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Pagellone Salernitana-Milan: dai cambi impatto negativo. Candreva sontuoso, male Legowski

COSTIL 7. Con Giroud di fronte è da meme dei social con Uomo Ragno contro Uomo Ragno. Impotente sul gol, un’uscita bassa da campione al 27′ su Hernandez. Sempre sul suo tiro a fine primo tempo è reattivo con i piedi dopo una mancata trattenuta della sfera. Paratone salva-risultato prima su Jovic e poi su Calabria.

MAZZOCCHI 6,5. Potrebbe essere la sua ultima partita all’Arechi: c’è il Napoli forte su di lui. In avvio commette qualche ingenuità e Tomori gli sfila via sul vantaggio rossonero, poi cresce alla distanza e riesce ad arginare Leao quasi sempre nella ripresa. Il suo destro al 22′ del secondo tempo avrebbe meritato ben altra sorte ma ha trovato un super Maignan. Esce tra gli applausi. (dal 32′ st BRONN 5,5. Cerca di tenere la posizione ordinatamente ma Leao è un po’ too much per il suo motore).

FAZIO 7,5. Torna in campo dopo due settimane di stop, una per scelta tecnica e l’altra per squalifica. Annunciato Sabatini, il suo mentore, segna subito lui. Un caso? Chissà. Governa il reparto con esperienza dopo una partenza in affanno. Salva in area nel convulso finale.

PIROLA 6,5. Ancora tra i più positivi. Buone chiusure, concentrato per un’ora. Commette un’ingenuità a tu per tu con… Costil che ci mette una pezza, probabilmente a causa di un problema fisico. Poco dopo, infatti, viene sostituito. (dal 17′ st GYOMBER 6. Va a prendersi un’ammonizione largamente evitabile).

BRADARIC 6. Subito uno scatto coraggioso a sinistra, poi fino all’intervallo ritorna il timidino delle precedenti partite nella gestione di palla. A chi toccava marcare Leao sul primo gol? Migliora un po’ nella ripresa.

COULIBALY 6. Batterie scariche, nel primo tempo Loftus-Cheek spadroneggia. A metà partita negli spogliatoi estrae il caricabatterie dal borsone e torna in campo con più lucidità, sebbene lontano da quella dei giorni migliori.

LEGOWSKI 5. Inzaghi sceglie lui come cagnaccio per compiti maggiormente di interdizione, senza lo squalificato Maggiore. Si presenta regalando un pallone al Milan per una ripartenza pericolosissima. Non riesce a riconquistare palloni e con lui il Milan fa un sadico torello. Sistematicamente in difficoltà.

CANDREVA 7,5. Rivede situazioni di un passato recente. Costretto a giocare a tutta fascia seguendo Hernandez fino alla linea di fondo propria e raddoppiando per dare una mano a Mazzocchi con riserve d’ossigeno incredibili.. Dai suoi piedi, in zona cross, può sempre nascere qualcosa di interessante. Sul suo sinistro una delle occasioni più ghiotte della prima frazione. Dal suo destro l’ennesima perla in maglia granata: Maignan sarà pure parecchio responsabile ma le traiettorie di Mast’Antonio sono sempre beffarde.

KASTANOS 7. Tocca al cipriota dare il pizzico di qualità che a centrocampo non deve mai mancare, a detta del tecnico. Galvanizzato dal buon impatto di Bergamo da subentrato, si butta con coraggio nel fuoco e guadagna preziosi calci di punizione fin dall’inizio. Con la sua conclusione procura l’angolo da cui nasce il pareggio. Spende benissimo un giallo su Pulisic. Dinamico, propositivo, tra i migliori. (dal 33′ st MARTEGANI 5. Prima un’uscita avventata palla al piede con possesso perso, poi una ciabattata clamorosa. Sostanza zero).

TCHAOUNA 5,5. All’altezza del lato corto dell’area di rigore potrebbe sempre creare cose pericolose e invece ci arriva pochissimo. Generoso, si muove tanto, però quasi mai fa la scelta giusta negli ultimi sedici metri. (dal 33′ st CABRAL 5,5. La becca poco nel finale dalle mille emozioni).

DIA 5. Last dance in via Allende anche per il senegalese? Probabile, la Bundesliga chiama. Lui è moscio al 5′ con una deviazione verso la porta piuttosto strana. Gioca spalle alla porta e soprattutto lontano da essa, non proprio un toccasana per le sue caratteristiche. Giustamente altruista poco dopo la mezzora con Candreva. Mai realmente infiammato in partita, s’infortuna a inizio ripresa dopo uno scatto ed esce con qualche fischio.(dal 3′ st IKWUEMESI 4,5. Inizia subito a fare a botte, si libera anche un paio di volte bene al tiro ma in entrambi i casi ciabatta malamente senza forza. Tecnicamente grezzo, cerca di tenere impegnati i centrali milanisti quando gli arriva il pallone spalle alla porta, però dovrebbe dare di più nel pressing e in parecchie occasioni resta impalato, in altre perde ingenuamente palla. Nel recupero il tentativo di conclusione da posizione favorevole si trasforma in un passaggio a Maignan mentre Candreva era in sovrapposizione).

ALL: INZAGHI 6. Si trova di fronte il suo passato gloriosissimo da giocatore e prova a sorprendere Pioli con un 4-2-3-1 che prevede Kastanos a uomo su Bennacer ma non un riferimento offensivo fisico. I suoi lì davanti vanno in difficoltà nei duelli aerei ma l’obiettivo è ripartire rapidi con palla alta che superi la difesa rossonera. Propone una ricerca spasmodica della costruzione dal basso che cozza con abilità tecniche in campo e soprattutto paure. Ne scaturisce una ventina di minuti iniziale horror, in cui il Milan fa quel che vuole e domina il gioco commettendo, però, l’errore di non affondare fino in fondo. La Salernitana ha un sussulto d’orgoglio nei 10′ che precedono l’intervallo e, dopo il pareggio, acquisisce più consapevolezza. Nella ripresa è costretto al primo cambio per l’infortunio di Dia scegliendo il fisico di Ikwuemesi e senza modificare l’assetto. Arriva il gol del vantaggio e non si chiude del tutto. Vada per Bronn in luogo di Mazzocchi ammonito, però non convince fino in fondo la sostituzione di Kastanos con l’inconsistente Martegani. Anche per questo motivo nel finale si abbassa tanto, troppo. Soffre e becca il pareggio a tempo quasi scaduto. Una gestione migliore avrebbe potuto portare due punti in più.

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