“Problema nel cervello” pure a Venezia. Cosmi: “Noi infantili, per salvarci servono 13-14 giocatori”

Se per la Salernitana “il problema è nel cervello”, stando a quanto detto da Gregucci nel post partita contro il Crotone, il prossimo avversario dei granata non è certo messo meglio. È lo stesso Serse Cosmi, allenatore del Venezia, a mettere in chiaro le cose. Alla ripresa del campionato il prossimo 30 marzo, insomma, né per il cavalluccio, né per i lagunari sarà facile la partita dell’Arechi, clima ambientale compreso.

“Questa squadra è quartultima: se si ritrova in questa situazione, qualche problema ce l’ha, è inevitabile, come tutti quelli che fanno parte della bassa classifica, non ho mai visto squadre lottare per la salvezza e giocare liberamente – le parole dell’esperto neo tecnico arancioneroverde al termine dell’1-1 maturato contro la Cremonese lo scorso weekend – Alla squadra a fine partita ho detto che per salvarsi servono 13-14 persone, non di più. Io e il mio staff dovremo capire chi dentro, e non a chiacchiere, ha consapevolezza di potersi salvare e con loro andarci a giocare le partite. Bisognerà fare così perché facciamo errori che nascono da un atteggiamento infantile, troppo lontano da contesto calcistico normale, figuriamoci per chi deve salvarsi e in campo deve mettere non solo qualità tecniche ma anche altre. Siamo ingenui, bisogna essere più sostanziosi e consapevoli della propria forza, se non riusciamo a farlo evidentemente non si crede nelle proprie qualità. Se vogliamo dirla tutta, non possiamo neppure regalare 5-6 giocatori agli avversari. Ad esempio, in catena sinistra giocano due destri e questo è un problema perché siamo pericolosi… per noi. Dobbiamo recuperare giocatori che sappiano verbalizzare in campo, i calciatori tra loro parlano poco, Il contesto che ci vuole per salvarsi è diverso da quello visto contro la Cremonese”.