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Rischio playout, Salernitana in ansia: difesa granata su 3 punti, ma il rammarico per quel punticino…

Non se ne sentiva assolutamente il bisogno, eppure ci si è dentro fino al collo. La Salernitana torna a dover seriamente preoccuparsi di tribunali, leggi, interpretazioni, ricorsi e scartoffie legali per poter provare a salvare la categoria. La magra consolazione è rappresentata dal fatto che non c’è da difendersi da accuse di illecito, ma solo provare a scongiurare la disputa dei playout per mantenere la categoria senza patemi d’animo. Quelli che il tifo granata sta comunque vivendo e di cui avrebbe volentieri fatto a meno. Sarebbe bastato un punto in più per evitare tutto ciò, e scorrendo il film del girone di ritorno, gli approcci alle partite, i gol subiti da Di Tacchio e compagni, rabbia e rammarico aumentano. La prima colpa, nonostante la “pulizia” finanziaria e amministrativa della società rispetto ai gravi addebiti che vengono invece contestati a Foggia e Palermo, è proprio della Salernitana, autolesionista fino all’ultimo minuto della regular season. Graziata da una decisione della Lega B che ha generato un fiume di polemiche con l’annullamento dei playout, ora la squadra granata trema. La paura è aumentata soprattutto dopo il decreto cautelare del Tar Lazio, che ha provvisoriamente accolto l’istanza del Foggia, che ora chiede di fissare le date dei playout. Dipenderà molto dalla sentenza del 29 maggio sul caso Palermo (clicca qui per leggere) ma per la Salernitana… potrebbe cambiare poco, ovvero solo l’avversario: il Foggia, col vantaggio del ritorno all’Arechi, in caso di conferma della sentenza di retrocessione all’ultimo posto dei rosanero; il Venezia, qualora i siciliani ottenessero una punizione più mite, come una penalizzazione. O lo stesso Palermo, addirittura, se la penalizzazione fosse di 25 punti, che con la classifica avulsa (Salernitana, Venezia e Palermo a quota 38) porterebbe granata e rosanero a doversi giocare la permanenza in cadetteria.

La difesa del club di proprietà di Claudio Lotito e Marco Mezzaroma, affidata all’avvocato Gian Michele Gentile, è al lavoro per provare a tutelarsi, nonostante le oggettive difficoltà. La Salernitana è pronta a invocare un ingiusto danno che sarebbe provocato dalle minori possibilità di vittoria contro un avversario più forte di quello che avrebbe dovuto affrontare in base a una classifica non modificata dalla retrocessione all’ultimo posto del Palermo (ovvero il Venezia, anziché il Foggia, che sul campo ha collezionato 43 punti ma ha subito un -6 per illeciti amministrativi, nda). Il sodalizio campano, inoltre, farà leva anche su un altro dato per provare a evitare la disputa degli spareggi per non retrocedere: l’obbligo del rispetto del contratto collettivo dei calciatori, che devono tassativamente beneficiare di quaranta giorni di riposo assoluto tra una stagione e l’altra. Se l’11 giugno – data in cui il Tar Lazio potrebbe trasformare il decreto cautelare di sospensione dei playout in sentenza da rispettare – si saprà di dover giocare, sarà inevitabile la disputa della gara d’andata almeno sette giorni dopo. Basta questo per comprendere come sarebbe impossibile ripresentarsi in ritiro precampionato il 14-15 luglio. Da ciò, quindi, deriverebbe il danno sportivo per l’impossibilità di preparare la stagione calcistica 2019/20. Infine, la Salernitana proverà a far cadere la possibilità del Foggia di impugnare il decreto cautelare del Tar (come ha fatto, chiedendo alla Lega l’immediata fissazione delle gare dei playout, nda), una possibilità prevista da un decreto legge (il 115 del 2018) in realtà mai convertito e, secondo i legali del club granata, di conseguenza non applicabile. Tanti, troppi intrecci. L’ansia aumenta, in vista di mercoledì 29.

1 Commento

1 Commento

  1. Mai satellite della lazio

    25/05/2019 at 22:57

    Cittadella in finale playoff ..meditate gente ..dopodiche’ ci possiamo anche buttare tutti nel water ..Calcio finito a Salerno da un pezzo

    LIBERATE LA SALERNITANA

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