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Perticone non dimentica Salerno: “Piazza strepitosa, mister Ventura è un maestro”

L’avventura con il cavalluccio di Romano Perticone, giunto a Salerno nell’estate del 2018 dopo il fallimento del Cesena, non è mai decollata. I problemi fisici e anche le difficoltà generali di squadra, in una stagione, quella scorsa, negativa, gli hanno permesso di scendere in campo appena dieci volte e impedito di essere un perno difensivo. In estate il classe ’86 ha rescisso il contratto per passare da un granata all’altro, quello del Cittadella. L’ex Livorno in questo momento di emergenza si è attivato molto tramite social per fornire un aiuto concreto, come raccontato in diretta instagram a B@Home con il telecronista di Dazn Riccardo Mancini: “Ho una sorella medico, ho capito quindi subito la portata del problema. Mi sono chiuso in casa ovviamente, ma sentivo di dover fare qualcosa e mi sono attivato tramite social che all’inizio utilizzato poco. Ho cominciato con qualche video e poi ho lanciato il trivial perti, su idea di mia moglie, per donare alla Croce Bianca di Melzo. Poi ho pensato all’iniziativa delle maglie e il mio pensiero è andato subito a Davide Astori, che si sarebbe attivato sicuramente. Ho messo la sua maglia all’asta”. Il centrale è tornato poi sulla sua esperienza con la Salernitana, lui che conosce bene Gian Piero Ventura, avuto nella parentesi all’Hellas Verona: “A Salerno purtroppo un po’ di cose sono andate storte, ogni stagione ha una storia a sé e si creano delle alchimie. Sicuramente in granata potevo fare di più, non ero nelle condizioni fisiche per dare il massimo, è un tarlo per me. Avevo bisogno, dopo tante piazze complicate, di tranquillità e a Cittadella sto benissimo. Salerno è strepitosa, ora sta andando tutto bene, sento ancora qualche compagno, e ne sono contento. Nella mia top 11 metto Bernardini in difesa, Ale è un mio caro amico, è venuto al mio matrimonio. Conosco bene Ventura, l’ho avuto a Verona, lui gioca in una determinata maniera e Venturato gli assomiglia, stesso modo propositivo di fare calcio. In una partita con l’Hellas entrai e feci un intervento sconsiderato, prendendo rosso diretto dopo pochissimi minuti; il mister me lo ricorda sempre quando mi incontra. Quando ho saputo che sarebbe andato a Salerno, ho pensato subito ad una Salernitana ad alti livelli. Tralasciando l’episodio Nazionale, ha fatto tanti anni in A e questo non è un caso, ha un grande curriculum ed è un vero maestro di calcio”.

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