Durante la trasmissione “Ricominciamo” di SalernitanaNews in diretta dal ritiro di Rivisondoli, l’ex preparatore dei portieri della Salernitana Michelangelo Rampulla ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’attuale situazione dell’ippocampo. Inoltre l’ex estremo difensore ha parlato del possibile duo Sepe-Fiorillo in Serie B e degli ex allenatori della Bersagliera.
“Per la B servono ragazzi che corrano”
Rampulla ha parlato del clima che si respira dopo una retrocessione e di come ricostruire: “Purtroppo a me è capitato due volte retrocedere dalla Serie A alla B con la Cremonese. La mia fortuna è stata aver reagito quasi subito. La prima volta a febbraio eravamo quasi quartultimi in Serie B ed alla fine siamo andati in A. Serve una svolta ed in questo caso c’è stata cambiando l’allenatore. Adesso servirebbe un cambio di mentalità dei giocatori che hanno partecipato alla retrocessione. Serve trovare giocatori motivati che hanno voglia di farsi vedere: questa, rispetto ai miei tempi, è una categoria tosta. Servono ragazzi che corrono”.
Il classe 1962 ha continuando discutendo di Sepe e Fiorillo: “Sicuramente Sepe è un lusso in Serie B. Le sue qualità insieme a quelle di Fiorillo non si discutono. La Salernitana ha due momenti di categoria superiore. Io li terrei, potendo, entrambi pur sapendo di quanto sia oneroso il contratto di Gigi. Se lui fosse d’accordo sarebbe una soluzione spalmare l’ingaggio in più anni. Tutto dipende dalle aspettative della società. Anche il loro poter essere guida considerando l’età sarebbe importante. I giovani hanno entusiasmo e corsa ma per giocare a calcio serve anche altro: serve il giusto mix di entusiasmo ed esperienza. Il fatto di avere Sepe e Fiorillo motivati potrebbe incentivare questi ragazzi”.
Riguardo il ritiro dello scorso anno (a cui il preparatore partecipò): “L’anno scorso si era creato un bellissimo clima dopo la salvezza raggiunta. Andava coltivato questo clima incentivando i giocatori, la squadra, lo staff ed il pubblico con degli acquisti mirati. Non voglio tornare indietro su questo argomento ma una squadra dovrebbe partite con l’80% della rosa già fatta: noi abbiamo fatto il contrario. Penso che sia mancato questo. Infatti ogni anno si parte con l’idea di dover prima cedere e poi acquistare per poi portare in rosa chi rimane. Questo non è sempre buono e l’entusiasmo si crea dando al pubblico ed all’allenatore dei giocatori motivati funzionali per il tipo di gioco da voler fare. Purtroppo si è visto che solamente un acquisto di quelli fatti l’anno scorso era discreto”.
Rampulla ha anche commentato le scelte degli ex allenatori del cavalluccio Nicola e Sousa: “Su Nicola penso che abbia fatto una bellissima scelta. Ad Empoli aveva fatto una salvezza simile alla nostra del primo anno ma ha scelto una squadra ed una società importante come Cagliari perché ha tutta una regione a favore. C’è più entusiasmo e storia di calcio rispetto ad Empoli. Penso che abbia fatta benissimo. Sousa aspettava una squadra italiana e gli sarebbe piaciuto rimanere qua perché è il campionato il più complicato sul livello tattico. Purtroppo non ha trovato una società che potesse invogliarlo ed ha scelto gli Emirati. Sono stato in Cina 6 anni e dopo l’entusiasmo iniziale di poter fare e creare qualcosa abbiamo visto che purtroppo manca la storia calcistica che c’è in Italia ed in Europa, manca la voglia e la passione dei ragazzi d’intraprendere questo sport. Alla fine, senza tanta filosofia, si va lì per il fattore economico che è fondamentale però il calcio credo sia un’altra cosa”.
Alla fine dell’intervista Rampulla ha detto la sua sull’attuale situazione dei portieri in Italia: “Io non credo si sia abbassato il livello dei portieri perché ci sono giovani fortissimi. Non voglio mettere il dito nella piaga ma penso si sia creato un brutto costume. Vedo il calciomercato e noto che la maggior parte degli acquisti sono stranieri senza capirne il motivo. Bisogna curare di più i vivai. Penso che vengano presi gli acquisti non perché siano più forti ma per il fattore economico. Sepe potrebbe essere uno dei migliori portieri italiani essendo bravo in porta e con i piedi. Non c’è nessun paragone: se leviamo Becker, Courtois e Neuer non ci sono portieri come quelli italiani. Bisogna far giocare anche dopo un errore i giovani. L’anno scorso la Salernitana ha comprato solo stranieri che hanno bisogno innanzitutto di adattarsi ad un altro paese e ad una cultura diversa e poi ad un modo di giocare divers, c’è bisogno di tempo che non c’è. Comprare all’estero porta qualcosa nelle mani”.
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