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Nicchi: “Possibile ripresa senza Var”. Sperimentazione a rischio in cadetteria

L’emergenza Coronavirus, oltre ad aver bloccato il mondo del calcio, potrebbe, alla ripresa delle attività, limitare anche l’uso del Var nelle partite. Una possibilità questa messa in conto dal Presidente dell’Aia Marcello Nicchi, intervenuto ieri alla Domenica Sportiva: “Potremmo essere costretti a ripartire senza Var. Oggi per il Var in alcuni casi si usano ambienti angusti, in furgoni, dove l’arbitro Var dovrebbe andare in uno spazio di due metri quadri, con operatori che lavorano vicini senza distanze di sicurezze. Ovviamente mi auguro che la cosa non accada, ma potrebbe anche sorgere questo rischio, spero ci diano spazi sanificati. Se non si dovesse ripartire con il Var sarebbe perché siamo alle prese con un’emergenza sanitaria”. Una riflessione importante che potrebbe avere anche ripercussioni sul campionato cadetto. Proprio da questa stagione infatti in Serie B si era dato il via alla sperimentazione del Var offline, come attuato anche nel derby tra Benevento e Salernitana dello scorso 2 febbraio, per renderlo poi effettivamente attivo nei playoff e playout (come successo già nella scorsa stagione) e in tutta la regular season dell’annata 2020/21. Una questione che sicuramente la Lega B, al momento dell’eventuale ripresa, dovrà affrontare per valutare se proseguire con i test o stopparli.

Nicchi ha poi anche commentato la situazione relativa alla classe arbitrale, a sua detta poco tutelata nell’emergenza: “Sono deluso, il problema arbitrale è passato in secondo piano. Sento parlare come se il campionato dovesse ricominciare domani, ma non ho sentito alcuna proposta seria riguardo a tutela della classe arbitrale. Gli arbitri sono pronti, rispettano le disposizioni, stanno lavorando in videoconferenza con gli organi tecnici, stanno lavorando atleticamente indoor, ma prima di passare ad una fase due bisognerà preoccuparsi anche di loro. Gli arbitri sono quelli più a rischio per una ripartenza senza le dovute precauzioni. Si muovono da soli con treni e aerei, frequentando aeroporti e stazioni. Bisognerà ponderare bene, non possiamo mandare gli arbitri allo sbaraglio in un momento in cui non ci sono le condizioni per una ripartenza. Se ripartiamo, chiederò di sapere quali sono le garanzie offerte. Ripartire è quello che auspichiamo tutti, ma l’obiettivo è non mettere a rischio nessuno”.

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