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Pasticcio VAR, si gioca due ore e mezzo dopo: chi tutela i tifosi?

Un autentico pasticcio. Ufficialmente nessun colpevole, ma tutti colpevoli quando a pagare sono solo ed esclusivamente i tifosi. Vale a dire i fruitori dello spettacolo, i “clienti” per usare un gergo commerciale. Soltanto nel calcio, però, il cliente ha quasi sempre torto. E così finisce che Salernitana-Pisa, partita programmata per le 15 di una soleggiata domenica, con tantissime famiglie sugli spalti, slitti alle 17.30. Ben due ore e mezza dopo.

Il motivo? Il malfunzionamento della connessione che trasferisce – o in questo caso dovrebbe – le immagini dallo stadio Arechi al centro VAR di Lissone. Un problema tecnico, a quanto pare, già riscontrato in tarda mattinata ed a cui non s’è trovata risoluzione.

E’ mancata però puntuale ed adeguata comunicazione. In primis alle due squadre che hanno effettuato e terminato il riscaldamento seguendo l’abituale routine. Addirittura qualche minuto prima delle 15 avevano iniziato a fare capolino sulle rispettive panchine i primi membri dello staff tecnico. Qualche minuto è bastato per capire che ci fosse qualche serio problema. Facce spaesate e incredule sugli spalti, fibrillazione negli spogliatoi. Attesa l’impossibilità di usufruire del VAR, l’arbitro Bonacina di Bergamo ha interrogato i capitani Sepe e Caracciolo prospettando la possibilità di disputare la partita senza VAR come ai vecchi tempi. Le due squadre non sarebbero state d’accordo, rendendo vano il tentativo del giovane fischietto lombardo.

Impossibile per motivi organizzativi e logistici rinviare la partita, s’è optato per la soluzione d’emergenza, vale a dire cooptare l’arbitro Fabio Maresca di Napoli e l’assistente Giampiero Miele di Nola per un VAR d’emergenza on site. Direttamente allo stadio, senza collegamento con Lissone. Il tempo di prelevarli dalle rispettive abitazioni e fischio d’inizio giocoforza rimandato alle 17.30.

Tanti tifosi hanno preferito abbandonare gli spalti, altri si sono rifugiati all’ombra del piazzale. Impossibile per motivi di sicurezza uscire e poi rientrare sugli spalti. Qualcuno, forse esasperato dal surreale pomeriggio, ha parlato di “sequestro”. Ma tant’è.. I tifosi del Pisa ironicamente intonano il coro “usciamo a mezzanotte”: logistica saltata per chi, tra loro, aveva programmato un rientro in treno. Di certo lo slittamento ha creato non pochi disagi agli allenatori Martusciello e Inzaghi, ma anche ai calciatori. Concentrazione mentale da ritrovare, riscaldamento da ripetere, alimentazione da ricalibrare visto il cambio d’orario. Eppure si gioca…

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