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Pagellone Fiorentina-Salernitana: male Vilhena, Bonazzoli e Radovanovic. Maturità Pirola

SEPE 6,5. Pochi minuti e Kouamé lo impegna dalla distanza. Incolpevole sul gol. Ipnotizza l’ex Cittadella anche poco prima della mezzora con un’uscita decisiva e calamita il pallone scalciato da Cabral.

BRONN 6. Cerca di giocare ordinato e di posizione. In ritardo in più di una circostanza all’inizio, poi registra qualche dettaglio e tiene come può dalle sue parti.

DANILIUC 6,5. Argina alla grande Cabral, ma l’ingresso di Jovic gli crea qualche scompenso. Si prodiga in una pericolosa discesa sul finire di primo tempo che avrebbe meritato un premio maggiore, ma in area di rigore si emoziona e non trova l’attimo giusto per concludere. Chiusure decisive a più riprese, finale un pizzico più in apnea.

PIROLA 7. Concentrato e pulito sulle diagonali in chiusura, deciso nei contrasti. Molto bene anche nel gioco aereo e nelle letture dei passaggi avversari. Nicola lo ha catechizzato a lungo alla vigilia, avendo scorto l’ottimo approccio di sabato, e lui ha risposto presente con maturità ed attenzione fino alla fine.

MAZZOCCHI 5,5. Inizia con marce basse, poi alza i ritmi con una serie di discese delle sue. Trasloca a sinistra nel tentativo del trainer di rimediare a un avvio di sofferenza. Un po’ sbadato in fase difensiva, può starci dopo essere andato a mille finora. (dal 29′ st BRADARIC 5,5. Poco chiamato in causa, costretto continuamente a ripiegare).

CANDREVA 6,5. Partenza in sordina, poi mette un paio di cross interessanti. Nicola lo chiama di nuovo a fare il quinto già nel primo tempo e le cose vanno molto meglio. La sua esperienza nei momenti difficili si sente ed è tatticamente perfetto in fase di non possesso. Chiude in debito d’ossigeno.

BOHINEN 6,5. L’ingresso da titolare gli mancava dal 7 agosto, il maledetto giorno dell’infortunio in Coppa Italia contro il Parma. Subito senza paura, l’aspetto più importante. Testa alta e tanta voglia per la sua oretta di gioco programmata. (dal 14′ st RADOVANOVIC 5. Commette l’errore di tenere in gioco Jovic sul 2-1 salendo in ritardo. Arranca nel forcing finale della Fiorentina).

COULIBALY 6,5. “Lassana? Il solito, grazie”. Nicola ordina e lui esegue, quantità e qualità che aumenta sempre più. Spesso, in fase offensiva, è costretto al fai da te e finisce nelle grinfie della difesa avversaria. Non quando arpiona un pallone importantissimo dalle gambe di Kouamé e fa partire l’azione del pareggio. (dal 38′ st BOTHEIM 5,5. Difficile entrare ed incidere subito dopo aver subito il gol dello svantaggio).

VILHENA 4,5. Torna titolare dopo qualche apparizione poco brillante e un paio di panchine. Lo fa da quinto a sinistra, ma dura poco e male. Gli tocca dare uno sguardo a Ikoné e si perde… Bonaventura: non ci mette la giusta cattiveria a contrasto e poi finge di inseguirlo in occasione del vantaggio viola. Nicola lo riporta mezzala a metà primo tempo senza migliorarne l’impatto. (dall’1′ st MAGGIORE 6. Si rivede esattamente un mese dopo l’infortunio. Entra col piglio giusto e finalmente nel suo ruolo. Si propone e lotta, una risorsa ritrovata).

BONAZZOLI 5. Ancora maluccio. Si ripropone il duello con Igor che l’anno scorso, a campi invertiti, aveva portato “fortuna” al 9 granata. In avvio di mostrarsi pimpante, ma aspetta spesso quel secondo in più che gli fa perdere il tempo della giocata. (dall’1’st DIA 7. Basta poco e cambia la partita. L’abilità dell’attaccante è saper trasformare in oro pure ciò che non luccica. Il senegalese lo fa: non si spazientisce al primo affondo che non va come vorrebbe ed al primo, forse unico pertugio si costruisce il semplice ma efficacissimo uno-due del pareggio).

PIATEK 6. Non la vede per 40′, poi trova un tacco smarcante per Daniliuc. Poco per strappare la sufficienza nella prima metà di partita. Magari scolastico, ma preciso e determinante nel restituire a Dia la sfera che il senegalese mette alle spalle di Terracciano. Quanto basta per toccarla appena, la sufficienza.

ALL: NICOLA 5. Vilhena quinto, Bohinen titolare e soprattutto Bonazzoli partner di Piatek: sono le tre principali novità proposte al Franchi. Due delle tre vengono sconfessate nell’intervallo dopo un primo tempo oggettivamente insufficiente degli interessati. L’esperimento dell’olandese quinto mancino fallisce miseramente dopo 20′ e il tecnico corre ai ripari riportandolo mezzala, con Candreva largo a destra e Mazzocchi di nuovo a sinistra. Nel frattempo i granata erano andati sotto. Con la mossa di pedine la sua squadra soffre meno e prova ad essere un briciolo più propositiva, senza tuttavia impegnare Terracciano. Bonazzoli è, anzi resta evanescente. Dentro Dia e Maggiore ad inizio ripresa, due innesti che cambiano volto alla squadra, più compatta e convinta. al primo affondo degno di tale nome è 1-1. Errore di reparto sul nuovo vantaggio toscano. Tenta il 3-4-3 della disperazione nel finale, non raccoglie punti.

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