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Salernitana, si riparte! Ventura carico: “Inizia un mini-torneo, ma serve un mese per evitare infortuni”

“Si riparte con lo spirito di un gruppo che ha una voglia feroce di calcio, talmente tale che mi ha perfino sorpreso. Da parte mia c’è grande curiosità: in primis di sapere quando riprende il campionato. E di conseguenza voglio vedere se questa voglia dei giocatori si riflette sul campo. Da oggi ripartiamo con concetti che i calciatori hanno metabolizzato e speriamo di avere anche quella spensieratezza che a volte fa anche la differenza”. Gian Piero Ventura è carico come mai, dopo una situazione anche per lui che in 72 anni ne ha viste tante, dentro e fuori dal calcio. Da oggi pomeriggio il tecnico della Salernitana riprenderà le redini della sua squadra sul campo, anche se divisa in gruppi almeno momentaneamente fino a (si spera) venerdì.
Giusto ripartire per mille motivi: da quelli economici, a quelli professionali passando per quello che rappresenta il calcio nella vita di tutti i giorni. Per tutti i tifosi: quelli “da stadio” e quelli “da casa”. Sinceramente non ho mai avuto dubbi sulla ripresa. Anche perché se non ci fosse il semaforo verde credo che sarebbe stato difficile ripartire anche l’anno prossimo. – ha detto il trainer in una lunga intervista al quotidiano Il Mattino di oggi – Io sono più che d’accordo nel fare i test. Ma è anche vero che, poi, abbiamo passato dei momenti in cui i giocatori potevano andare a correre al parco ed era impedito loro farlo su un campo di calcio. Capisco che eravamo in un frullatore terrificante e che non era facile prendere decisioni in momenti del genere. Mi auguro che siamo sulla strada del ritorno e pian piano si torni alla normalità”.
Salernitana settima. Se davvero si riuscisse a iniziare (e chiudere) la stagione in maniera regolare sul campo, per i granata ci sarebbero dieci partite decisive per agguantare il miglior posizionamento playoff.Inizierà un altro mini campionato. Che è una cosa ben diversa. – precisa Ventura – Bisogna capire se si giocheranno tutte le partite che restano e se si quante se ne giocherebbero alla settimana. Il tutto con temperature estive. Penso sia una mezza follia pensare di giocare il sabato, il martedì ed il sabato… ininterrottamente. Allora si che non ci sarebbe tutela della salute. Bisogna capire dove e cosa si può fare. Mi auguro solo che tutto venga gestito con il buon senso. Se si parte dal 23 di giugno ci sarebbero due mesi di tempo e 14 partite (post season compresa) le fai. Ma lo riterrei leggermente pericoloso per la salute e per gli infortuni. Non bisogna dimenticare che i giocatori sono comunque da 3 mesi senza calcio”.  Ed ecco che, sebbene velatamente, anche il mister si allinea alla volontà non ancora pubblica della proprietà di puntare alla disputa dei soli playoff.
“Credo che serva almeno un mese per cercare di avere meno danni possibile. – afferma poi Ventura riferendosi alla preparazione atletica prima di tornare a giocare – Per questo abbiamo immaginato un programma specifico con la speranza che si giochi a partire dal 27 di giugno. In tal caso sarebbero garantite almeno le 4 settimane minime. Se si dovesse cristallizzare la classifica, con la disputa dei soli playoff, alla post season dovrebbero partecipare tutte, anche il Crotone. Non sarebbe giusto che il Frosinone per un punto debba essere pregiudicato senza potersi giocare le restanti 10 gare e magari ribaltare la posizione. Lo stesso vale per noi. Come per tutte le squadre in gioco. Gare a porte chiuse?
Il pubblico di Salerno resta importante rispetto alla media in B. Sarà un handicap pesante per noi, oltre ad una perdita (economica sorride) per il presidente. Gli ultras granata si fanno sentire, ma resto dell’idea che in questa situazione di eccezionalità bisogna accettare lo stato di… emergenza”.
Ad una Salernitana alla quale “niente sarà precluso” in termini di obiettivi da raggiungere sul campo, un giocatore come Cerci potrebbe tornare utile, nonostante sia stato costretto a fermarsi di nuovo proprio mentre stava iniziando a carburare. “Nella penultima gara che ha giocato, ha dato un segnale importante. Se sta bene, in B, può fare la differenza. Anche se fosse all’80%. Dico solo che ha lavorato come mai nella sua carriera. Adesso sarà il campo a dare il suo responso”, afferma Ventura prima di dare la sua opinione sulla questione stipendi e possibili tagli: “Se non si dovesse giocare il danno sarebbe enorme per le società. Se si gioca, invece, bisogna capire e quantificare le perdite. Ritengo che la cosa migliore sia capire e trovare soluzioni insieme. Se ne può parlare strada facendo. Intanto giochiamo. Il mio futuro? Adesso ci sono altre priorità. C’è un mini torneo da giocare che potrebbe regalare e ritagliare uno spazio estremamente stimolante. In tal caso i giocatori potrebbero aver fatto passi da gigante ed anticipato i tempi. Personalmente ho ritrovato l’entusiasmo di andare in campo, di allenare tutti i giorni e di far crescere i giovani”.

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