SEPE 6,5. Nonostante l’occhio nero, souvenir di Henry, va in campo. Sventa su Joao Pedro, non si fa sorprendere sui corner tagliati avversari. Al pronti-via della ripresa fa scorrere un brivido freddo sulla schiena del pubblico con un passaggio corto per Gyomber. Rischia di combinare il frittatone nel recupero: il Var fa scovare il fallo di Lykogiannis su di lui. Incolpevole sul gol.
GYOMBER 7. Joao Pedro è cliente scomodo, in partenza non è sicurissimo negli interventi. Disimpegno rischiosissimo per Bohinen al 22′, il Cagliari riparte e rischia di far male. Si riscatta pochi minuti dopo in protezione su Pavoletti e torna sugli standard delle precedenti settimane. Concentrato, essenziale, pure autore di una preziosa sponda offensiva per Ederson nel finale. E poi, palla in tribuna quando si deve. Ammonizione sciocca, entra in diffida.
RADOVANOVIC 7. Un po’ indeciso in avvio, per poco non regala un’occasione al Cagliari. Via via, ristabilisce l’ordine. Quanta esperienza e solidità lì dietro…
FAZIO 7,5. Ci prova gusto ad accompagnare l’azione offensiva, si inserisce con fluidità. Attento e sicuro di sé. Non si passa dalle sue parti.
MAZZOCCHI 7,5. Francobollato da Kykogiannis. Al primo scatto – minuto 17 – apre troppo il compasso nel cross. Corregge la mira in avvicinamento alla mezzora e tira fuori la testa dal sacco, con i suoi soliti giochi di gambe ubriacanti. Non si risparmia in termini di giri del motore. Più passano i minuti e più cresce: vede anticipi, supera la fatica, scavalla con potenza.
EDERSON 6. Fa fatica a cambiare passo già agli albori di partita, tocca pochi palloni. Deiola fa buona guardia su di lui. Parte con una marcia in più nel secondo tempo, ma non ai livelli delle precedenti apparizioni. Si divora il raddoppio sugli sviluppi di un angolo a dieci dal termine.
BOHINEN 7. Si attacca la pettorina dopo una dozzina di minuti e opera la rincorsa vincente su Joao Padro lanciato a rete in campo aperto. Si propone, vuole giocarla sempre. Interessanti le battute dei corner. Costretto a spendere il giallo in avvio di ripresa: era diffidato, salterà Empoli. (dal 15′ st KASTANOS 7. Si piazza mezzo sinistro. Si procura il rigore con una magia d’alta scuola).
L. COULIBALY 6. Va un po’ a pestare i piedi al norvegese, gestisce maluccio i palloni che gli capitano a tiro e nella prima mezzora è imballato. Dopodiché, tira fuori dal cilindro qualche inserimento interessante ed i suoi soliti arpioni. Dal quarto d’ora del secondo tempo passa a fare il play più di… distruzione. Nel convulso finale trova le energie anche dove non ci sono, le perde però quando Altare gli salta davanti per il pareggio.
RUGGERI 6,5. La maglia da titolare in casa gli mancava da quasi due mesi, Salernitana-Sassuolo. Bellanova lo punta in un paio di occasioni, lui aspetta eccessivamente, poi gli prende le misure. Attento nelle diagonali. Finisce la benzina ed esce tra gli applausi per la sua generosità. (dal 35′ st ZORTEA 6. La prima cosa buona è un’ammonizione, mai tanto utile. Propositivo se c’è spazio, scivola al 90′ quando potrebbe orchestrare una gran ripartenza).
VERDI 7,5. Dopo essere stato determinante da subentrato a Udine e contro il Venezia, rieccolo titolare all’Arechi. Vive di lampi, qualcuno illumina ed altri no. Non vede Ederson liberissimo a 6′ dall’intervallo al limite dell’area. Inizia il secondo tempo sonnecchiando, ma è glaciale dal dischetto. (dal 39′ st PEROTTI 6,5. Entra per tenere palla e dare imprevedibilità alle ripartenze. Si sacrifica in fase difensiva, ci mette tutto quel che ha).
DJURIC 7. La difesa del Cagliari lo limita bene nel primo quarto di gara. Altruista, forse troppo, su un buon suggerimento di Verdi al 37′ della prima frazione, per una sponda senza destinatario. Combatte e tiene comunque impegnati ora Altare, ora Ceppitelli. Prende falli in quantità industriale. Un’altra standing ovation alla sua uscita. (dal 35′ st BONAZZOLI 6. Prova a dare fastidio ai portatori avversari nelle fasi cruciali del match, ne becca poche).
ALL: NICOLA 7. Cambia solo in avanti e a sinistra, per lasciarsi la possibilità di inserire Zortea a partita in corso in luogo di Mazzocchi. Parte col presupposto che tutti debbano dare tutto ciò che hanno per quanto ne hanno. La squadra in partenza soffre la maggiore freschezza degli isolani, che riescono a far partire pochi palloni per la torre Djuric e tambureggiano in una manciata di circostanze nella metà campo granata. Sotto ritmo la prima mezzora, c’era da aspettarselo per i padroni di casa. Probabilmente anche una strategia voluta dall’allenatore. Un pizzico in crescendo, con più coraggio il finale di un primo tempo decisamente da zero a zero. Nel secondo tempo, sprazzi di crescita. Il vantaggio fa esplodere l’Arechi ed abbassare il baricentro dei granata, che lasciano inevitabilmente l’iniziativa al Cagliari, difendendosi però al meglio. Minuti finali di fuoco, sfida che si incattivisce. Inserisce forze fresche e la partita si gioca sui nervi nell’infinito recupero. Capitola all’ultimo istante
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