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#NonTiScordarDiMe. Patrick Asmah, doppio ex: “Tifo granata. Con Fabiani zero comunicazione”

Domenica alle ore 18 la Salernitana di Davide Nicola è chiamata alla trasferta di Bergamo contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Uno dei doppi ex di questa partita è Patrick Asmah, terzino sinistro che non è mai riuscito ad esordire in prima squadra né con la maglia della Dea né con quella dell’Ippocampo fatta eccezione per le selezioni giovanili di entrambe le squadre. Un percorso complicato quello di Asmah che dopo il prestito all’Avellino arrivò a Salerno senza entrare nelle grazie di Bollini prima e Colantuono poi. Dopo i granata il prestito in Slovacchia al Senica dove ritrova un po’ di continuità fino al trasferimento definitivo e il rientro a casa in Ghana, all’Asante Kotoko dove gioca ancora oggi.

La sfortunata esperienza tra Bergamo e Salerno

«È stato complicato l’arrivo a Zingonia, sia per il clima che per il campo. Venivo dal Sunyani una piccola municipale di Bono in Ghana dove le temperature medie erano di circa 32° e i campi erano quasi un misto di terra ed erba non curata del Coronation Park. Arrivato in Italia ho capito cosa fosse il calcio davvero» racconta Asmah ai nostri microfoni che non dimentica l’esperienza nel calcio nostrano con rammarico ed emozione «Il mio allenatore di allora, Bonacina, mi disse che per comprendere meglio il mio ruolo dovevo osservare la linea laterale del campo e non permettere mai all’avversario di poterla avvicinare. Io in Ghana giocavo anche sulla destra ma fu una sua scelta mettermi a sinistra per via della mia grinta e del mio inserimento. Ricordo che legai molto con Demba Pape di origini senegalesi e Modou Badjie gambiano, per noi fu un adattamento intenso».

Uno sguardo al match di domenica dove si affronteranno Atalanta e Salernitana: «Sarà una sfida interessante ma difficile, sono due squadre singolarmente particolari e credo che la Salernitana abbia buone possibilità di vincere, sorprendendo, perchè l’Atalanta ha esperienza ma gioca un calcio conosciuto». L’arrivo a Salerno con altri compagni di squadra: «Ci fu una trattativa con l’Atalanta e la Salernitana di Fabiani, venni a Salerno insieme a Leonardo Gatto e Boris Radunovic ma purtroppo per me le cose non andarono come speravo. Spesso mi trovavo ad allenarmi da solo e non capivo il motivo anche perchè il prestito dovrebbe darti garanzie di metterti in mostra o di giocarti le tue possibilità. Invece ho fatto solo due presenze in Primavera ma ricordo che non c’era comunicazione tra me e il direttore sportivo». Asmah oggi? «Adesso sono in patria, gioco all’Asante Kotoko e qualche volta sono stato anche capitano. Mi farebbe piacere un giorno tornare ad avere una possibilità in Italia ma capisco che a 26 anni il vostro calcio è cambiato ed è migliorato, sperano diano più possibilità ai giovani».

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