Davide Nicola guarda alla Juventus con rispetto e fiducia. Il trainer granata ha presentato la trasferta di domani a Torino in conferenza stampa al termine della rifinitura mattutina.
“Non c’è bisogno di dilungarsi sul valore della Juve, è stata sempre la squadra che per abilità e capacità è riuscita a determinare l’85% dei campionati ed è abituata a fare i doppi confronti europei e poi giocare subito in campionato. Non credo che la partita sol Psg inciderà – ha detto al Mary Rosy – Ha una mentalità importante e giocatori duttili, un modo di stare in campo che si adatta serenamente ad un 4-3-3 o un 3-5-2: dipende da quanti giocatori vorrà impiegare in avanti Allegri. Teniamo conto degli avversari per capire dove colpirli e dove esprimerci, ho visto la Champions: i bianconeri hanno giocato una partita interessante a livello tattico, interpretata da grandi giocatori, sono convinto che abbiano la forza per mettere in difficoltà chiunque. Noi stiamo cercando di costruire una mentalità, vogliamo fare la corsa su noi stessi, il nostro percorso. Per noi è stato importante avere questi giorni a disposizione, abbiamo lavorato su più fronti, inserendo alcuni dettagli che potranno essere utili anche in corso d’opera”.
Le scelte in mezzo al campo
“La Juventus ci costringerà ad essere bravi a variare modo di stare in campo che sarà relativo, si tratterà di compiti specifici a giocatori che dovranno alzarsi sulla prima linea di pressione. Maggiore? Sarà titolare, vediamo dove. Questa settimana abbiamo provato anche una soluzione diversa (Vilhena? nda), abbiamo voluto vedere per caratteristiche se altri giocatori possono interpretare il ruolo di play. Ci piace scoprire i giocatori che sono arrivati e le possibilità che ti danno. La scorsa settimana avevamo provato anche Kastanos, sarà possibile una rotazione costante tra i centrocampisti, anche in corso d’opera. La scelta di Giulio nelle ultime partite è stata per non perdere le linee di passaggio perché gioca molto bene sul terzo uomo, sa riconoscere il triangolo offensivo oltre a quello difensivo, ciò non toglie che a noi maggiore piace anche in un’altra soluzione”.
La difesa
Ballottaggio tra Gyomber, Daniliuc e Bronn: la sensazione è che in tre stiano lottando per due maglie e il dubbio resterà fino all’ultimo. Lo slovacco l’anno scorso se la cavò egregiamente su Vlahovic, l’austriaco però sembra in rampa di lancio. C’è possibilità di vederli insieme? “Daniliuc ha caratteristiche di costruzione del gioco diverse da chi abbiamo utilizzato in quella posizione di centrale, Radovanovic è colui che forse gli si avvicina di più. Flavius mi piace, nonostante la giovane età ha fisicità e personalità. Non cambiamo la politica, vogliamo integrare tutti subito, abbiamo bisogno di portare tutti allo stesso minutaggio; ho provato anche lui al centro, ma può fare anche il braccetto, ha aggressività e capacità di partecipare all’azione offensiva come terzino aggiunto. Ha prospettive importanti, facciamolo crescere”, risponde l’allenatore granata.
I livelli di forma
“Per la settimana che ci vedrà lavorare verso la sosta arriveremo già a un buon livello, ci saranno pochi picchi di differenza”, afferma Nicola. Bradaric e Sambia sono quelli più in ritardo, soprattutto quest’ultimo. “Domagoj aveva difetti di minutaggio, aveva avuto problemini, ma poi ha giocato due partite consecutive. Lo sto vedendo molto bene, è un giocatore esplosivo e non gli occorre molto per andare a certi livelli. Tra gli esterni che abbiamo, Junior è il giocatore a cui non vedo l’ora di poter dare le sue chances. Nella crescita di un’intera squadra il singolo è fondamentale, la differenza in questo calcio la fa la possibilità di cinque cambi e tutti si sentono competitivi e chiamati in causa. Arriverà il momento di tutti”.
Il modulo
“Abbiamo provato diverse cose in settimana. Ci sono giocatori con caratteristiche diverse in rosa, progressivamente lavoreremo anche su un discorso su scivolamenti della linea difensiva, da 3 a 4, come stiamo cercando già di attuare. Aspetto domani per la decisione ultima, voglio vedere se il mio amico Allegri riesce a darmi qualche soluzione in più sulla formazione, visto che è più sparagnino. Abbiamo due o tre soluzioni chiare, vedremo chi giocherà dall’inizio e chi dovrà subentrare per tenere alto il ritmo, il turnover si fa con i cambi: i 5 cambi rappresentano il 50% della squadra in movimento ed è tanta roba”.
Le prospettive
“La squadra è consapevole che i risultati utili di fila sono arrivati come frutto del lavoro sul campo, ma non basta il lavoro, bisogna metterci l’interpretazione che vada ad accrescere le nostre abilità. In alcuni frangenti non le stiamo interpretando ancora bene. I numeri avrebbero potuto essere diversi sia in positivo sia in negativo. Alcune situazioni non sono ancora così oliate, ma questo fa parte del giusto processo di miglioramento. Vogliamo giocare un certo tipo di calcio e poterlo fare con tutti; giocare a viso aperto significa avere responsabilità, capacità di sapersi raccogliere senza perdere aggressività e essere ultra offensivi accettando parità numerica con tanto campo alle spalle. Quello che non deve mancarci è la voglia di crescere, c’è ancora molto da fare. Ringrazio il presidente se dice che potrei essere da top club, mi dà la responsabilità di voler migliorare me stesso. Siamo contenti di lavorare con un presidente con questa visione e volontà di attuare anche cambiamenti importanti. Questo gruppo di lavoro si stima, tutto il resto bisognerà costantemente dimostrarlo quotidianamente in campo”.
Le giovanili al via
“La visione del presidente va nella direzione di sviluppo del settore giovanile, il lavoro che sta mettendo in piedi ha una programmazione qualitativa e a lungo termine, questo sforzo costerà molto alla società e sono ben felice, abbiamo due giocatori come Iervolino e Motoc che arrivano dalle giovanili e se tu riesci ogni anno ad integrarne anche solo uno in prima squadra può generare non solo una soddisfazione personale ma anche la produzione di giocatori per tutti i tipi di contesto. Si riparte. da zero, il progetto è ambizioso”.
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