BELEC 6. Sfida dal 1′ il suo ex compagno all’Inter, Balotelli, e si vede che c’è poca tenerezza tra i due in un paio di frangenti. Salva su Boateng al 13′, poi vola su Mota al 32′. Sicuramente l’ultimo baluardo, prova a tenere i suoi a galla. Si distende su Balotelli a inizio ripresa. Incolpevole sui gol, il terzo è anche deviato da Lopez.
AYA 5,5. Quando tocca a lui, se la cava di mestiere come può, senza fronzoli. Fra i tre della retroguardia, è quello che fa meglio.
GYOMBER 5,5. Uno come Balotelli puoi fermarlo solo con le cattive, fin troppo tardivo il giallo che arriva al 26′. Nel primo tempo male negli appoggi, solo lontano parente dell’ottimo muro che aveva dimostrato di essere fino al precedente turno. Nel secondo tempo il salvataggio in tackle su Mota lo manda più in fiducia e migliora la sua prestazione.
MANTOVANI 5. Perde Balotelli sul gol. A tre dietro la squadra non gira e Castori lo sacrifica per passare al 4-4-2 (dal 35′ pt KUPISZ 4,5. Non incide).
CASASOLA 4,5. Sovrastato da Mota e Carlos Augusto in occasione del vantaggio brianzolo. Prova timidamente a spingere in rare occasioni ma gli spazi sono pochissimi e Mota, quando vuole, lo porta a spasso.
SCHIAVONE 4,5. Negli ultimi due mesi era stato titolare solo a Ferrara e con l’Entella, complici anche noie fisiche. Grande impegno, ma è poco brillante, spesso in ritardo. Peggiora nel secondo tempo, quando perde un paio di sanguinose palle in mezzo al campo. (dal 16′ st CICERELLI 5,5. Appena entra è pimpante, poi si adegua alla mediocrità e accelera solo a sprazzi: la conclusione alle stelle del 44′ ne è simbolo).
DI TACCHIO 5. Con un bolide dal limite al 35′ scalda i guantoni di Di Gregorio, ma in mezzo al campo va a velocità ridotta rispetto ai dirimpettai in maglia biancorossa. Leggermente meglio nel secondo tempo quando al suo fianco si piazza Dziczek. Troppo molle su Armellino in occasione del 3-0.
ANDERSON 4,5. Non è un clima brasileiro e lo si nota al 25′ quando spara alto la palla del possibile pareggio a tu per tu con Di Gregorio. Troppo fumo in un match in cui servirebbe tanto arrosto. (dal 16′ st DZICZEK 5. Mette un pizzico di equilibrio in più in sede di contenimento, ma non capovolge il confronto tra reparti. Deve crescere).
LOPEZ 4,5. Male. Mai presente in fase di spinta, ordini di scuderia. Ma in copertura lascia praterie agli avversari, come in occasione del raddoppio monzese, quando è fuori posizione e dalle sue parti scorrazza liberamente Frattesi. E non è l’unica volta.
TUTINO 5. Gioca molto lontano dalla porta, inevitabilmente troppo. Ha un buon pallone sul piatto sinistro sul finire di primo tempo ma lo ammorbidisce tra le braccia di Di Gregorio. (dal 36′ st GONDO sv. Ancora un impatto inconsistente).
DJURIC 5,5. Nonostante la stazza, ne prende poche… ma buone (per i compagni) nel primo tempo: sponda d’oro per Anderson a metà primo tempo, ma l’ex laziale sciupa. Bellusci gli si appende addosso un paio di volte, lui si innervosisce. (dal 36′ st GIANNETTI sv. Ci mette il solito lodevole impegno, ma non basta).
ALL: CASTORI 5. Conferma dieci undicesimi rispetto a tre giorni fa, ma il risultato è molto diverso. Va detto che il Monza non è il Venezia e ha un tasso tecnico da Serie A: sa quando addormentare la partita, quando accelerare, ha individualità indiscutibili. La Salernitana va sotto subito, esce raramente dalla sua metà campo e sembra quasi partire già come vittima sacrificale al cospetto dei nomi altisonanti degli avversari. Eppure arriva sotto porta avversaria un paio di volte facendo la… “Salernitana” operaia, ma peccando di lucidità. Prova a cambiare dopo la mezzora, passando al 4-4-2, ma dopo timidi segni di risveglio, viene colpito a fine primo tempo. Nella ripresa la musica non cambia: Cicerelli prova a sprintare, ma fa freddo e la partita è già compromessa.
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