Hanno condiviso pochi mesi a Napoli nel 2009, ma Francesco Montervino e Morgan De Sanctis hanno costruito un solido rapporto. Dopo il ritiro estivo all’alba di quella stagione il portiere rimase a difendere i pali azzurri mentre il centrocampista si trasferì alla Salernitana. Salernitana che sarà l’immediato futuro di De Sanctis per la prima vera esperienza da dirigente. “È una scelta che apprezzo, sono favorevole ai i direttori sportivi giovani e hanno una visione del calcio moderna e non antica – dice Montervino ai nostri microfoni – Certamente con un direttore giovane mancherà l’esperienza di uno più radicato. Ma non lo vedo come un problema. Morgan ha vissuto un calcio importante, anche europeo, avendo giocato con Siviglia, Monaco e Galatasaray, ha una visione molto aperta. È stato affianco a Pinto a Roma e questo lo ha aiutato molto. Quindi è anagraficamente giovane, ma come calciatore ha sviluppato grande esperienza. È una scelta che mi ha sorpreso ma che condivido”.
L’addio a Sabatini
L’ex centrocampista, fino a qualche mese fa anch’egli direttore sportivo al Taranto, commenta la conclusione del rapporto tra Walter Sabatini e la Salernitana: “Si potevano evitare certe modalità, ma non so chi abbia commesso l’errore. Bisogna prendere atto della decisione di un presidente che ha comunque dimostrato di volere la salvezza, spendendo tanto in una situazione disperata. Certamente ci sono anche grandi meriti di Sabatini e Nicola. Quando si parla di direttori giovani e meno giovani la differenza c’è anche nella metodologia. Il calcio di una volta si basa anche su alcuni rapporti, dove può rientrare l’aspetto delle commissioni. Non mi permetto di giudicare nessun tipo di operazione, ma è un modo di fare che al presidente evidentemente non è piaciuto. Non era certamente semplice, per Sabatini, prendere giocatori a gennaio e poi trattenerli e quindi, in qualche modo, ha dovuto anche prendere accordi diversi. Mi meraviglio che il presidente lo abbia saputo solo ora. Nella metodologia di una volta i presidenti non sapevano nulla, ma ora è tutto diverso. Però sono d’accordo con Iervolino a non piegarsi a queste situaizoni ma non credo che Sabatini volesse fare un torto alla società”.
La rosa che verrà e il sogno…
Ora per De Sanctis arriverà la parte difficile, ovvero fare il mercato. L’ex portiere ha condiviso l’esperienza al Napoli con il grande sogno del patron Iervolino, Edinson Cavani: “Morgan dovrà valutare chi dovrà rimanere o meno. Non so che tipo di Salernitana vorrà il presidente, molto sulla rosa dipenderà dagli obiettivi sportivi. Verdi, Bonazzoli e Djuric sono giocatori importanti, gli ultimi due però non hanno mai giocato in squadre che lottano per un qualcosa in più della salvezza – conclude Montervino – Se arrivasse un’offerta importante per Ederson proverei a fare una bella plusvalenza. Sarebbe un’occasione da non perdere. Fazio ha dimostrato di poter dare ancora tanto e sarebbe importante trattenerlo; Morgan lo conosce bene. Ribery ha un grande appeal, non è certamente quello di una volta ma la sua figura è importante nello spogliatoio. Molti giocatori dovranno essere valutati per quello che ti potranno dare e non per quello che ti hanno dato nei primi sei mesi. Perotti è un altro giocatore che andrà valutato attentamente. Mi aspetto una Salernitana diversa con un gruppo di giocatori importante per vivere una stagione più tranquilla e godersi una bella Serie A. Cavani è un pallino del presidente, è un calciatore straordinario che può dare ancora tantissimo. Morgan lo conosce bene, hanno un rapporto e questo potrà essere un jolly da giocare”.
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