DONNARUMMA 4 resta impassibile quando Pierozzi prende il tempo e trova l’angolino. Provvidenziale su Lamesta, spericolato in uscita pochi istanti più tardi quando rischia grosso lasciando i pali sguarniti. Miracoloso su Manconi nel contropiede nato dal gol poi convalidato all’FVS. Capitola ancora su Tumminello e sull’harakiri di Capomaggio. Nella ripresa alza anche lui bandiera bianca, ha grosse responsabilità su quarto e quinto gol del Benevento.
MATINO 4 stringe i denti pur di essere in campo ed è sicuramente da encomiare. Col senno di poi avrebbe fatto meglio a riposare. Regala il corner da cui nasce il vantaggio del Benevento, ha sulla coscienza anche il raddoppio di Tumminello. Rinuncia finanche ad ostacolarlo accasciandosi inspiegabilmente in area. Episodio che stravolge completamente i destini del match.
GOLEMIC 4,5 non fa una bella figura sul vantaggio giallorosso, Pierozzi gli ruba il tempo ed insacca. Affonda col resto dei compagni, la linea difensiva fa acqua da tutte le parti.
FRASCATORE 4 parte braccetto, poi si allarga quando Raffaele decide di passare al 4-3-3. Indeciso sul piazzamento, soffre tremendamente Lamesta che gli sfila puntualmente via. Riesce nella non semplice impresa di far rimpiangere Anastasio. Dal 13′ st ANASTASIO 5 entra a gara già compromessa.
COPPOLARO 4,5 che sia quarto di centrocampo o che sia terzino, Raffaele gli chiede di guardare le spalle a Liguori. Si concede una discesa ma sbaglia il cross con tre compagni pronti a riceverla dentro l’area di rigore. Il Benevento fa quello che vuole inserendosi tra lui e Matino. Dal 14′ st VARONE 5,5 rispolverato da Raffaele dopo tanta naftalina, si sbatte malgrado i destini del match siano già segnati.
CAPOMAGGIO 5 giganteggia per i primi trenta minuti in mezzo al campo e in area avversaria su palla inattiva. Centra il palo, poi entra nella concitata azione dell’illusorio gol del pari. L’inerzia del match sembra sovvertita, ma da quel momento il Benevento sovrasta la Salernitana e la partita prende una piega fino inaspettata. Sfortunato l’autogol nel disperato tentativo di contrastare l’avversario solo dinanzi a Donnarumma.
DE BOER 5 parte bene, dà qualità e sostanza e la squadra per mezz’ora gira bene nonostante lo svantaggio. Non è al meglio e si vede, paga dazio dal punto di vista fisico. Imperdonabile la gestione della palla nell’azione che dà il là al 3-1 che chiude i conti.
VILLA 5,5 da quinto si ritrova inaspettatamente mezzala quando Raffaele decide di stravolgere le vesti tattiche della Salernitana. Fa quel che può.
LIGUORI 5 avvio vivace, impensierisce Vannucchi con un sinistro secco. Si eclissa anche lui dopo il pari. Dal 13′ st INGLESE 5 gioca a nascondino dietro i centrali giallorossi.
FERRARI 5,5 timbra la traversa dopo un dai e vai di rabona con Ferraris. Ci riprova in girata, ci mette lo zampino nel momentaneo pari e ci riprova poco dopo anticipando il marcatore. E’ l’uomo più pericoloso. Dal 36′ st ACHIK s.v.
FERRARIS 5 da esterno puro fa le cose migliori della sua partita, comunque ancora insufficiente. Saltato secco da Lamesta che scodella il cross da cui nasce il 2-1. Dal 19′ st UBANI 5,5 né carne, né pesce.
ALL. RAFFAELE 4 difficile immaginare che una squadra che domina l’avversario per trenta minuti e torna a casa con cinque reti sul groppone possa vincere il campionato. La gara del Vigorito certifica la crisi tecnica della Salernitana, mentale prima che tattica. Il motivo per cui dopo una grandissima prima mezz’ora di gioco, sul piano delle occasioni costruite e della supremazia territoriale, la squadra abbia spento l’interruttore una volta agguantato il pari resterà un mistero. Scriteriata la gestione del corner da cui nasce la ripartenza del 3-1. Il Benevento fa quello che vuole in campo aperto, equilibrio difensivo questo sconosciuto. Il passaggio alla difesa a quattro senza terzini ma con due centrali adattati sugli esterni è fallimentare. Iniziano ad essere tanti, troppi, gli esperimenti infruttuosi di Raffaele.