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Ridimensionamento Salernitana, Petrachi cerca il nuovo tecnico nel nome della sostenibilità: i nomi sul taccuino

Domani Andrea Sottil si dimetterà dalla carica di allenatore della Salernitana dopo appena undici giorni e senza mai essere neppure atterrato a Salerno. Non il massimo a livello di immagine per Danilo Iervolino, che becca ancora un duro colpo dopo la brutta retrocessione e dopo il fallimento della trattativa da lui portata avanti per un mese e mezzo con Brera Holdings, che in questi ultimi giorni non ha fornito le garanzie auspicate provocando l’interruzione dei dialoghi. Gianluca Petrachi, come già detto nel pomeriggio, resterà invece al suo posto e ha confermato alla proprietà la sua volontà di andare avanti, anche se dovrà cambiare impostazione del lavoro e obiettivi.

L’ex trainer dell’Udinese, una volta saltata la trattativa con Brera Holdings che gli era stata proposta come garanzia di formare una rosa competitiva, ha iniziato a riflettere sulla possibilità di fare un passo indietro: ha atteso il 30 giugno e non ha visto spiragli. Con la permanenza al timone di Danilo Iervolino, la Salernitana dovrà necessariamente ridimensionare il suo budget. Il patron granata, è ormai chiaro a tutti, vuole disimpegnarsi e lasciare il mondo del calcio. Con quale spirito riuscirà ad andare avanti, non si sa. Di certo, non saranno immesse grosse risorse e si punterà ad arrivare al pareggio di bilancio: cessioni, cessioni, ancora cessioni e ripianamento delle perdite, acquisendo giovani prospetti, prestiti da big e giocatori di categoria con occasioni low cost. La tanto decantata “sostenibilità”, insomma, che già in tempi non sospetti era stata messa sul tavolo dall’ad Milan. Evidentemente Sottil, in un primo momento ingolosito con la possibilità di andare su obiettivi forti e di categoria, si è visto improvvisamente ridimensionare il tutto e ha deciso di non proseguire: trattative imbastite per Coda, Vandeputte e Tutino, le prime due delle quali anche piuttosto ben avviate, sono state improvvisamente congelate.

Ora Petrachi, che vuol dimostrare il suo valore e di non essere affatto arrugginito anche in un momento di oggettiva difficoltà, si è già messo alla ricerca di un nuovo allenatore. Sentito nuovamente Aquilani (che però guadagna tanto per le ridimensionate ambizioni del club), si cercherà di capire se ci sono margini. Molto peseranno anche le ambizioni degli stessi allenatori, perché chi vuol rilanciarsi difficilmente può accettare un progetto di austerity. Eugenio Corini, Fabio Caserta e Cristiano Lucarelli sono nomi attualmente sul taccuino. Improbabile andare su personaggi più navigati, anche se fuori dal giro da un po’ come Marco Giampaolo o Beppe Iachini, che ha fatto male a Bari. Attenzione anche a profili come Lamberto Zauli e Massimo Oddo. Quest’ultimo sarebbe stato proposto in tempi non sospetti. Idem Cristian Brocchi. Occhio agli outisder a sorpresa. Inevitabilmente, il profilo del futuro tecnico della Salernitana dovrà orientarsi su allenatori in cerca di riscossa e che possano anche avere basse pretese economiche e di allestimento di organico, accettando la scommessa con Petrachi che – anche con poche risorse – ha dimostrato già in passato la sua competenza nel poter allestire squadre in grado di giocarsela. Una cosa è certa: la Salernitana a livello di immagine ne esce ancora una volta con le ossa rotte. Ora Danilo Iervolino è chiamato a un atto di responsabilità.

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