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Pagellone Sassuolo-Salernitana: Memo salva ancora capre e cavoli, Lassana sotto tono

OCHOA 7. Evita il pareggio sassolese al pronti-via ed è reattivo su Castillejo. Potrebbe esserlo di più e cercare l’uscita – alla portata – sul colpo di testa dello spagnolo che fa da assist per Thorstvedt. Salvato dal palo in seguito, dice di no a Berardi ma deve inchinarsi ancora al norvegese. Alla fine sale in cattedra su chiunque e viene ancora salvato da un legno. Se la Salernitana non la perde è merito suo.

DANILIUC 5. Terzino bloccato con l’obiettivo di contenere le sgroppate di Castillejo. In affanno sulla conclusione dell’ex milanista al 10′, ci pensa San Memo. Non gli va altrettanto bene quando il Sassuolo accorcia le distanze: da quella parte soffre, Inzaghi se ne accorge e lo lascia negli spogliatoi nell’intervallo. (dal 46′ BRADARIC 5,5. Fragilino).

FAZIO 5,5. A sorpresa viene confermato titolare e governa bene il reparto. Avrebbe forse potuto dare qualcosa in più sul primo gol dei padroni di casa. Nervosissimo nel finale.

PIROLA 6,5. Alza il muro su Pinamonti per 35′, poi gli lascia lo spazio di fare solitario la sponda per Berardi che dà il via all’azione del primo gol neroverde. Unico neo di una partita gagliarda. Nel finale rischia la bambola ma si salva.

MAZZOCCHI 6,5. Si adatta a sinistra come ha già fatto (bene) in passato. Subito carico e pimpante, “vede” l’illuminante passaggio per Ikwuemesi e lo manda in porta per il vantaggio. Combatte per 60′, poi la stanchezza si fa sentire e arriva qualche errorino soprattutto nella misura dei passaggi.

MAGGIORE 5,5. Becca qualche falletto importante e si dedica principalmente al contenimento. Non sempre guarda le spalle a Tchaouna. Perde qualche pallone di troppo nella prima frazione. Più attento nel secondo tempo. Quando Inzaghi lo ripiazza centrale dei tre torna quello generoso ma non a suo agio. E infatti inizia a sbagliare tanto. (dall’83’ MARTEGANI 5. Entra malissimo, quasi dannoso).

BOHINEN 6. Nell’altalena della sua avventura granata rieccolo a dirigere l’orchestra. Lo fa con personalità, come si conviene all’interprete del ruolo. Scaccia via le paure e smista alla grande il gioco per mezzora. Poi rallenta ma non esce dalla partita e va in sofferenza perché le mezzali  (dal 60′ LEGOWSKI 6. Inzaghi lo chiama a dare dinamismo ma quando servirebbe pulizia nel passaggio intorno al 70′ va troppo lungo nel corridoio per Simy; è bravo qualche minuto più tardi a inserirsi sulla destra e a servire in area proprio il nigeriano).

COULIBALY 5. Distratto e sotto tono, poco furbo nelle ripartenze: testa sotto e nulla più.

TCHAOUNA 6,5. Grande voglia fin dall’inizio. Prova pure qualche numero, gli riesce, è in salute e lo dimostra liberandosi con maestria per l’assist al bacio a Dia. Nella parte finale di prima frazione si eclissa completamente: ricompare nel recupero e avrebbe sul destro la possibilità del tris ma angola troppo. Purtroppo non ha nel DNA la fase difensiva. (dal 55′ CANDREVA 6. Entra nel momento in cui la squadra è nel pallone, contribuisce un minimo a riequilibrarla e limita le sofferenze sulla destra anche se non è lucidissimo nella metà campo avversaria).

DIA 6,5. Cecchino infallibile in area di rigore, cincischia troppo quando vi è lontano.

IKWUEMESI 6,5. Seconda consecutiva da titolare e primo gol in Serie A: lucido e freddo sotto porta in campo aperto. Si agita in pressing e mette pressione soprattutto su Ferrari. Si fa spazio col fisico – anche se a volte la foga è troppa – ed è anche altruista. Ammonito e stanco, lascia spazio quasi subito al suo connazionale nella ripresa. (dal 55′ SIMY 5,5. A un quarto d’ora dalla fine arriva a tanto così dalla deviazione decisiva. Ci mette tanto impegno ma è troppo statico).

ALL: INZAGHI 5,5. Esclusioni eccellenti e coraggiose. Lascia fuori dall’undici titolare Bradaric e soprattutto Gyomber (rientrato dalla squalifica) e Candreva. Scelte che premiano per il risultato che matura nella prima mezzora ma poi i suoi spengono la luce. Non che fossero luminosissimi in precedenza, però almeno avevano sfruttato al massimo gli spazi concessi da un Sassuolo con la testa fra le nuvole. Sullo 0-2 il centrocampo cala d’intensità, non ragiona e perde palloni sanguinosi, così il Sassuolo torna in partita. Nell’intervallo vede giustamente Daniliuc in difficoltà e riporta Mazzocchi a destra inserendo Bradaric, però i neroverdi ingranano e pareggiano. Mischia le carte, riporta Maggiore a fare il play e rigetta nella mischia Simy. Una dozzina di minuti di confusione, poi la barca viene raddrizzata non abbastanza. Tanta sofferenza, non convince la scelta di sostituire Bohinen. La squadra è evidentemente ancora in paura e avrebbe dovuto capitalizzare meglio il doppio vantaggio in una partita così delicata.

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