ha parlato della gara tra le due compagini sottolineando anche la rivalità tra ambo le parti: “Mi aspetto una partita molto intensa giocata sui nervi. Da una parte c’è un Cosenza ultimo in classifica, però da come sappiamo è una partita molto sentita anche da da parte della tifoseria quindi i giocatori vorranno dare tutto e mettere il bastone tra le ruote alla Salernitana. Dall’altra parte troviamo una Salernitana che viene da una vittoria, togliendo la partita rinviata a Cittadella, e che per ovvi motivi dovrà fare per forza tre punti. I ragazzi di Marino devono giocare su ritmi alti facendo la partita perché ora i punti iniziano a pesare. Sarà una partita molto dura, soprattutto a livello caratteriale”.
Proprio Marino fu il suo allenatore a Pescara nella stagione 2013-2014: “La Salernitana ha fatto un’ottima scelta con lui perché è un allenatore che tocca molto la testa dei giocatori e attualmente la Salernitana aveva aveva bisogno di questo. I granata a Castellammare di Stabia hanno preso un gol incredibile: non si può mai prendere una rete perché significa che tu giocatore non sei con la testa in campo. Io penso che il mister sia molto molto bravo a lavorare sulla mentalità della squadra”.
Parentesi aperta anche sulla corsa salvezza: “É molto dura la lotta perché lì sotto ci sono tante squadre in pochi punti. Penso che la partita di domani sia un crocevia per la Salernitana che vincendo potrebbe raggiungere la salvezza diretta molto tranquillamente. Ci sono ancora tanti scontri diretti e la Serie B é un campionato molto difficile e duro: puoi vincere che perdere con tutti”.
In questo momento il capitano é Ferrari. Proprio come Schiavi é difensore, il cavese ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’importanza di questo ruolo e di cosa dovrebbe fare un leader adesso: “Quando arrivava qualche giocatore, gli facevo capire subito l’importanza della maglietta della Salernitana. Salerno ha una piazza che segue la la squadra in modo molto passionale, quindi bisogna far capire prima dove si trova quando: solamente in questo modo su quel rettangolo verde si può dare l’anima. In questo momento ci vuole un leader che prenda la squadra in mano con personalità. Bisogna far capire ai ragazzi che non si può avere paura in campo e che l’Arechi deve essere il fortino per raggiungere la salvezza. Io credo che Ferrari abbia tutte le carte in regola per trasmettere tutto questo perché stiamo parlando di un giocatore che ha fatto sempre la Serie A, un giocatore molto esperto”.
Un ipotesi che potrebbe avverarsi é quella dei playout. Schiavi ha vissuto questa circostanza con la maglia granata: “Partite del genere si affrontano con massima concentrazione e massima determinazione. Non bisogna mollare mai perché nei playout c’è sempre la possibilità di ribaltare il risultato: gare del genere si affrontano soprattutto a livello mentale. In questa fase del campionato la mente conta davvero tanto: non bisogna andare in ansia, bisogna dare tutto per uscire sempre a testa alta dal campo”.
In chiusura, Schiavi ha speso parole al miele per la tifoseria della Bersagliera: “L’Arechi quando è pieno é il dodicesimo uomo in campo. I giocatori devono trasportare il pubblico perché quando la tifoseria spinge, le gambe andavano da sole. La Curva Sud deve essere un’arma in più per arrivare alla salvezza”.
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