In tanti l’hanno definita, giustamente, la promozione del gruppo. La Salernitana targata Castori ha trionfato sia grazie al contributo dei protagonisti principali, ma anche di chi ha giocato meno o addirittura non ha giocato. È il caso di Alessandro Micai. L’estremo difensore ha riassunto, sui social, con un pizzico di ironia un’annata difficile, ma non per questo da dimenticare: “L’anno più bello della tua carriera può coincidere con l’anno più difficile della tua carriera? La risposta è sì! Questa piazza è nella categoria che più le compete, la Serie A! Lo pensavo da avversario quando venivo all’Arechi e lo penso ancora oggi. In uno sport di squadra, non conta il singolo individuo ma la collettività e questo gruppo ha fatto qualcosa di straordinario… sono felice e fiero di averne fatto parte! Quanto a me… almeno posso vantarmi di aver concluso una stagione senza subire nemmeno un gol!”.
Il portiere, titolare nelle ultime due stagioni, ha vissuto un’annata non da gregario, bensì da invisibile. Fin dal suo arrivo Fabrizio Castori è stato chiaro nei confronti dell’ex Bari, mettendolo fuori dal suo progetto tecnico e chiedendo alla società di accontentarlo con l’arrivo di Vid Belec. La società, insieme all’entourage, ha tentato di trovare una sistemazione al ragazzo sia nella sessione estiva che in quella invernale per dare respiro anche alla lista over intasata dagli arrivi di Belec appunto e Guerrieri. Come secondo del portiere sloveno poi si è optato per il ritorno dell’under Adamonis. Sia offerte non gradite (economicamente e tecnicamente), sia un contratto lungo (fino al 2023) ed oneroso hanno obbligato Micai alla permanenza, con la prospettiva di non trovare praticamente mai spazio. E così è stato. Appena sette le convocazioni. Nei festeggiamenti promozione è stato tra i protagonisti, tra gag e dirette social con i vari Kiyine, Gondo, Aya, Kupisz e Tutino. Proprio da quest’ultimo è arrivato l’elogio alla professionalità e alla serietà di Micai nel permettere ai suoi compagni, durante gli allenamenti, di mantenere alta la competitività. Insomma anche chi non ha giocato è stato importante in questa cavalcata indimenticabile.
Michele
16/05/2021 at 18:53
Un grande…