OCHOA 6,5. Paratona su Leao lanciato verso la porta dopo 6′, capitola dopo un’uscita avventata cinque minuti più tardi. Si oppone a Giroud dopo la mezzora e salva i suoi dalla goleada. Concentrato sul francese anche in apertura di secondo tempo; non perfetto in occasione del terzo gol milanista poi annullato, ma la palla gli sbuca davanti all’improvviso. Abbassa la saracinesca ed evita il tris ancora sul 9 e poi due volte su De Ketelaere.
LOVATO 4. Il 2023 non inizia meglio del 2022. Non ha il motore per contrastare la rapidità di Leao, viene sistematicamente seminato. Soffre anche psicologicamente e sbaglia goffamente tutto ciò che può sbagliare, anche appoggi e controlli semplici. Fischi ingenerosi all’uscita, considerando il recente sfortunato passato del ragazzo. (dal 17′ st DANILIUC 6. Subito più aggressivo del compagno. Sarà che Leao si mette in modalità risparmio energetico ma riesce a contenerlo meglio. Mostra il piglio giusto, si propone anche nella metà campo avversaria).
RADOVANOVIC 4,5. Leao lo brucia nettamente in velocità sul vantaggio milanista, in affanno anche sul secondo gol. Nel gioco aereo almeno prova a contenere Giroud ma è operazione marginale.
FAZIO 5,5. Mette toppe alla men peggio, di posizione ed esperienza. Le sbavature arrivano nell’impostazione.
SAMBIA 4,5. Sa che per lui è un’occasione vitale. Parte volitivo, ma sembra ancora in ritardo nei tempi delle giocate e della fluidità di corsa. A vuoto nell’azione che propizia il raddoppio ospite, non arriva a supportare Lovato in fase di ripiego. Quando trova qualche spazio in fase offensiva ci si infila pure con coraggio. L’impegno gli va riconosciuto, ma il tentativo di conclusione sul finire di primo tempo con la porta semi spalancata – sfera ciabattata alle stelle – ed il cross/passaggio a Tatarusanu di inizio ripresa sono lo specchio della necessità di prendere forse più di un esterno sul mercato. Ha sul destro il diagonale del possibile 1-2 a 11′ dalla fine, spreca pure quella. (dal 39′ st VALENCIA 5,5. Si piazza quinto molto offensivo, esperimento già noto. Combina poco in una fase molto confusa).
COULIBALY 6. Sotto giri, sotto tono, impreciso, in ritardo anche sotto il profilo dell’aggressività. Si risveglia solo nelle battute finali con l’assist per Bonazzoli e qualche ripartenza delle sue.
BOHINEN 6. Cerca di prendere iniziative ed è certamente più sicuro nei suoi mezzi dell’Emil che aveva salutato il 2022. Tonali e Bennacer gli tolgono aria, lui risponde con personalità. Un buon inserimento poco prima dell’intervallo propizia un’occasione che Sambia sciupa. (dal 39′ st KASTANOS 5. Impatto disastroso. Si addormenta, non si cala nell’arrembaggio finale).
VILHENA 5,5. Molto bene in avvio. Slalomeggia nello stretto, si inserisce, vuol creare. Dura mezzora. Bennacer gli entra sul piede sinistro già dolente in settimana, poi svirgola dal limite. (dal 17′ st BONAZZOLI 6,5. Cinque minuti dopo il suo ingresso cerca il jolly al volo, palla di poco alta. Qualche tocco di troppo, perde palla a centrocampo e provoca l’ennesima ripartenza rossonera, nello specifico vanificata da De Ketelaere. Però in corpo ha rabbia e reagisce facendosi trovare pronto sul secondo palo per riaprire la gara nel finale).
BRADARIC 6. Salva su Brahim Diaz ed evita il tris poco prima della mezzora. Costretto a stare sulla difensiva e ben contenuto da Calabria. Quando ha spazi è intraprendente e non si risparmia. Ringrazia il var che lo tiene in campo dopo un intervento su Kalulu oggettivamente duro ma non antisportivo come giudicato in un primo momento da Fourneau.
DIA 6. Subito in pressione su Kalulu nella speranza di far valere la sua maggiore velocità. Cerca di muoversi e creare grattacapi ed è l’unico che riesce a tenere un minimo sulle spine la difesa di Pioli, però la foga lo porta a pasticciare troppo.
PIATEK 5. Nel primo tempo è solo una girata di testa alta da corner. Tomori e Kalulu lo ingabbiano. Si fa chiudere da quest’ultimo ad inizio secondo tempo, a tu per tu con il portiere avversario. Tutto lì.
ALL: NICOLA 5. Carica la squadra a pallettoni ed i suoi partono subito con ritmi importanti che durano però solo dieci minuti. Quando è puntata in velocità, la difesa soffre tremendamente. Non convince la decisione di esporre Lovato – non un missile in velocità – a figuracce da braccetto destro contro Leao, senza essere aiutato adeguatamente da Sambia. Che invece è scelta obbligata sull’out destro. Dopo lo 0-2 i granata rischiano più volte di andare sotto con un divario maggiore, ma salva Ochoa. La squadra si sveglia troppo tardi contro un avversario che, seppur rimaneggiato, si conferma decisamente più qualitativo.
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