La Salernitana vince al rientro dopo la sosta contro il Perugia e vola in classifica. In una giornata particolarmente calda per essere metà ottobre, all’Arechi decide il gol di Casasola a poco meno di un quarto d’ora dalla fine. Partita intensa ma molto corretta, dopo le polemiche post Cremona a Salerno viene designato Marco Piccinini di Forlì: arbitraggio equilibrato e senza sbavature. Non che ci siano tante decisioni importanti da prendere, ma le poche volte in cui è chiamato a una scelta Piccinini fa la cosa giusta. Due sono i macroepisodi da analizzare: il calcio di rigore assegnato al Perugia e l’espulsione del difensore Gyomber. Procediamo in ordine cronologico.
14’ del secondo tempo, la Salernitana è da poco passata in vantaggio con il gol di Mazzarani. Melchiorri è lanciato in profondità, entra in area sul vertice sinistro, si allunga il pallone verso l’esterno e poi viene travolto da Micai: Piccinini fischia penalty ed estrae il cartellino giallo al portiere granata. Entrambe le decisioni sono corrette. Micai arriva in ritardo e tocca il piede di Melchiorri, giusto fischiare il rigore. Scelta del cartellino giusta per due motivi: non esiste più la doppia sanzione per il portiere (rigore e rosso), inoltre Melchiorri va verso l’esterno e al centro dell’area c’erano sia Migliorini sia Gigliotti: non era chiara occasione da rete.
Il secondo episodio che necessita di un approfondimento avviene al 35’ del secondo tempo. Anche in questo caso la Salernitana aveva segnato da poco con Casasola il gol del 2-1. Bianco atterra Bocalon qualche metro più avanti rispetto alla linea del centrocampo, Piccinini assegna punizione: decisione corretta. Non per il centrale slovacco del Perugia Gyomber, che protesta reiteratamente anche perché nell’azione che aveva portato al gol del 2-1 era andato a contatto con Bocalon. Piccinini prima gli chiede di smetterla, poi cerca di farlo calmare. Gyomber però continua a parlare e allora l’arbitro decide di mostrare il cartellino rosso: difficile immaginare cosa abbia detto il difensore perugino, però Piccinini sventola il rosso solo dopo aver cercato di calmare Gyomber verbalmente. Anche in questo caso decisione condivisibile, scelta commentata dal tecnico del Perugia Nesta a fine gara: “Gyomber dice di aver detto poco, l’arbitro dice di aver sentito molto di più: avrà ascoltato frasi offensive”.
In tutta la gara ci sono stati ben sei ammoniti, tre per parte. Già detto di Micai, sulla lista dei cattivi in casa granata sono finiti anche Castiglia e Migliorini. Il centrocampista si becca il cartellino al 41’ del primo tempo: fallo tattico a centrocampo per evitare il contropiede su Moscati, giusto ammonire. Castiglia poi rischierà anche il rosso al 6’ quando sgambetta Felicioli che aveva saltato Casasola: l’arbitro chiude un occhio. Migliorini invece viene ammonito, sempre giustamente, al 27’ del secondo tempo quando ostacola con il corpo Bianco che lo aveva superato. Non è stato ammonito invece Gigliotti e forse il difensore ex Ascoli avrebbe meritato il giallo. Due le occasioni: al 22’ del primo tempo il centrale di Colantuono ritarda una rimessa laterale del Perugia saltando con le braccia in alto per evitare la battuta veloce. Gesto antisportivo che poteva essere punito. Anche al 22’ del secondo tempo ci poteva stare il cartellino, quando trattiene Kouan lanciato a rete a palla lontana. Per il Perugia, invece, ammoniti Gabriel, Mustacchio e Bianco. Il portiere del Carpi viene punito per proteste in occasione del gol di Mazzarani: Gabriel protesta per un contatto con Bocalon, ma in realtà è proprio il portiere a entrare scomposto sul Doge. Giusto il giallo. Mustacchio interviene male al 16’ del secondo tempo su Migliorini e si becca il cartellino, così come Bianco che entra scomposto quando ormai la partita era finita.
Entrambe le squadre hanno protestato per un rigore. Al 32’ del primo tempo Micai anticipa Mustacchio e probabilmente lo colpisce: il portiere granata però arriva prima sulla palla e l’intervento è pulito. Al 3’ della ripresa Jallow si infila in area e cade dopo un sandwich della difesa umbra: il pallone era già andato via, il contatto è lieve e non punibile con il rigore.
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