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Salernitana-Cosenza, un girone dopo: il match dell’andata non terminò al 90′

Un girone dopo l’augurio è che Salernitana-Cosenza si concluda al fischio finale. Il match del Marulla, del 29 novembre scorso, si trascinò infatti ben oltre il novantesimo. Il motivo? Intorno al 76′ di Cosenza-Salernitana si verificò un insolito episodio. Il tecnico dei rossoblù Occhiuzzi ordinò un triplo cambio: fuori Bruccini, Carretta e Bittante, dentro Ba, Petre e Sacko. Questi ultimi tre entrarono sul terreno di gioco, previa autorizzazione del quarto uomo, il problema fu che ad uscire furono solo Carretta e Bittante, ma non Bruccini. Il Cosenza si ritrovò quindi a giocare con un uomo in più (per circa 24 secondi), 12 contro 11, l’arbitro Dionisi ovviamente fermò il gioco (su segnalazione della panchina della Salernitana) e fece uscire Bruccini, ammonendo però Ba, reo di essere entrato senza autorizzazione. Il centrocampista francese avrebbe poi ricevuto, all’81’, il secondo giallo per fallo su Tutino, lasciando i suoi in dieci. Un episodio che, a detta della società calabrese, aveva condizionato il risultato, in quanto Bruccini doveva essere ammonito e non Ba. Il club silano decise praticamente subito di presentare reclamo e il risultato rimase sub iudice (come avvenne per Salernitana-Reggiana) con il Giudice Sportivo che si prese ulteriore tempo per esaminare la questione e poi decidere. La Salernitana, a sua volta, presentò controdeduzioni. La richiesta del legale del Cosenza Cesare Di Cintio fu la ripetizione del match (con cancellazione quindi del risultato maturato sul campo) per errore tecnico, in merito appunto all’ammonizione di Ba e non di Bruccini. In quei giorni arrivò anche il commento di Fabrizio Castori, prima di Salernitana-Cittadella del 5 dicembre: Il Cosenza che gioca in 12 e fa pure ricorso… ogni commento è superfluo, non ne abbiamo neppure parlato e non esiste una cosa del genere. L’abbiamo vissuta, abbiamo visto quel che è successo. Ci è scivolata addosso questa faccenda. Non voglio emettere giudizi ulteriori, se il mondo va alla rovescia dovremo adeguarci anche noi”.

Il Giudice Sportivo però, l’avvocato Emilio Battaglia, ritenne inammissibile il ricorso, dando ragine al trainer granata e omologando lo 0-1 per la Salernitana. Il Cosenza però non mollò la presa, presentando nuovo ricorso alla Corte Sportiva D’Appello della FIGC, battendo sempre sui medesimi argomenti, ovvero contestando la prima ammonizione del calciatore Ba e richiedendo la ripetizione del match. Da par suo, il sodalizio granata, assistito dal legale Gian Michele Gentile presentò le memorie difensive. Il 21 dicembre scorso la Corte Sportivo D’Appello dichiarò inammissibile il ricorso cosentino. La società calabrese avrebbe avuto la possibilità di ricorrere al terzo grado di giudizio, ovvero il Collegio di Garanzia del CONI. Il 7 gennaio scorso la FIGC pubblicò le motivazioni, con 30 giorni di tempo per rivolgersi al CONI. Termine però abbondantemente scaduto, come precisato dall’avvocato Cesare Di Cintio sull’edizione odierna de Il Mattino: “Abbiamo fatto scadere i termini. Il Cosenza ha deciso di non ricorrere al Coni, avverso l’espulsione di Ba e l’errore tecnico dell’arbitro, che si consumò a nostro avviso nella gara d’andata”. La parola fine quindi ad una querelle durata 39 giorni. Una querelle che potrebbe avere comunque strascichi sull’approccio al match della squadra di Occhiuzzi che verrà all’Arechi a caccia di punti salvezza, magari con qualche motivazione in più per riscattare il ‘torto’ subito all’andata.

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