OCHOA 5,5. Spiazzato dal penalty di Buonaiuto nell’unica sortita di casa in area granata nel primo tempo. Poco impegnato ma rischia la frittatissima contro Ghiglione attorno al 70′. Se la cava in quel frangente. Non sul sinistro a giro del 2-0 grigiorosso.
DANILIUC 6,5. Rieccolo dopo la squalifica. Subito deciso nell’anticipo, si attacca bene all’uomo. Positivo anche da centrale della retroguardia a quattro.
GYOMBER 6. “Buonasera, Buonaiuto“. Si presenta in avvio facendo asseggiare il tacchetto color arancio al 10 della Cremo. L’ingresso di Tsadjout lo impegna. Sente un leggero risentimento al flessore e lascia anzitempo. (dal 76′ SAMBIA 5,5. Subito rullata e cross. Piazzato terzino sinistro, non demerita in fase di possesso. Nell’altra soffre qualche imbucata di Pickel. Si avventura e lascia scoperta la zona che Tsadjout occupa bene in occasione del raddoppio).
PIROLA 6,5. Sotto gli occhi del ct dell’U21 Nicolato tiene a far bene e si vede. Sempre pulito fino alla fine. Peccato che lasci piuttosto facilmente il (bel) tiro a Tsadjout per il raddoppio: sarebbe stata una prova da 7. Evita il tris sacrificandosi nel recupero. (dal 92′ TROOST-EKONG sv. Una presenza in più).
KASTANOS 5,5. Non sgambetta più di tanto nella metà campo grigiorossa in avvio, c’è da contenere Valeri che non punge. Sousa però gli urla in faccia al 19′ dopo un contrasto affrontato senza foga. Impara la lezione e ripristina l’ardore agonistico fino all’intervallo. Si vede pochissimo nella ripresa.
COULIBALY 6. La parola d’ordine dovrebbe essere solidità e invece diventa sufficienza nei primi 30′. Si sveglia col missile che dà l’illusione del gol a una dozzina di minuti dall’intervallo e torna su livelli vicini ai suoi standard, seppur con marce non altissime.
BOHINEN 5,5. Testa alta, smista bene e all’occorrenza vien fuori agevolmente palla al piede nei primi 15-20 minuti. C’è da dire che gode pure di discreta libertà ma la sfrutta così così, rallentando qualche volta in impostazione. Troppo irruento su Buonaiuto, provoca il rigore del vantaggio lombardo. Perde qualche colpo sul finire di frazione e Sousa lo sollecita. Senza risultati tangibili alla ripresa. Una stagione fortemente condizionata da quel maledetto infortunio di agosto. Un nuovo inizio è fondamentale. (dal 62′ NICOLUSSI CAVIGLIA 6. Entra con personalità. Se non altro la gioca più spesso di prima rispetto all’ex del CSKA Mosca. Si butta volentieri negli spazi quando la mediana passa a tre. Aiwu gli toglie dalla testa un succosissimo cross di Mazzocchi).
MAZZOCCHI 6. Comincia a sinistra e finisce a destra. Dalle sua parti scorrazza Ghiglione, lo tiene con tenacia ma non si affaccia nella metà campo altrui. Quando lo fa non riesce a far male alla difesa avversaria. Su questo migliora nel secondo tempo. A costo di qualche rischio, in fase difensiva è sempre efficace.
CANDREVA 6,5. Un paio di falcate chiuse con il classico tocco di troppo, poi il sinistro (deviato) che Sarr mette in angolo alla mezzora. Accompagna sempre l’azione cercando di sfornare cross interessanti. Col passare dei minuti va in affanno ma sa gestirsi.
BOTHEIM 5,5. Più che tra le linee viene spesso nelle linee, quelle del centrocampo. Sousa lavora su di lui come figura di raccordo. L’impegno non manca ma c’è ancora da fare (dal 62′ MAGGIORE 5,5. Come per il compagno, prove di valorizzazione, reinvenzione della mezzala in trequartista. Cerca di far movimento e di proporsi anche come schermo, lì dove serve. La forma top è lontana, dovrà riacquisirla a Rivisondoli).
PIATEK 4,5. Prima della gara saluta con affetto Ballardini, suo allenatore ai tempi del Genoa. Resta tenero nei suoi confronti pure in campo: un po’ sono i rifornimenti a scarseggiare, un po’ è lui ad essere molliccio nei rari palloni che gli capitano a tiro. Nel gioco aereo Bianchetti vince quasi tutti i duelli. A un quarto d’ora dalla fine avrebbe sul destro il pallone del possibile 1-1 ma dimentica il sano egoismo del bomber e preferisce servire (male) Candreva. Condisce il tutto con il giallo che gli impedirà di giocare la prima giornata del prossimo torneo, qualunque sia la maglia che indosserà.
ALL: SOUSA 5,5. Perde l’ultima e ininfluente gara. Eppure se la gioca coi titolarissimi, anche giustamente, mandando altri segnali. Di ogni tipo. Dentro sia i diffidati (un’eventuale ammonizione avrebbe comportato la squalifica alla prima giornata del prossimo campionato), sia gli elementi in procinto di prolungare le rispettive stagioni con le casacche delle Nazionali. Approccio positivo di buona parte dell’undici, la Cremonese passa dal dischetto sull’unica ingenuità, la troppa irruenza di Bohinen. Possesso palla ok, discrete trame, ma i ritmi non possono comprensibilmente essere forsennati e le occasioni nitide arrivano solo con conclusioni da fuori. I padroni di casa pensano esclusivamente a difendersi dopo il vantaggio. Nel secondo tempo subentra anche la fisiologica stanchezza: giuste le scelte di tirare fuori i due norvegesi, ripagate solo parzialmente dai sostituti. Quarto d’ora finale con il 4-3-2-1, un messaggio-input per il futuro?
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