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Nodo cessione, offerta in tre giorni o piano triennale firmato Iervolino

Una nuova deadline al 15 giugno, fine settimana corrente. L’ultima. È ciò che filtra dall’ennesima giornata interlocutoria, fatta di call, dialoghi, attese e limature di un’offerta vincolante d’acquisto che ancora non arriva. Da una parte Brera Holdings, dall’altra Danilo Iervolino e Maurizio Milan, ovvero la Idi Srl, formalmente proprietaria della Salernitana.

La trattativa

Come si legge sul Mattino oggi in edicola, il patron della Salernitana avrebbe già pronto un piano di risalita triennale ma attenderà ancora tre giorni l’eventuale offerta della società rappresentante dell’omonimo fondo in Usa. Si discute di parecchie cose, dal prezzo (più alto e a rate in caso di attivo di mercato consistente in estate, almeno 25 milioni, oppure più basso – sempre con pagamento scaglionato – in caso contrario) alla solidità e alle garanzie della controparte sia dal punto di vista finanziario, sia sotto il profilo del business plan. Ieri l’altro erano filtrati timidi passi avanti. La sabbia nella clessidra scorre: fra tre settimane comincerà il pre-raduno a Salerno con le canoniche visite mediche precampionato e non c’è ancora un direttore sportivo, oltre all’allenatore. Molto ha inciso, su questa casella ancora vuota, l’incertezza sul futuro societario che Danilo Iervolino non ha ancora sciolto.

Le domande

Brera Holdings ha davvero le potenzialità per acquistare e gestire poi in modo virtuoso la Salernitana? È la domanda che un po’ tutti si sono fatti e che anche Iervolino si sarà posto. Ad una prima analisi delle azioni quotate al Nasdaq, non emerge un valore incredibile ma è tutto relativo. Se l’imprenditore palmese attende, ha avuto rassicurazioni anche sulla presenza di investitori importanti all’interno del progetto. Ma allora perché l’offerta vincolante non arriva? Bella domanda. Non è un’operazione da fare con la bacchetta magica, però quando la strada è ben asfaltata le impressioni sono ben determinate. Stavolta, quella che porta all’eventuale vendita della Salernitana, sembra piuttosto sterrata.

Vendere o non vendere? Forse in cuor suo la risposta se l’è già data da tempo, però non è semplice trovare le condizioni più gradite. Non c’è più tempo per ricercarle: il patron è chiamato a un atto di responsabilità e a velocizzare l’iter della programmazione 2024/25 per dare un nome, un volto e soprattutto braccia ai movimenti di mercato granata. Il massimo dirigente granata sta prendendo consapevolezza che probabilmente i tempi per passare la mano non sono maturi e occorre continuare, con l’obbligo morale di riscattarsi e riportare in alto il cavalluccio marino. Certo, probabilmente con un po’ di “austerity” e la necessità di sfrondare un monte ingaggi esagerato per la cadetteria. Nella voglia di non ripetere gli errori fatti, sbandierata a più riprese da lui e dall’amministratore delegato, dev’esserci un ragionato e non incondizionato piano di tagli, fatto con criterio. La B non è una passeggiata di salute e i rischi sono tanti. Per info, chiedere a Benevento, Spal, Crotone, anche Spezia che se l’è vista bruttissima nel torneo appena terminato.

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