Connect with us

News

Pavarese scommette su Calaiò: “Lo portai nel ’98 a Torino. Chi sa farlo, segna anche a 50 anni”

Gigi Pavarese torna in zona Salerno dopo quel 10 novembre 2013 che segnò un momento buio nella storia del calcio, col famigerato Salernitana-Nocerina. L’esperto direttore sportivo, attualmente in attesa di tornare in pista, ha partecipato con profitto al focul sulla figura del ds organizzato a Casa Olympic in memoria del poliedrico dirigente Bruno Somma (clicca qui per leggere l’articolo). “L’assurdità è che io ho pagato e sono stato accusato di cose ingiuste. Credo che comunque la giustizia ordinaria mi renderà merito e mi auguro che possa essere riabilitato. Lì fu una giustizia troppo veloce, c’era bisogno dell’agnello sacrificale e punirono me e Fontana. Abbiamo pagato per questo ingiustamente”, ha detto Pavarese in relazione all’episodio del derby coi molossi, di cui lui all’epoca era dirigente, prima di andare sull’attualità con un commento sulle faccende di casa granata. Nello specifico, l’ex ds di Torino e Napoli si è soffermato sulla gara di stasera: “Il Crotone è la vera delusione di questo campionato. Un torneo comunque bello perchè finalmente in serie B si è alzata l’asticella, lo dimostra la quantità di squadre che lottano, sia per la promozione diretta che per i playoff. Comunque la Salernitana ha qualcosa in più rispetto agli altri, mi riferisco a Fabiani. Credo che riuscirà ad approdare ai playoff. Il cambio Colantuono-Gregucci? Io parto sempre dal presupposto che già quando si cambia è un problema. Pensare che il nuovo tecnico possa essere fornito di bacchetta magica, è assurdo. Poi, soprattutto quando si cambia, credo che la fase di mercato riparatoria avvenga troppo tardi, a gennaio dove sei già a metà della stagione. Il periodo migliore sarebbe ai primi di novembre, quando sei già ad 1/3 del cammino e puoi dare la possibilità ai nuovi di potersi inserire in un organico già importante, la forza della Salernitana verrà fuori. Calaiò? Uno abituato a fare i goal li farà sempre, anche a 50 anni. Lo prendemmo al Torino vent’anni fa dalla Panormus, giocava in una Primavera fortissima con Pinga e Quagliarella”.
Nel suo intervento in conferenza, Pavarese ha toccato più temi, ripercorrendo anche la sua avventura professionale, iniziata in tenera età. “Vedo similitudini col mio percorso, quando si parla di una figura come Somma che io non ho avuto il piacere di conoscere, ma che indirettamente ho conosciuto attraverso i racconti, quando in molte occasioni mi raccontavano delle gesta di questa persona ad Avellino. Io sono stato un ragazzo fortunato perchè ho cominciato a 13 anni con i miei mentori, Pierpaolo Marino e Sibilia. A 20 anni sono arrivato a Napoli, che è la società a cui sono rimasto più legato. Lì ho fatto tutte le tappe, da segretario generale a direttore generale, mi sono trovato nel momento giusto lì perchè era il Napoli di Maradona, quello che ha vinto due scudetti, la coppa Uefa, la Supercoppa e questo mi ha formato tantissimo. Qualche risultato è arrivato, qualche vittoria c’è stata – racconta Pavarese – Sono in un momento dove però non mi riconosco più, quello era un altro calcio. Ho notato che il calcio oggi è cambiato tantissimo. Io sono sempre stato restio quando non ero sotto contratto con società a prendere parte alle sessioni di mercato, ma spinto dalla curiosità negli ultimi giorni di mercato sono stato a Milano. Ci sono rimasto male perchè è arrivata tanta gente che non conosco ma nemmeno loro conoscevano me.Mi sono reso conto che faccio parte dell’altra era. All’epoca contava la parola e la stretta di mano. Sono cresciuto con Moggi, che è una persona a cui sono molto legato. Fare il ds oggi è diverso perché bisogna pure pensare che oltre ai soliti personaggi che si intrufolano e cercano di mettere in cattiva luce il lavoro degli altri, il problema sono soprattutto questi presidenti neofiti, che oggi si sono contornati dai cosiddetti uomini di fiducia: parenti, amici degli amici che pensano di capirne e stanno là solo ed esclusivamente a creare problematiche verso coloro i quali dovrebbero gestire. Ma quello che più mi fa rabbia è gente che accetta di ricoprire determinati ruoli che sono essenziali nelle società, pur di comparire. Io preferisco restarmene a casa a curare il giardino, a questo punto”. 

Dì la tua!

Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.

La tua opinione conta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

Altre news in News