Mentalità
«Abbiamo bisogno di tutta la qualità che abbiamo a livello individuale, la responsabilità individuale a livello di valore è importante non soltanto per le caratteristiche dei giocatori. Quelli che stanno giocando di meno sono fondamentali per la nostra squadra e stanno tirando fuori dei valori per mettersi all’interno della squadra come aiuto e supporto. Questo mi fa tanto piacere».
Possibili cambi
«Ho sempre detto che bisogna avere un comportamento di squadra, difensivamente e offensivamente, sia quando la perdiamo che quando la conquistiamo la palla e sui calci piazzati. Di partita in partita voglio vedere identità e atteggiamento strategico. Poi a seconda degli avversari ovviamente ci saranno degli aggiustamenti. il mio modo di vedere il calcio non è giocare a difendere e contro la Sampdoria ho messo l’uomo in più offensivo per provare a spingere di più in avanti. Come fatto anche in Polonia, io posso avere centrocampisti offensivi oppure tre punte pure davanti come fatto con Lewandowski e altri. Se riusciamo ad avere più spessore di pallone possiamo essere più competitivi davanti. Certo che bisogna avere equilibrio e giusto dispendio di energie».
L’avversario e il modo di giocare
«San Siro è un palco da campioni, perciò dobbiamo giocare da campioni con le rispettive differenze che esistono. Bisogna giocare sempre con questa mentalità, una mentalità che ho sempre avuto anche da giocatore e tento di trasmetterlo ai miei giocatori. Vogliamo competere a questi livelli. La mia idea di gioco è diversa da quella del Milan, in alcuni reparti siamo simili perché per me il calcio è basato su tempo e spazio e quando hai giocatori intelligenti a livello tattico allora riesci ad avere molto spostamenti e mobilità a livello individuale per permettere alla squadra di poter muoversi negli spazi. La mia idea è similare agli avversari come intensità in fase offensiva verso gli avversari».
Candreva
«Ho avuto una conversazione ieri con Antonio perchè penso che lui come calciatore e uomo non ha età per smettere di crescere. È fenomenale senza pallone, legge bene i tempi e gli spazi di occupazioni. Col pallone può essere ancora migliore perchè cerca sempre il passaggio determinante, ha l’equilibrio tra pausa e passaggio determinante. Sulle fasce per me fa fatica perchè non riesce a dare il meglio di se».
Miglioramenti della squadra
«La crescita è più semplice lavorando sulle basi del calcio, controllo passaggio conduzione dribbling cross e tiro. Sono componenti migliorabili con il lavoro quotidiano. Per fare tutto questo bene bisogna analizzare bene la giocata per avere tempo. Dove possiamo migliorare? Sulla qualità di alcune cose come lo spazio, collaborare con i nostri compagni di reparto e dare continuità al gioco per arrivare a fare gol. I numeri sono importanti ma devono avere sempre la lettura che non dobbiamo dare».
Bonazzoli e Vilhena
«Bonazzoli e Vilhena sono giocatori forti però per dove siamo e dove vogliamo essere non siamo in linea con l’intensità. Dobbiamo alzare l’asticella di questa squadra anche perché loro sono giocatori fondamentali. Mi hanno fatto vedere il giusto impegno in settimana e lo sarà fino a fine campionato per farci vincere e fare risultato».
La vittoria dello Spezia come pressione in classifica
«Dal primo giorno che sono qui ho ribadito sempre che bisogna lavorare per fare il meglio. Sono arrivato in un momento non facile ma ho detto ai ragazzi di concentrarci sui risultati che possiamo fare noi, quello degli altri non possiamo controllarlo. Quello che dobbiamo fare è importante perchè abbiamo due parti del cervello, subconscio e conscio. I comportamenti individuali sono importanti anche durante un errore di partita che è normale fa parte del gioco ma non mi posso focalizzare su questo. Mi devo concentrare sul presente per arrivare all’obiettivo salvezza e sono fiducioso soprattuto per quanto visto in settimana».
Il modulo
«Sono cresciuto come calciatore e allenatore in un modulo completamente diverso rispetto a quello che sto adoperando. Poi ci sono stati giocatori che mi hanno portato a cambiare idea. Quando sono arrivato la mia valutazione è stata che la squadra è stata costruita con una linea di 5 e mi è andata bene questa cosa. Maggiore ad esempio riesce a giocare come costruttore e organizzatore difensivo in una linea centrale. La mia idea è costruire una superiorità dall’inizio per arrivare nella metà campo avversario e cercare di convincere i giocatori ad avere una linea corta sia per chi gioca che per chi attacca gli spazi. Nel momento del gioco è attivo il giocatore ma il lavoro devono farlo anche quelli non attivi che vedono l’azione e devono supportarla. Lavorare sia senza che con il pallone».
Astinenza Piatek
«Concentrarsi in quello che sa fare, è un lavoro che sa fare anche se le punte imbeccano sempre questi momenti. Chi riesce a scrollarsi subito queste cose è in altre squadre ovviamente più blasonate. Come punta deve essere molto più intenso con la voglia di fare, deve essere più egoista e trovare questo momento di cambio per arrivare a vedere la porta, ad esempio, come un giocatore che avevo al Benfica ovvero prima di tirare già pensava di aver fatto gol».
Sambia e Mazzocchi a destra
«Junior non lo conoscevo, gli sto parlando tanto e devo dire che ha un potenziale immenso. Ha un cambio passo importante, ha qualità di tiro e cross importante ma mentalmente deve essere più presente e attivo. Quando riuscirà a fare questo passaggio sarà un giocatore ancor di più importante sia con noi che con un’altra squadra. Non penso nei singoli perchè bisogna lavorare insieme soprattutto contro Leao e Theo oppure sul braccetto difensivo di destra del Milan capace di slegarsi quasi giocando come il futsal. Bisogna avere coperture».
Ochoa titolare?
«Gioca soprattutto la nostra città, è importante. Quando ho analizzato il potenziale di questo progetto mi sono risposto con i tifosi. Questa squadra ha nei tifosi un potenziale assurdo e loro devono sentirsi orgogliosi di quello che facciamo e tutti noi dobbiamo apprezzare quello che è la passione dei nostri tifosi. Ma comunque gioca Ochoa anche se Sepe si è allenato in settimana».
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