Dopo la meritata salvezza ottenuta con l’Ascoli, l’ex granata Raffaele Pucino ha deciso di trascorrere le proprie vacanze estive a Salerno, a testimonianza di un legame con la piazza che è rimasto forte anche dopo l’addio e che lo stesso calciatore non ha tenuto nascosto, soprattutto durante i festeggiamenti per la Serie A. La Salernitana però a questo campionato si deve preparare e i tempi si stringono sempre di più. I ritardi sono inevitabili secondo Pucino, raggiunto in collegamento durante la trasmissione Speciale Ritiro di SalernitanaNews: “Credo che il ritardo sia giustificato perché c’erano delle cose da chiarire a livello burocratico. E comunque anche il momento che sta vivendo il calcio mondiale che ha subito tanti danni da questa pandemia giustifica tutte le società, non solo la Salernitana, sotto questo punto di vista. Io ero impegnato a raggiungere la salvezza con l’Ascoli nonostante fossimo partiti con altri obiettivi, mentre la Salernitana si giocava la Serie A, alla fine hanno avuto successo entrambi e per me è stata una doppia emozione. Un doppio traguardo raggiunto perché in quello della Salernitana mi vedevo dentro anch’io“.
Il difensore casertano ha anche le idee chiare su cosa bisogna fare per farsi trovare all’altezza: “Sicuramente servono giocatori prima di tutto funzionali alle idee del mister e credo che la Salernitana sia alla ricerca di questi. È inutile prendere un nome che non si rispecchia nel gioco dell’allenatore e in questo momento credo che la società stia valutando proprio questo. Poi servono anche giocatori pronti per la categoria, giocatori determinanti perché in Serie A giochi contro gente forte e in tutti i reparti c’è bisogno di una guida importante, che abbia esperienza per sopportare l’impatto fisico e tecnico della massima serie“.
Per ora gli innesti fanno ben sperare: “Obi è arrivato al Chievo quando io sono passato alla Salernitana, quindi non ci siamo incontrati, però stiamo parlando di un calciatore che ha esperienza della massima serie. negli ultimi anni magari ha avuto qualche problema ma credo si sia rimesso al 100% e credo possa dare una grande mano alla causa granata. Zortea è un giocatore che ha qualità. Esce da un settore giovanile che credo sia tra i migliori in Italia come quello dell’Atalanta. Ha tecnica e buona corsa, per averci puntato la Salernitana ha riconosciuto in lui delle qualità che gli possono permettere di dire la sua in Serie A. Naturalmente è un giovane che va aspettato, capito e protetto perché si tratta di un esordio in Serie A per lui quindi va capito l’adattamento al nuovo campionato, però credo abbia le qualità per poter far bene“.
Ma anche i suoi ex compagni che si sono conquistati questa avventura possono avere il loro ruolo: “Partendo da Casasola, che da quanto ho letto non potrà tornare, lui avrebbe le qualità fisiche per poter giocare in Serie A, poi conosceva già piazza e allenatore quindi avrebbe potuto far comodo. Djuric si merita questa opportunità perché il primo anno a Salerno gliene sono state dette di cotte e di crude, ma è un ragazzo che si è messo sotto, un professionista che ha fatto ricredere tanta gente. Di Tacchio che ho incontrato anche qui a Salerno ha detto benissimo, questa categoria se l’è sudata ed è giusto che la rappresenti con la fascia di capitano, oltre a essere un buon calciatore è una splendida persona e in questi anni ha incarnato in pieno quello che è lo spirito di giocare nella Salernitana. Quella su Mantovani è una scelta che mi ha sorpreso un po’, è un ragazzo giovane che ha avuto qualche problema fisico ed è rimasto fuori un anno intero due stagioni fa. Ma ci tengo anche a precisare che lui ha anche giocato nonostante questo problema scendendo in campo nei playout e quindi ha difeso la Salernitana a suo discapito. Secondo me meritava anche lui di rimanere nel gruppo che andrà a affrontare la Serie A, anche perché è uno che poteva starci pienamente in questo gruppo“.
Il terzino classe ’91 poi conclude discutendo del proprio futuro: “C’è trovare una sistemazione il prima possibile. Non è stato ancora così ma è una situazione che riguarda un po’ tutti i giocatori che si sono ritrovati svincolati il 30 giugno. Prendo anche ad esempio il caso di un altro ex granata, Matteo Ricci, che ha disputato un campionato anche sopra la media allo Spezia ed è stato convocato addirittura in nazionale da Mancini, ma adesso è ancora a casa. Come lui tanti altri giocatori che hanno esperienza nella loro categoria e sono ancora senza contratto, bisogna farsene una ragione perché il momento è quello che è. Poi c’è anche qualche legge che andrebbe cambiata ma di questo tocca parlarne a chi di dovere, di certo bisogna farsi qualche domanda se giocatori nel pieno della loro carriera sono ancora senza ingaggio il 22 luglio. Non credo che la risposta sia per loro demeriti. Ci sono regole a favore di determinate annate, ad esempio sono stato giovane anch’io e giocavo nonostante non ci fosse l’obbligo di schierarne un certo numero. Non ho nulla contro i giovani, che se sono bravi devono giocare, ma per merito, indipendentemente dalle regole“.
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