Uno striscione unico, la rima solita e il messaggio chiarissimo dei quasi 1000 cuori granata al seguito ieri al Braglia di Modena. Per essere precisi 985 supporter hanno accompagnato la Salernitana nell’1-1 in Emilia, con un freddo particolarmente pungente e temperature vicine allo 0°. “Per voi azienda, per noi solo passione stupenda” c’era scritto sullo striscione appeso nel settore ospiti dall’inizio alla fine. Proprio a partita finita, i cori contro il patron Iervolino, apostrofato in malo modo. Ormai il senso del pensiero della frangia calda della tifoseria è unico e non risparmia qualche insulto, sempre censurabile, a una proprietà che con tutti i suoi errori sta comunque assicurando la conduzione economica della stagione con una squadra che meriterebbe probabilmente qualche gradino in più in classifica, per quanto fatto vedere fino a questo momento e per i rimpianti lasciati per strada in tre o quattro partite.
Rientrare dalla retrocessione finanziariamente non può essere mai semplice soprattutto a Salerno, dove la spesa, a detta di Iervolino, in questi anni è stata di 100 milioni. Spese sicuramente sbagliate alla luce dei risultati pessimi della stagione passata, unite a scelte strategiche che hanno peggiorato la situazione, però è ora che insieme l’ambiente dimentichi quello che è stato, perché tornare ogni volta a mugugnare sullo stesso argomento non fa crescere e lascia tutti sempre al punto di partenza. La bonifica voluta da tutta la piazza, dalla stessa proprietà e sbandierata alla sua presentazione dal ds Petrachi, è stata fatta quasi totalmente e quel che resta, Iervolino lo sconta ancora sul monte ingaggi. La Salernitana deve finire una bella cura dimagrante, avendola iniziata a luglio con buoni risultati, ma non basta. Deve fare ancora tanto per rientrare ed assestarsi, al di là di quello che si dice superficialmente. In attesa di conoscere il bilancio 2024, trapela che l’iniezione di capitali freschi non mancherà ancora una volta per assicurare il giusto cammino del club con equilibrio e consapevolezza di dover centellinare le risorse per dare a Petrachi quelle giuste per agire sul mercato a gennaio. Fare follie oggi per assecondare anche i legittimi malumori del tifoso che non ha sotto occhio i conti rischierebbe di mandare tutto allo scatafascio e non può essere questo l’obiettivo di Iervolino, anzi.
Non servono a niente in questo momento i paragoni con le altre realtà: vedere Sassuolo significa allora anche vedere Parma, con la stagione anonima da neoretrocessa nel 2021/2022 prima di tornare a dominare il campionato un anno dopo, oppure Spezia, che l’anno scorso ha rischiato il doppio salto all’indietro, o ancora il Benevento, la Spal, il Crotone che in questi anni recenti il doppio salto dalla A alla C lo hanno fatto per davvero. La Salernitana deve guardare in casa sua, lavare i panni sporchi in famiglia e cercare unità natalizia, perché le pressioni genuine e positive hanno sempre portato accelerazioni, mentre quelle negative solo altri veleni. Il ritorno allo stadio di Iervolino, già ventilato un paio di mesi fa, non si è concretizzato. Se il patron mostrasse più vicinanza e presenza non sarebbe scontato un ritorno all’idillio di due anni fa e non sarebbero scontate le vittorie, perché non si tratta di un calciatore top che scende in campo, però certamente si potrebbero dare risposte maggiori alla piazza che ha visto disamore in primis nei comportamenti pubblici della società. Un riavvicinamento serio e concreto del proprietario è inderogabile per poter mettere la parola fine all’anno solare 2024, sicuramente uno dei più brutti della storia gloriosa della Bersagliera, e ripartire con più serenità. Colantuono e i suoi ragazzi ci stanno provando ma serve la volontà di tutti. Contemporaneamente non può essere certo, si è detto tante volte, che investire quattrini a gennaio porterebbe automaticamente risultati, come l’anno scorso (comunque molto costoso) ha testimoniato. Ci vuole quindi equilibrio su tutti i fronti.
“Noi vogliamo gente che lotta”, ha cantato inoltre la curva ospiti a Modena. Con tutti i limiti strutturali di una squadra fatta con un budget limitato e con dei rischi che Petrachi ha dovuto correre ingaggiando giocatori senza ritiro precampionato nelle gambe (che ha pagato con i tanti infortuni), a questa Salernitana non si può rimproverare lo scarso impegno o l’assenza di voglia di lottare per vincere su ogni pallone. Anche ieri al Braglia quella “bava alla bocca” che Colantuono aveva chiesto si è colta per larghi tratti di partita su un campo pesante e con temperature, come detto, freddissime. Ora è l’Arechi che deve ritornare caldo a prescindere da quello che Iervolino deciderà di fare, perchè se vorrà, potrà cambiare il passo della sua Salernitana con un mercato coerente con le richieste dell’allenatore e raggiungere una posizione di classifica giusta per il valore di questa squadra, ovvero la fascia medio-alta per ambire a un posto ai play off che, nonostante tutto il pessimismo seminato da varie parti, sembra essere ancora alla portata in un campionato lungo. In questo momento bisogna volere bene alla Salernitana con serietà e responsabilità, tutti, nessuno escluso.
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