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Salernitana, serve qualche gol in più! La storia della B insegna, non basta più la miglior difesa

Gli attacchi fanno vendere i biglietti, le difese fanno vincere i campionati. Quante volte avete sentito questa frase? Ritornello più volte intonato dagli allenatori che prediligono la fase difensiva, dogma di chi chiudendo la porta è sicuro che quantomeno lo 0-0 se lo porta a casa. E poi se esce il gollettino arrivano anche i 3 punti. Nel calcio, storicamente, è la difesa a portare a casa i punti più pesanti: caso emblematico la prima Juventus di Conte capace di vincere lo Scudetto grazie alla disponibilità di una squadra tutta a difesa di Gigi Buffon. Del resto vincere un campionato con un attacco formato da Giovinco e Matri non è proprio semplicissimo.

Il pallone, però, ha cambiato verso in cui girare. Il mondo è in continua evoluzione e il calcio è metafora perfetta. La storica frase utilizzata a Salerno anche da Menichini deve essere riscritta. Nel calcio di fine decennio i nomi fanno vendere i biglietti, le difese aiutano a vincere i campionati ma c’è bisogno sempre di buttarla dentro. E pure spesso. La storia è chiara: negli ultimi anni in B non ha vinto chi ha protetto di più la difesa, bensì chi ha esultato più volte. L’anno scorso l’Empoli, che ha dominato il campionato, ha concluso la stagione con 49 gol subiti: addirittura il decimo dato di tutto il torneo. A pesare sulla bilancia, però, sono stati gli 88 gol: trascinata da Donnarumma e Caputo, la squadra di Andreazzoli ha chiuso con 21 gol in più del secondo attacco, i 67 del Perugia. A portare avanti il nome dei catenacciari il bel Parma di D’Aversa: prima difesa con 37 gol subiti. Ma chissà se il Frosinone non si fosse suicidato all’ultima giornata la storia come si sarebbe riscritta. Naturalmente non prendere gol non è utile, è fondamentale. Nello scorso campionato Palermo e Venezia hanno chiuso quarto e quinta in classifica proprio grazie all’impermeabilità del pacchetto difensivo: 39 gol subiti per i siciliani, 42 per i veneti.

Due anni fa, invece, dati ancora più particolari. Con meno gol presi l’ottava (lo Spezia con 34 reti al passivo a fine campionato) e addirittura l’ultima, il Pisa con 36 gol subiti. I migliori attacchi? La Spal che ha chiuso prima, il Verona che ha fatto seconda: 66 e 64 gol. Naturalmente le 6 squadre che hanno fatto i playoff sono anche le sei squadre che hanno preso meno gol dopo le già citate Spezia e Pisa.

Il risultato di queste analisi è chiaro. Il mix perfetto per vincere, in Serie B, è composto da un attacco molto prolifico supportato da una difesa arcigna. Segnare tantissimo in più delle rivali permette di vincere il campionato, subire meno degli altri garantisce i playoff. La Salernitana del centenario è una squadra che più si avvicina al secondo prototipo: forte in difesa, meno briosa negli ultimi 30 metri. In questo momento Colantuono dispone del nono attacco (14 gol segnati, 5 da Bocalon) e della quarta difesa (11 gol presi da Micai, meglio solo il Palermo, il Cittadella e la Cremonese undicesima). Numeri che potrebbero essere leggermente migliorati e aggiustati. Perché se i granata trovassero un’ulteriore stabilità difensiva, i playoff sarebbero al sicuro. Ma se a Bocalon arrivasse qualche pallone in più…

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