OCHOA 8. Se la Salernitana prende il punticino il merito è anche suo. Impotente sulla prima marcatura ospite, nega con grande reattività il raddoppio a Correa volando sul colpo di testa, poi sulla zuccata di Lukaku a pochi istanti dall’intervallo se la ritrova tra le gambe e sventa alla men peggio una minaccia che avrebbe potuto essere evitata se fosse uscito in presa alta. In avvio di ripresa vola su Barella e devia sul palo, poi il volo su Dumfries e il doppio colpo di reni (con traversa ad aiutare) nel cuore del secondo tempo lo rende ancora eroe capre e cavoli. Calamita anche il mancino di Lukaku a 7′ dal termine.
DANILIUC 6. Ha pure lui sulla coscienza il vantaggio nerazzurro: lascia rimbalzare un pallone pericolosissimo in area di rigore che avrebbe potuto e dovuto gettare nel parcheggio dello stadio. Al pronti-via del secondo tempo regala a Gosens il pallone che porta l’Inter a colpire il palo. Migliora col passare dei minuti. Arruffone ma generoso nell’accompagnare l’azione.
GYOMBER 7. Norberto c’è sempre ma stavolta non è sorretto adeguatamente lì dietro nella prima parte di gara. Difesa esemplare. Non dà il corpo a Lukaku e riesce a piazzare un paio di chiusure di alto livello sul belga. È migliorato molto anche palla al piede. Lo scatto di 70 metri per disturbare Lautaro lanciato a rete è da oscar.
PIROLA 6. Parte grintoso, qualche buon anticipo anche aereo. Tiene botta. (dal 20′ st TROOST EKONG 6. Ritrova il campo dopo oltre due mesi, un antipasto di quello che potrebbe accadere la prossima giornata).
BRONN 5. Gosens lo infila senza difficoltà per lo 0-1. Non è affatto a suo agio nel ruolo di quarto a destra, non spinge, né i compagni lo cercano un granché conoscendo le sue caratteristiche decisamente difensive. (dall’1′ st DIA 6,5. Una storia diversa con lui in campo: più pericolosità e non solo per la traversa colpita).
CANDREVA 7,5. Arretra molto il suo raggio d’azione nel tentativo di trovare palloni giocabili. L’unico a tentare spunti, quasi mai però precisi nella prima frazione. Rigenerato nel secondo tempo. Il traversone che al 13′ della ripresa impensierisce Onana e diventa un tiro è solo la prova generale del gol, il suggerimento che Dia stampa sulla traversa invece un riscaldamento. La palombella del 90′ manda in estasi l’Arechi.
COULIBALY 6. Troppo lezioso in alcuni frangenti, in altri trova la giocata giusta. Solito contributo di muscoli e tenacia nella fase di non possesso. Giallo pesante: era diffidato. Sua la prima conclusione dell’ippocampo nello specchio dopo 43′. Meno bene nella ripresa. (dal 20′ st NICOLUSSI CAVIGLIA 6,5. Una grande opportunità per fare bene in vista di Torino, quando a centrocampo sarà emergenza. Prova subito a dare brio tirando fuori tutto quello che nelle ultime settimane è stato costretto a tenere dentro. Sousa lo aveva fin qui utilizzato solo per un quarto d’ora contro il Monza).
VILHENA 5,5. Un pizzico di sufficienza in avvio che si trasforma in paura di assumersi responsabilità: palla indietro e compitino, anche meno. Rallenta il gioco e non dà la qualità che potrebbe. (dal 34′ st BOHINEN 5. Approccia come al Picco, marce bassine).
BRADARIC 5,5. Soffre Dumfries. Nel primo tempo cerca qualche scavallata ma non ci sono spazi e nell’unica buona è in fuorigioco. Il filo più intraprendente nella ripresa ma il cross da posizione succulenta a 4′ dal termine miseramente fallito è una macchiolina influente.
KASTANOS 6. Accompagna poco, fluttua senza trovare una posizione efficace. Nella seconda metà di partita passa da trequartista a esterno destro ma la situazione migliora almeno dal punto di vista della sostanza. (dal 39′ st BOTHEIM sv. Entra con lo spirito giusto).
PIATEK 5. Combatte ma è isolato, de Vrij lo controlla senza problemi. Quando può trovare palloni giocabili (o da spedire in porta) però è lento e impreciso.
ALL: SOUSA 6. Sceglie uno schieramento guardingo, il 3-4-2-1 è solo sulla carta perché Bronn esterno di centrocampo è molto più difensore aggiunto. La sensazione è che piuttosto sia un 5-4-1 il modulo iniziale con cui contenere inizialmente gli avversari per provare a portare lo 0-0 all’intervallo ed eventualmente in un secondo momento arricchire il parco attaccanti. Non funziona. L’Inter passa subito, Bronn non è a suo agio e Gosens gli sfila via. Errori tecnici e caratteristiche tutt’altro che offensive degli interpreti non consentono ai granata di reagire in maniera veemente. Se il primo tiro nello specchio arriva al 43′ ci sarà un perché. Nell’intervallo prova a correggerla in corsa e qualcosina si nota. Lascia nello spogliatoio uno spaesato Bronn e punta su Dia, spostando Kastanos largo a destra. La Salernitana così va meglio. Dà fiducia a Nicolussi Caviglia e Troost Ekong e la squadra risponde bene, si spinge avanti, prende una traversa rischiando però fisiologicamente anche tanto. Premiato alla fine da un tiro-cross, sesto risultato utile di fila al fotofinish.
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