Cosa può ancora riservare il calciomercato negli ultimi tredici giorni di compravendite? La Salernitana può considerarsi “a posto” soltanto tra i pali e sugli esterni. Intendiamoci, non significa che gli altri reparti siano totalmente sguarniti, dopo gli arrivi degli ultimi dieci giorni. Tutt’altro. Ma il direttore sportivo De Sanctis, nonostante l’affollamento numerico in altri reparti, sa che molte sono le uscite da fare e valuta le opportunità che il mercato potrà offrire da qui alla fine. Soprattutto alla fine. Ci sono piacevolissimi problemi di abbondanza nella maggioranza delle zone di campo, ma insistono tuttora piccoli dettagli da limare per rendere davvero la Salernitana da… “zero alibi”, come Morgan De Sanctis ha annunciato nella sua conferenza stampa del 6 agosto scorso.
La difesa
Al momento nella rosa granata ci sono dieci giocatori capaci di giocare nel terzetto arretrato, ma almeno tre sono con le valigie pronte da un pezzo e si tratta di Veseli, Jaroszynski e Mantovani. C’è pure Galeotafiore, fuori rosa e in attesa di collocazione in C. Sul giovane Motoc, che resterà in organico per crescere pian piano, il club vede lungo ma non è certo pronto per essere gettato nella mischia da titolare in A. Infine, lo sfortunato Lovato: acquistato per fare il titolare, è stato vittima del serio infortunio alla caviglia in ritiro e non ha ancora ricominciato a forzare nel correre, bensì solo a lavorare in palestra. Tornerà tra due mesi a disposizione. La sottrazione-depurazione porta il numero dei disponibili a cinque: il rientrante Radovanovic, Fazio, Gyomber, Pirola (anche lui un pizzico acerbo per la Serie A, deve crescere ma ha ampie prospettive) e il nuovo acquisto Bronn. Morale della storia: se ci saranno i giusti incastri anche economici, la Salernitana puntellerà il reparto arretrato con un under – ma già affidabile e pronto uso – in grado di rimpinguare il novero dei disponibili. Non sarà Luca Ranieri, peraltro non under e già depennato a suo tempo: l’entourage continua a proporlo e la Fiorentina non ci punta, ma lo staff tecnico-dirigenziale non sembra essere convinto.
Il centrocampo
In mediana la situazione è altamente soddisfacente soprattutto per quanto concerne le mezzali. Vilhena, Maggiore,Lassana Coulibaly e Kastanos rappresentano già potenziali coppie di grande affidabilità e qualità per l’obiettivo della Salernitana. Anche Candreva, qualora servisse, potrebbe disimpegnarsi in quella posizione. Tuttavia, c’è un solo playmaker vero: Emil Bohinen. Il norvegese è out per infortunio e la sua assenza si è fatta sentire contro la Roma: Lassana è volenteroso, ma al centro di un reparto mediano a tre fa fatica in fase di costruzione e palleggio, avendo maggiormente caratteristiche da rubapalloni e da incursore. Domani alla Dacia Arena sarà Maggiore ad adattarsi in mezzo. Si vedrà. Ivan Radovanovic si è riscoperto difensore a 34 anni ma ha alle spalle una carriera da regista di centrocampo: all’occorrenza può essere adattato anche lui, sebbene non abbia più il passo che serve alle squadre di Nicola in un ruolo delicato. Insomma, manca un vice Bohinen “dedicato” – magari under, per non occupare posto in lista – capace e voglioso di crescere alle spalle dell’ex CSKA Mosca e, nel contempo, rappresentare una valida alternativa in campo, all’occorrenza. Antonio Iervolino farà la spola tra prima squadra e Primavera, mentre Capezzi è un’altra mezzala ed ha, per giunta, mercato in cadetteria: dovrebbe partire. Valigia pronta sul letto anche per Boultam e Cavion.
L’attacco
L’obiettivo di club e allenatore è di avere a disposizione sei attaccanti, compreso Ribéry che non è una punta vera, ma fluttua tra la trequarti e l’attacco. Gli altri sono ovviamente Dia, Botheim, Bonazzoli, Valencia e Kristoffersen al momento. Quest’ultimo però potrebbe essere ceduto nelle battute finali di mercato per fare posto – nell’ideale gruppo di sei – a un altro elemento, indipendentemente dalla carta d’identità. La Salernitana ha quattro-cinque profili su cui sta lavorando, non tutti con le stesse caratteristiche: da Verdi a Felix, da Dovbyk a Piatek. Insomma, sul taccuino ci sono centravanti in grado di riempire l’area di rigore avversaria (quel che servirebbe maggiormente, a dire il vero) ma anche elementi tecnici, brevilinei, rapidi, capaci di fare all’occorrenza pure gli esterni d’attacco. Anche in tal caso, la sensazione è che alla fine la Salernitana stia aspettando incastri convenienti per prendere qualcos’altro. In base alle opportunità, si valuteranno le caratteristiche di chi arriverà, eventualmente anche per un cambio modulo.
Il dubbio
Prendere altri due attaccanti – una punta centrale e un “Verdi” o un “Felix” – significherebbe creare sovraffollamento nel reparto (tra le altre cose, sotto contratto ci sono sempre pure Simy, D’Andrea, Vergani e Iannone che devono essere ceduti), conseguente rischio di scontentezza di qualche elemento (la Salernitana non gioca certo le coppe, in campo vanno pur sempre solo due punte e quasi tutte sarebbero potenzialmente titolari), nonché cumulo sul monte ingaggi. A quel punto dovrebbe essere ceduto in prestito Valencia, magari per consentirgli di giocare con più continuità e meglio adeguarsi al campionato italiano: ipotesi peregrina, comunque, ma non completamente da depennare. Il cileno è stato finora adattato da Nicola come esterno di centrocampo, ma quando torneranno a pieno regime Sambia e Bradaric (considerando già la presenza di Mazzocchi e Candreva, più quella di Kechrida e Sy, altri esuberi da piazzare), ci sarebbe inevitabilmente affollamento anche lì.
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