Partita complessa per Daniele Chiffi di Padova che tiene in mano il controllo del match solo fino a quando i ritmi sono bassi. Poi la gara si accende e fioccano le polemiche, sedate a fatica con i cartellini gialli. Sul piatto ci sono decisioni delicate sia sul piano degli off-side (tutte confermate dalla sala Var) che dei falli di gioco. Il tentativo di dare un indirizzo “all’inglese” cozza con la situazione deficitaria delle due squadre. Nel finale da ogni palla persa o fallo non fischiato, a seconda dei punti di vista, nasceva una ripartenza con le compagini spaccate in due. È il caso del primo gol del Cagliari con il pressing di Viola su Martegani. Nel recupero c’è spazio anche per l’on-field review che ha prodotto il rigore del 2-2, contestatissimo dagli ospiti al punto da generare il silenzio stampa dei sardi.
Gli episodi della prima frazione
Al 4’ di gioco due palloni in campo dopo la battuta di un corner: Candreva se la prende con chi ha lanciato il secondo ad azione in corso e con la squadra proiettata in area sarda. Chiffi scodella correttamente la palla nel punto in cui si stava giocando ma il Cagliari nel frattempo si era riposizionato. Al 14’ Oristanio commette fallo (il classico “ponte”) su Maggiore, il direttore di gara fa proseguire per il vantaggio ma un attimo dopo Bradaric perde palla ed a quel punto il fischietto veneto ferma l’azione con il Cagliari che si stava lanciando in un contropiede 3 contro 1. Veementi le proteste ospiti. Al 23’ fischiato un fuorigioco a Mancosu con qualche secondo di ritardo, come spesso accade in questi casi la terna attende l’evolversi dell’azione per sanzionare le posizioni irregolari. Al 24’ testata di Oristanio in ritardo su Maggiore. Fischiato fallo senza cartellini con entrambi i calciatori che avevano gli occhi sulla sfera.
Al 27’ corretta la decisione del secondo assistente Ceccon, che pizzica Luvumbo in posizione di fuorigioco su taglio di Mancosu. L’attaccante parte oltre la linea dei difensori e batte Costil. Dalla sala Var confermano la scelta della terna di campo di annullare il gol. Brivido sulla schiena dei tifosi granata. Al 34’ proteste isolane: Candreva è in offside su taglio di Cabral ma si disinteressa del pallone dopo aver notato la sporcatura difensiva che vale un corner. Al 35’ è regolare la posizione di Dia che calcia sull’esterno della rete. Al 36’ Oristanio rifila un colpo a Maggiore in corsa ma a palla lontana, Chiffi non vede e lascia correre nonostante il numero 25 granata resti a terra con le mani sul volto. Sull’azione Costil deve respingere su Prati ed il Cagliari guadagna un corner. Poteva starci quantomeno una consultazione con il Var per la possibile espulsione. Al 41’ inutili le proteste di Luvumbo per un intervento di Fazio (tra l’altro sulla palla) in area piccola. Non c’è il rigore, ma soprattutto l’azione era stata fermata prima per un fuorigioco di Goldaniga su tiro di Mancosu.
Secondo tempo
Al 52’ il primo ammonito del match è Kastanos per fallo da dietro su Makoumbou; il giallo arriva con qualche secondo di ritardo, col cipriota che lo aveva evitato poco prima per altro fallo tattico. Cartellino netto come il successivo fuorigioco di Candreva che vanifica un potenziale contropiede di Lassana Coulibaly. È il 60’. Proteste ospiti dopo sette giri di lancette quando Luvumbo, lanciato a rete, perde il corpo a corpo con Gyomber e termina a terra. Per Chiffi è tutto regolare, con ampi inviti a rialzarsi. Decisione che sembra corretta. Al 71’ Prati spende un giallo per trattenuta con abbraccio tattico a Martegani che provava a ripartire.
Al 78’ una gara con pochi sussulti si accende: Martegani perde palla senza subire fallo da Viola che interviene in scivolata ed avvia così l’azione del gol del vantaggio sardo. Inutili le proteste dell’argentino. Jankto serve Luvumbo che parte in posizione regolare e batte Costil. Il fallo non sembrava evidente. All’80’ Zappa diventa il secondo ammonito per il Cagliari per fallo proprio su Martegani. Il calciatore rischia il secondo giallo per proteste quando va a muso duro da Chiffi per chiedere un fallo in attacco di Gyomber e mimando in maniera animata il numero uno, come a dire “non ci hai fischiato un fallo a favore”. Il numero 28 ospite viene letteralmente graziato, perché i gialli inflitti nei minuti a seguire saranno per proteste di entità inferiore. All’86’ lavoro per la sala Var: il cross di Bradaric arriva al limite dell’area dove Dia e Stewart duettano; il senegalese scatta sul filo del fuorigioco e batte Scuffet. Il gol è valido, nonostante le triple proteste ospiti: per la posizione di partenza, per un tocco di mano (che non c’è) e per una trattenuta di Dia. Tutto regolare per Chiffi.
Non è regolare la ripresa del gioco del Cagliari dopo l’1-1. Come mostrato nel fermoimmagine di Dazn, due calciatori ospiti sono già nella metà campo della Salernitana quando viene battuto il calcio d’inizio. Considerando che da questa irregolarità nasce l’azione del gol di Viola, non è aspetto secondario. Poi Shomurodov parte in posizione regolare e pesca Viola tutto solo in area piccola per il colpo di testa vincente.
All’89’ giallo per Deiola che stende Tchaouna in maniera irregolare. Sulla punizione seguente, lancio di Mazzocchi che pesca Legowski, anticipato con un tocco di mano di Viola in area rossoblù. Il polacco mima immediatamente il tocco di mano, il sardo ritiene di non aver visto la sfera, dato che aveva l’avversario davanti. Chiffi inizialmente lascia correre (anzi fischia un fallo a Legowski sul prosieguo dell’azione) poi viene richiamato da Marini e Serra in sala Var. Il consulto è particolarmente lungo, quindi Chiffi ricorre per la prima volta all’on field review per verificare l’entità del tocco e la dinamica dell’azione. Se ne vanno 4 dei 5 minuti di recupero, alla fine il fischietto veneto decreta la massima punizione che Dia trasforma tra le proteste del Cagliari. Il tocco c’è, Viola sposta il pallone giocandolo in maniera irregolare, come non avrebbe potuto fare visto che Legowski aveva frapposto il corpo tra la sfera e l’avversario. Le recriminazioni ospiti si concentrano sul nuovo orientamento voluto dall’AIA (si fa esplicitamente richiamo ad un incontro tra club di Serie A e Gianluca Rocchi) secondo cui prima di fischiare un rigore per tocco di mano bisogna valutare bene la dinamica di gioco ed il movimento del corpo di chi difende. Anche a voler essere più restrittivi, non si capisce perché non dovrebbe essere sanzionato un tocco in stile basket di Viola.
Nel convulso recupero, allungato a 11 minuti effettivi, ammoniti Makoumbou e Gyomber per proteste. Chiffi non raggiunge la sufficienza, riesce a scontentare tutti cambiando metro di giudizio a gara in corso e non tenendo le redini di una partita che entrambe le squadre hanno vissuto come un crocevia della stagione.
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