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Salernitana-Cremonese e gli effetti della zona rossa: lunedì match per pochissimi intimi

La sosta nazionali si è idealmente chiusa, da domani sarà di nuovo campionato. Lunedì sarà di scena la Salernitana che ospiterà la Cremonese in un’Arechi ancor più spettrale del solito. Da quattro giorni le cose sono cambiate di nuovo, la Campania è stata indicata come zona rossa per l’alto numero di contagi, e quindi le vite sono cambiate di nuovo. Lo stadio sarà spettrale, come la città, dove si vive per l’essenziale, la spesa al supermercato e poco altro. Le disposizioni di sicurezza sono di nuovo cambiate, divenute più rigide; c’era stata una parziale riapertura al pubblico, ma poi il nuovo dietrofront. Domani è convocato il Gruppo operativo per la sicurezza, con riunione rigorosamente a distanza, alle ore 11. Nel giorno della partita, Salerno Pulita sarà a presidio dello stadio poco dopo le 7. Ci sarà la sanificazione, poi l’Arechi sarà consegnato agli steward cinque ore prima del fischio d’inizio. La Salernitana arriverà con la Cremonese un’ora e mezza prima e stavolta l’avversaria c’è. Trenta steward, non più di dieci raccattapalle, un limite massimo di trentacinque giornalisti, gli ascensoristi e gli addetti alle luci fino a dieci unità. Poi due squadre, l’arbitro, il pallone, le forze dell’ordine, i sanitari. Insomma chi deve esserci, per comprovati motivi. Sembra di tornare indietro nel tempo, a qual Salernitana-Pisa dello scorso 20 giugno, quando il calcio tornò a dare un minimo di spensieratezza e normalità, con tutte le restrizioni del caso. Della normalità probabilmente non c’è più ricordo: Salernitana-Venezia del 3 marzo scorso l’ultima partita con i tifosi granata allo stadio.

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