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#NonTiScordarDiMe. Bastrini tra Genova e Salerno: “Marassi magico ma Arechi da Serie A”

bastrini salernitana

Domani la Sampdoria farà visita alla Salernitana all’ombra dell’Arechi per la terza giornata del campionato di Serie A. Uno dei doppi ex di questa partita è Alessandro Bastrini, piemontese di Domodossola classe 1987. Con i doriani un inizio nella Primavera (6 presenze) e 14 in prima squadra mentre con la maglia dell’ippocampo 24 presenze condite, purtroppo, con la retrocessione del club. Oggi Bastrini difende i colori del Colorno Calcio nell’Eccellenza dell’Emilia Romagna, ma non dimentica i suoi vecchi compagni di squadra e due capitani come Fabio Quagliarella e Luca Fusco.

Bastrini doppio ex di Salernitana-Sampdoria

Alessandro Bastrini dalle giovanili di Inter e Como al salto nella Sampdoria appena 18enne. Tante emozioni ma tanti timori di quell’esordio in massima serie con i doriani: «Sicuramente esordire in Serie A così giovane può avere i suoi pro e contro, hai la spensieratezza del giovane ma anche poca esperienza. Nonostante tutto è stata una bellissima giornata che ricorderò sempre. Anche l’esordio in Europa è stata una bellissima emozione che porto dentro». In quella Sampdoria con Quagliarella e Fiorillo: «Fabio era giovane ma già si vedeva che avrebbe fatto una grande carriera. Ogni allenamento dava sempre il 100% e i risultati si sono visti. Con Fiorillo abbiamo passato bei momenti è un gran bel portiere e un ragazzo d’oro».

Dopo Genova girandola di prestiti, il Modena e poi il Sassuolo (forse un periodo non piacevole da ricordare) prima di approdare alla Salernitana e registrare 24 presenze: «Purtroppo dopo quell’esperienza sono iniziati i problemi fisici ma fanno parte del gioco. A Salerno è stata un’esperienza a due facce. Purtroppo la società ha avuto problemi quasi subito e ci ha lasciati allo sbando nonostante la squadra forte ma non c’era nessuno dietro che ci sostenesse se non il direttore Nicola Salerno, lui è stato l’unico a tenerci su pur sapendo che la società ormai stava fallendo. Ho un bellissimo ricordo di Salerno, piazza da calcio vero, merita la categoria e spero faccia un bel campionato. La Serie A ha bisogno di piazze così».

A Salerno con Luca Fusco e Manolo Pestrin mentre alla Reggiana con Andrea Bovo. Fusco e Bovo guideranno la Primavera granata mentre Pestrin è ormai storico collaboratore della prima squadra: «Con Fusco avevo un bel rapporto, era un vero capitano, quando parlava diceva sempre cose giuste e i ragazzi lo ascoltavano tutti. Sono sicuro che farà una grande carriera anche da allenatore. Bovo un compagno di squadra fantastico, tiene sempre lo spogliatoio allegro ed era uno di quei giocatori che avrei sempre voluto avere nella mia squadra. Manolo l’ho conosciuto poco ma ricordo che in campo era uno di quelli che si faceva sempre sentire, non tirava mai indietro la gamba. Ha un carattere molto forte, anche lui è uno di quei giocatori che è meglio avere in squadra che contro».

«Domani sicuramente sarà una bella partita. Credo che siano molto equilibrate le squadre però giocare a Salerno non è mai facile per gli avversari» – continua Bastrini «La Salernitana è una società che merita di fare la Serie A. La società sta crescendo e sono sicuro che continuerà a crescere negli anni e dimostrerà sempre di più il suo valore. La Sampdoria ormai è una società affermata in massima serie e penso sia davvero una piazza bellissima, il Marassi è magico! Giampaolo è un grande allenatore e l’ha dimostrato, sono sicuro che farà bene anche quest’anno».

Con Cheddira ai tempi di Lecco, un giocatore che forse in maniera tardiva oggi il calcio scopre. In Italia puntiamo troppo tardi sui giovani o c’è da rifondare questa mentalità dei talenti nostrani? «L’ho visto poco perché quell’anno c’è stata la sosta per via del Covid, però ricordo che ha fatto subito una bella impressione. Purtroppo è vero, ci si accorge sempre troppo tardi dei talenti che abbiamo o forse non si danno le giuste occasioni. I giovani hanno bisogno di sbagliare per migliorare ma se non gli sì da tempo allora si rischia di perderli. Credo che in Italia abbiamo tanti talenti e dovremmo puntarci un po’ di più ma soprattutto lasciarli sbagliare senza metterli subito in croce ai primi errori… e purtroppo In Italia siamo maestri in questo».

Bastrini tra i testimonial di un tema importante, la donazione del midollo osseo: «Ci investo tanto tempo ed è una cosa che ho molto a cuore. Purtroppo ho visto con i miei occhi che nei reparti di oncologia ci sono tante persone che aspettano e pregano di ricevere un trapianto di midollo per continuare a vivere. C’è tanta disinformazione, ma se la gente sapesse che con il nostro sangue possiamo salvare la vita di una persona, forse farebbe qualcosa di più! Abbiamo la possibilità di far continuare a vivere alcune persone, questo è un regalo che faremmo a loro e a noi stessi. Informatevi il più possibile perché la vita di uno sconosciuto è importante tanto quanto la nostra, grazie».

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