VIRTUS ENTELLA – SALERNITANA 1-0
VIRTUS ENTELLA (4-3-1-2): Borra; De Col, Poli, Chiosa, Sala; Mazzitelli, Paolucci, Settembrini; Schenetti (39’ st Toscano); Morra (47’ st Crialese), Rodriguez (32’ st De Luca). A disp. Paroni, Zaccagno, Chajia,, Currarino, Bruno, Adorjan, Andreis, Mancosu. All. Boscaglia
SALERNITANA (3-5-2): Vannucchi; Aya, Billong (40’ st Iannone), Jaroszynski; Kiyine (17’ st Jallow), Akpa Akpro, Di Tacchio, Maistro (17’ st Dziczek), Curcio (32’ st Lopez); Djuric, Gondo. A disp. Micai, Migliorini, Capezzi, Karo, Cicerelli, Galeotafiore. All. Ventura
Arbitro: Giacomo Camplone di Pescara (Bercigli/Berti). IV uomo: Marco Serra di Torino
NOTE. Marcatori: 5’ st Mazzitelli (VE); Ammoniti: Poli, Sala (VE), Di Tacchio, Aya, Gondo (S); Angoli: 5-4; Recupero: 0’ pt – 6’ st. Ammonito Boscaglia (VE) per proteste. Gara disputate a porte chiuse.
Nuovo giro, nuova sconfitta. La Salernitana formato trasferta non va, ma a non andare sono proprio i granata dal rientro in campo dopo la lunga sosta. La squadra di Ventura perde a Chiavari contro l’Entella meritatamente, mostrando una preoccupante condizione atletica ma soprattutto mancanza di concentrazione e lucidità. La palla non gira, i ritmi sono lenti e non ci sono idee. Nell’altra metà campo non ci sono neanche marcature e coperture. Senza attacco, senza difesa, senza neanche cattiveria: ingredienti che non possono che creare un cocktail indigesto a Ventura, costretto a incassare la quarta sconfitta consecutiva fuori casa e l’undicesima totale in stagione. Troppe per poter sperare di essere protagonisti. Al Comunale di Chiavari il protagonista è Mazzitelli, che segna il gol vittoria. La Salernitana si accende e si spegne con una traversa di Djuric, troppo poco per poter recriminare. Tra tre giorni si ritorna in campo, ma i granata hanno bisogno di una scossa. E alla svelta.
LA CRONACA. Rispetto a sette giorni fa Ventura cambia modulo e quattro uomini. Si ritorna al 3-5-2 con Curcio sull’out mancino e Kiyine dall’altra parte perché Lombardi è squalificato e Cicerelli acciaccato. Maistro e Di Tacchio creano con Akpa un nuovo centrocampo, in attacco torna Gondo. È una Salernitana diversa, ma solo sulla carta: i limiti atletici e tecnici percepiti nella sfida con il Pisa sono confermati anche sul sintetico di Chiavari.
È l’Entella che fa la partita, sin dai primissimi minuti: tra il 4’ e il 7’ due conclusioni, sulla seconda Vannucchi è costretto a una super parata. I liguri giocano bene, il 4-3-1-2 messo in campo da Boscaglia si apre e si chiude a seconda delle situazioni. Schenetti fa il trequartista ma gioca a tutto campo, Mazzitelli e Settembrini sono imprevedibili mezzeali: sono loro che vanno al tiro nei primi minuti di partita. E poi c’è Rodriguez, ex pimpante e stasera intelligente: lavoro sporco e sponde, tutto per la squadra.
La Salernitana fa fatica a uscire da dietro, non c’è Dziczek e si sente. I difensori fanno girare lentamente il pallone, quando Di Tacchio riesce a intervenire mancano idee e soprattutto precisione. Djuric si sbatte senza fortuna, Gondo ci mette entusiasmo ma poca brillantezza. E i granata soffrono. Sala su punizione al 29’ spaventa Vannucchi, poi il collega Borra si supera su Aya da sviluppi di corner e nega il gol alla squadra di Ventura al primo e unico tiro in porta della partita.
Quanto investito nel primo tempo viene capitalizzato a inizio secondo dalla Virtus Entella. Morra vede col terzo occhio l’accorrente Mazzitelli sulla sinistra, dove Kiyine e Akpa dimenticano di coprire: 1-0 meritato, 1-0 che fa infuriare Ventura. Il tecnico granata cambia modulo e interpreti, mette Dziczek e Jallow e passa al 3-4-3. Il gambiano entra bene in partita, ma l’Entella si difende bene e non rischia nulla. Anzi, va anche vicina al 2-0: Settembrini calcia dopo un contropiede nato da angolo granata, Vannucchi si salva. Ventura chiude addirittura col 4-2-4 giocandosi la carta Iannone, il baby entra anche bene in partita. Il rammarico allo scadere: al 90’ cross di Lopez, colpo di testa di Djuric, traversa. Perde la Salernitana, ma al di là della sconfitta preoccupa la prestazione. Il cavalluccio non è ancora ripartito.
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