Tutt’altro che tranquillo l’esordio in Serie A della Salernitana che esce dal Dall’Ara a mani vuote. L’arbitro Rapuano di Rimini, che aveva diretto l’anno scorso Salernitana-Pordenone, generando polemiche da parte dei granata, questa volta se la cava sufficientemente, in un pomeriggio convulso, aiutato a dovere anche dalla tecnologia, ma con il grande dubbio dell’opportunità di assegnare il secondo giallo a Strandberg. Tanti cartellini, tre espulsi ed un rigore il resoconto di una partita infuocata e combattuta fino all’ultimo.
Timeline
Il primo episodio degno di nota lo si ha al quarto d’ora quando l’intervento falloso di Soriano su Strandberg non viene ravvisato dall’arbitro. Primo errore della gara. Al 18’ e al 23’ ci sono le proteste del Bologna per due punizioni assegnate ai granata. Prima Hickey, poi Schouten, entrano in scivolata ed in maniera irregolare su Mamadou Coulibaly. Parse eccessive le lamentele dei padroni di casa per due fischi sostanzialmente legittimi. Al 33’ arriva il primo giallo della gara ed è per Strandberg: il norvegese si aggrappa alla maglia di Orsolini che gli aveva preso il tempo. Inevitabile l’ammonizione.
Rosso a Strandberg
Soltanto un minuto dopo, incredibilmente, ancora Strandberg si becca il secondo cartellino per un tocco di mano sul tiro di Arnautovic. Cartellino che può starci, come non può starci. Tutto sta nel capire se il movimento è congruo o meno: il braccio è senza dubbio largo ma la causa potrebbe essere quella di cercare la coordinazione. Per lo più la palla va ad impattare il gomito, parte più vicina al corpo. Il regolamento è stato chiarito proprio questa estate, con la precisazione che “non ogni contatto del pallone con una mano o un braccio di un calciatore costituisce un’infrazione”. Secondo la nuova interpretazione, il fallo di mano va fischiato quando “un calciatore tocca intenzionalmente il pallone con la mano o il braccio, per esempio muovendo la mano o il braccio verso il pallone; oppure se tocca il pallone con le proprie mani/braccia quando queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo”. La seconda tesi è quella sposata ieri da Rapuano che ha giudicato la posizione del braccio del norvegese non conseguente al movimento del corpo per quella specifica situazione o non giustificabile dal movimento di contrasto ad Arnautovic. “Avendo le mani/braccia in una tale posizione, il calciatore si assume il rischio che vengano colpite dal pallone e di essere quindi sanzionato”, si legge ancora nel chiarimento sul regolamento al punto specifico. Se Rapuano non avesse ammonito, non sarebbe stato scandaloso. Si tratta di valutazione soggettiva, confermata però in silent check anche dal Var. Al 41’ altra ammonizione, questa volta fra le file del Bologna: Soriano sgambetta Lassana Coulibaly nel cerchio di centrocampo. Giusta la decisione dell’arbitro.
La ripresa
Il secondo tempo si apre con un altro episodio da moviola: al minuto 49, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Djuric rimane giù, colpito allo zigomo da Soriano. Arbitro che lascia dapprima scorrere il gioco per poi interromperlo poco dopo. Richiamato alla “on field review” dal varista Valeri, Rapuano assegna il calcio di rigore ed ammonisce Soriano per la seconda volta per la netta gomitata ai danni dell’attaccante. Ristabilita in questo modo la parità numerica. Al 55’ Schouten interviene in scivolata e col piede a martello su Bonazzoli. Il direttore di gara non può non ammonire. Quattro minuti più tardi De Silvestri colpisce di testa verso la porta di Belec. L’estremo difensore para ma l’orologio dell’arbitro vibra: il pallone ha oltrepassato interamente la linea. Questa volta non ci sono dubbi: la goal line technology convalida il gol che permette ai rossoblu di riagguantare gli avversari. A 10’ dal termine c’è il giallo per Jaroszynski che dopo aver perso palla arriva in ritardo su Dominguez. Giusto. All’87’ altro fallo, altro cartellino. Bonifazi spinge in maniera irruenta Bonazzoli alle spalle meritandosi l’ammonizione. A ridosso del 90’ Schouten entra nettamente in ritardo su Obi colpendolo duramente. Il calciatore era già ammonito e viene sanzionato una seconda volta diventando così il terzo espulso del match. Bologna che chiude addirittura in 9. Al minuto 93, in pieno recupero, c’è ancora tempo per un’altra ammonizione. Questa volta Sansone ferma la corsa di Obi che tentava di ripartire; il giudice di gara estrae un cartellino giallo sacrosanto.
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