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Rigore del 2-2 ripetuto, versione arbitrale “convince” i granata: non faranno ricorso

La Salernitana non presenterà alcun ricorso in merito alla ripetizione del calcio di rigore che ha poi portato al 2-2. La dirigenza del sodalizio granata ha appurato l’assenza di errori tecnici e non ha ravvisato gli estremi per poter agire, stando a quanto filtra, dopo avere ovviamente chiesto spiegazioni nel ventre dell’Arechi a partita terminata. Spiegazioni all’apparenza salomoniche, ma tant’è. Qualche dubbio anche sulla seconda ripetizione, su cui però il Var non può intervenire. Con ordine.

Invasione collettiva

La società granata avrebbe ricevuto la seguente motivazione da parte del direttore di gara, Marchetti, a fine partita: non solo Castagnetti, ma anche altri giocatori hanno “invaso” l’area di rigore prima dell’effettiva battuta. Il fischietto laziale avrebbe motivato così la decisione di concedere la ripetizione del penalty e non il calcio di punizione in favore della formazione difendente. Quanto accaduto ieri ha portato a diverse interpretazioni della regola, non senza discordanze e confusione anche tra esperti, va detto, essendo la regola particolarmente cavillosa: proviamo a fare ulteriormente chiarezza dopo aver affrontato sicuramente non in maniera esaustiva, a caldo e per la fretta, l’argomento. Ce ne scusiamo.

Il regolamento

Dal regolamento Aia, regola 14 (capitolo dedicato alle casistiche del calcio di rigore), al punto “infrazioni e sanzioni” si legge che se l’arbitro emette il fischio per l’esecuzione  del calcio di rigore e, prima che il pallone sia in gioco […] uno o più calciatori di entrambe le squadre infrangono le regole del gioco, il calcio di rigore dovrà sempre essere ripetuto”. Non è dunque da considerare il caso dell’infrazione commessa da parte del solo compagno del giocatore incaricato del tiro (che da regolamento, se il pallone non entra in porta, provocherebbe il calcio di punizione indiretto per la squadra difendente dal punto in cui è avvenuta l’infrazione). Nello specifico, l‘ingresso anzitempo è dei cremonesi Castagnetti e Sernicola, nonché del granata Pirola, mentre il croato Bradaric resta (fin troppo) fermo sulla linea. Proprio prima della battuta, Marchetti aveva redarguito l’ex Lille che battagliava con Castagnetti per un “posto” in prima fila per la ribattuta.

Infrazione anche sul secondo penalty, ma…

Peraltro, anche sulla battuta del secondo rigore dato per valido, si verifica un collettivo ingresso anzitempo in area di rigore, in quel caso non punito. Perché? N non c’è impatto sull’azione né dei difendenti, né dei compagni del tiratore: è lo stesso Ciofani a ribadire in rete. Per tale motivo il Var (Valeri con Nasca) non interviene, visto che l’indicazione è quella di intervenire “da remoto” sulla ripetizione dei rigori solo se l’invasore partecipa all’azione oppure se il portiere si muove prima della battuta dalla linea di porta. Dal punto di vista strettamente regolamentare, anche il secondo rigore andava comunque ripetuto (terzo caso della tabella mostrata in alto), ma avrebbe dovuto accorgersene l’arbitro in “real time”.

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