OCHOA 5,5. Ipnotizza Cancellieri chiudendogli bene lo specchio nella pericolosissima ripartenza azzurra del 18′, poi risponde presente su Walukiewicz dopo pochi secondi. Brividi alla mezzora, non tiene un pallone vagante in area piccola. Sono i primi scricchiolii del tonfo sul vantaggio empolese quando dimentica di essere portiere e tanta una goffa uscita con i piedi. Chiude su Shpendi poco dopo l’ora di gioco, sui guanti gli resta un po’ di sapone (chiedere a Fazzini), poi evita il raddoppio su Gyasi in maniera provvidenziale.
LOVATO 5. Sventa un paio di situazioni pericolose prima di cadere in un preoccupante sonno: Baldanzi gli sfreccia davanti sul gol. Traballa pure dopo. Nella ripresa si piazza sul centro-sinistra, le difficoltà permangono.
GYOMBER 5. Prova a far subito capire a Shpendi chi è che comanda e per mezzora ci riesce con autorità. Poi viene risucchiato nelle distrazioni collettive fino all’intervallo. Cerca di riemergere nella ripresa con la fascia da capitano al braccio e resta in campo finché può con un torpore al flessore sinistro.
PIROLA 5. Il tridente proposto dall’Empoli fa sì che il peperino Baldanzi sia suo cliente fisso. Va in grossissima difficoltà quando il 35 avversario la mette sulla velocità. Si immola al 27′ per salvare in area piccola ma è solo una parentesi in mezzo al costante affanno. (dall’1′ st DANILIUC 6. Almeno ci mette ardore agonistico in una partita in cui pochi altri compagni lo imitano. Da un suo recupero nasce la pericolosa conclusione di Cabral a un quarto d’ora dalla fine).
MAZZOCCHI 5. Attento nella chiusura diagonali. Per mezzora è diligente, sul gol azzurro si attarda su Cancellieri: immagina venga messo in offside e per un attimo (decisivo) rallenta la sua rincorsa. (dal 20′ st DIA 4,5. Trotterella per il campo senza troppa voglia).
MARTEGANI 5,5. Prova ad assumersi responsabilità importanti in avvio. Qualche giocatina di ricamo, molto impegno ma anche leggero nei momenti in cui sarebbe richiesta concretezza. (dall’1′ st BOHINEN 5,5. Cerca di dare equilibrio).
MAGGIORE 5,5. Parte meglio rispetto al precedente match in fase di interdizione. Quando l’Empoli inizia a carburare, va in affanno. Costretto al giallo già a metà primo tempo. Regolarizza la sua prestazione nel secondo tempo anche complice un abbassamento del baricentro avversario. Dà una mano sulle palle inattive.
BRADARIC 5. Qualche spunto interessante in un primo tempo molliccio. Tiene meglio nel secondo. Un tiro alle stelle da ottima posizione e sul suo piede. (dal 37′ st TCHAOUNA sv. Cosa potergli imputare?).
CANDREVA 4. Se si adombra pure lui… (dall’1 st BOTHEIM 4. Sousa prova a rispolverarlo come trequartista, ruolo in cui nel finale dello scorso torneo fece bene. Tutto vano, il norvegese resta un pesce fuor d’acqua).
KASTANOS 4,5. Svagato, perde un pallone sanguinoso che rischia di costare caro al 27′. Comincia il secondo tempo con una conclusione pericolosissima, poi si appiattisce di nuovo e arricchisce la sagra delle imprecisioni. Non cambia da esterno.
CABRAL 6,5. Ovunque giochi, resta il più pericoloso e pure il più sfigato. Becca il quarto legno in altrettante partite. Tra Luperto e Walukiewicz sa farsi valere. Compensa il gap di statura con lotta e muscoli. Ha la freddezza di battere Berisha ma il fuorigioco rende tutto vano. Più passano i minuti e più è solo, costretto quindi ad arretrare per giocare qualche pallone. Quando c’è da combattere non si tira indietro. Fa tre ruoli: parte punta, poi fa il trequartista e finisce esterno. Al netto del palo, ci prova pericolosamente per almeno altre tre volte dalla distanza.
ALL: SOUSA 5. C’è più di un problema e deve correre in fretta ai ripari. Conferma lo stesso undici di Salernitana-Frosinone quasi per obbligo. Andreazzoli propone il tridente puro costringendo i difensori granata a giocare uomo su uomo. Una mossa che progressivamente mette affanno. E dire che l’avvio non era stato male. L’Empoli prende coraggio dopo 20′ e manda in tilt i suoi. Il primo corner a favore guadagnato nei minuti di recupero del primo tempo è tutto dire. Tanti personalismi, poche idee di gruppo, confusione e indecisioni che spuntano al minimo soffio di vento. Nell’intervallo decisione coraggiosa: nel triplo cambio va fuori pure Candreva e se non fosse per motivi fisici ci sarebbe da approfondire. Rivoluziona i reparti mettendo dentro Botheim, Bohinen e Daniliuc senza successo. Non convincono i cambi. Anzi, è l’Empoli a sfiorare il raddoppio. La mossa della disperazione ha tre lettere e si chiama Dia a cui vengono concessi 25′ abbonanti con Cabral e Botheim a sostegno e Kastanos che va a fare l’esterno. Fuori Pako. L’ultimo cambio è Tcahouna per Bradaric. Ci si mette anche l’ennesimo palo di Cabral. Tutto inutile.
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