OCHOA 6,5. Si riprende i guantoni poco più di un mese dopo l’ultima partita, la trionfale finale di Gold Cup col suo Messico. Incolpevole sul gol di Belotti, dice no a Smalling poco dopo la mezzora. Nella ripresa lo salva il palo.
LOVATO 6,5. Stringe i denti e va in campo. Subito attento sui tentativi di spinta di Spinazzola. Solidità e attenzione per 90′, anche sul gioco aereo. Unica disattenzione nel recupero, quando salta a vuoto spianando la strada a El Sharaawy: ci pensa Candreva (anche in quel caso).
GYOMBER 5,5. Fa cento in maglia granata in uno spettacolo di stadio, da ex. Cerca spesso il lancio per la corsa di Mazzocchi, palle per lo più senza effetti. Belotti lo fulmina in dribbling sul gol, poi salva sull’11 giallorosso al 20′. Rischia l’autogol dopo poco. Becca un giallo (giusto) e s’innervosisce. L’intervallo per ricaricarsi e offrire 40′ di concentrazione… che cade quando lascia Belotti libero di saltare per il 2-2.
FAZIO 6. Torna nello stadio che fu suo per cinque anni, dal 2016 al 2021. Si piazza braccetto sinistro dapprima addormentandosi su Belotti in occasione del gol in avvio annullato, poi si fa spostare dall’ex Toro sulla marcatura buona per il vantaggio romanista. Si riscatta con la verticalizzazione-assist, forse più diretta a Lassana, che diventa gioiello per Candreva. Molto più attento nella ripresa nel posizionamento, preciso anche nell’impostazione. Salva nel finale in area piccola.
MAZZOCCHI 5,5. Aveva ragione Sousa nel prevedere un “Pasquale non brillante come al solito”. Tolte le amichevoli di Rivisondoli, del resto, era alla sua prima partita stagionale dopo l’infortunio muscolare rimediato in ritiro. Soffre Spinazzola e non sfonda. Si incaponisce e perde troppi palloni. (dal 21′ st DIA 5,5. Non al top e si vede. Cerca comunque lo spunto quando può anche se entra in un momento in cui la squadra si abbassa tanto).
MAGGIORE 6,5. Torna titolare dopo oltre tre mesi (l’ultima ad Empoli nello scorso torneo) e presidia bene la zona centrale. Uno dei pochi a salvarsi in un primo tempo collettivo oggettivamente ben sotto la sufficienza. Guadagna qualche falletto, fa discreto filtro e svolge diligentemente il compito. Col passare dei minuti nel secondo tempo cala. Prestazione tutto sommato generosa. (dal 33′ st LEGOWSKI 6. Al pronti-via si fa notare per una rapida ripartenza in cui perde il tempo giusto per servire Dia. Discreto impatto, per essere un ventenne alla prima in A).
L. COULIBALY 6,5. Ci mette un po’ per carburare. Primo tempo sotto tono ma almeno ha il merito di far spazio col corpo al filtrante che diventa assist per Candreva. Cresce vistosamente nel secondo. Bel duello muscolare quando entra Renato Sanches.
BRADARIC 7. Scavalla con criterio quando può e deve. Attento nel contenimento: Kristensen resta offline. Mast’Antonio chiama palla e lui l’accontenta sul capolavoro del raddoppio. Anche quando entra Karsdorp da quella parte la Roma non punge.
KASTANOS 5,5. Suo il primo tentativo dopo 6′ con mira non precisa. Qualche decisione sbagliata di troppo nella gestione di palla sia nel primo sia nel secondo tempo. Con l’ingresso di Dia scala e va a fare l’esterno a destra rimediando subito un giallo. Fa fatica però a contenere (dal 33′ st SAMBIA 6. Entra un po’ scarico, poi rimedia).
CANDREVA 8. Si muove molto alla ricerca degli spazi e dei palloni meglio giocabili ma non sempre viene premiato dai compagni nella prima mezzora. Sembra predicare nel deserto ma quando gli si apre un corridoio con la porta di Rui Patricio spalancata lui sposta palla disorientando Smalling e la spara sotto la traversa. Dimostra di essere un campionissimo sull’1-2 con l’azione spettacolare del raddoppio. Dà una mano fondamentale anche in difesa, corre fino alla fine. Cosa chiedere di più?
BOTHEIM 5,5. Contro la squadra punita tre volte in Conference League 2020/21, quando militava nel Bodo, non riesce a farsi valere tra Smalling e Mancini. Un po’ isolato lì davanti, cerca anche di partire con lo spirito giusto ma sonnecchia nei rari casi in cui viene servito. Dopo un’oretta di gioco entra Dia e lui si sposta sottopunta. Senza incidere. (43′ st M. COULIBALY sv. Un contributo di cuore).
ALL: SOUSA 6,5. Poche risorse, undici praticamente obbligato e punto d’oro, viste le condizioni di partenza. La squadra sembra propositiva con la pressione alta che chiede Sousa ma dura poco. La Roma gioca palla lunga e la difesa si fa sorprendere in più di un’occasione, compresa quella del vantaggio firmato Belotti. Fatica tremenda nel superare la metà campo come vorrebbe nei primi venti minuti. Nell’unica infilata firmata Candreva, i granata puniscono la Roma e ne abbassano l’ardore agonistico gestendo fino all’intervallo. Nella ripresa l’atteggiamento è subito quello giusto e il magistrale sinistro a giro di Candreva (con controllo d’alta scuola) porta avanti i suoi. Il baricentro si abbassa e la stanchezza si fa sentire: Mou dalla tribuna ne fa cambiare addirittura quattro e Sousa risponde mettendo dentro Dia per uno spento Mazzocchi, con Kastanos che passa a destra e Botheim che scala trequartista. Arriva pure l’esordio di Legowski che entra assieme a Sambia. Mosse che non sortiscono effetti e la Roma pareggia. Chiude col 3-5-2 e Mamadou per un Botheim poco incisivo: il cambio del finale ha l’obiettivo di portare a casa almeno una pagnotta a forma di punticino. Ci riesce con lo stesso punteggio dello scorso anno.
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