A qualche giorno di distanza dalla gara di ritorno del playout tra Salernitana e Sampdoria, Melle Meulensteen è stato intervistato da Il Secolo XIX di Genova. Il centrocampista, che ha punito i granata sia in campionato che nella prima sfida dello spareggio salvezza, ha parlato proprio della rete segnata e dell’imminente ritorno allo stadio Arechi.
“Un gol così lo ricorderò per sempre. I miei genitori non erano al Ferraris domenica, ma mio padre mi ha mandato sul telefono la mia esultanza. Ora manca ancora l’ultimo step. Quella rete è stata importante, ci ha messi in una buona situazione, ma c’è ancora il ritorno a Salerno – ha detto l’olandese -. Questa stagione è stata molto stressante a livello mentale, C’è stata poca tranquillità, soprattutto negli ultimi mesi. E poi per me in generale essermi trasferito in nuovo Paese, con una nuova cultura, una nuova lingua, l’adattamento…è stato un anno difficile“.
Meulensteen ha poi continuato dicendo di essere migliorato in questa annata complicata: “Sono diventato più forte, specialmente dal punto di vista mentale. Ora so come continuare a dare il meglio quando le cose vanno male, come è successo alla Samp. Ho imparato molto anche nel dover crescere da solo, soprattutto per il discorso della lingua. In Olanda potevo parlare con chiunque, qua dovevo cavarmela. In allenamento e in partita tra inglese e italiano ci stavo dentro. Ho preso sin da subito lezioni di italiano, ma mi ero impegnato con il maestro fino ai primi di maggio. Non pensavo che la stagione andasse oltre. Quando sono arrivato qui le ambizioni erano altre. Speravo di competere per un’altra classifica e non per la salvezza“.
Sui quattro allenatori cambiati durante la stagione il centrocampista ha detto: “Ne ho avuti più in questa stagione che in tutta la carriera. In 7 anni in Olanda sono stati quattro, ma in totale. Qui ognuno di loro ha avuto una diversa idea di gioco, ma diciamo che gli ultimi tre erano abbastanza simili. Con Pirlo era un po’ diverso ma non ho giocato quasi mai. In Italia la grande differenza rispetto all’Olanda la fanno i dettagli tattici, c’è molta più attenzione. Il calcio qui è buono, ma se ovviamente penso a questa stagione, penso che sia stato il caos. Si gioca anche con le emozioni, e mi piace – ha detto il classe 1999 che ha poi continuato parlando della vita in Italia -. La vita da voi è bella. Ora se voglio posso vedere il mare tutti i giorni, non mi era mai capitato. E poi ovviamente il cibo e il caffe sono top. Capsico che si sta bene anche dal flusso ininterrotto di amici e parenti che mi vengono a trovare“.
L’originario di Nimega si è poi soffermato sulla seconda chance che i blucerchiati hanno avuto: “Quando ho letto la notizia del Brescia sul cellulare ero in Inghilterra. Pensavo fosse uno scherzo. Allora ho pensato che tutto è possibile. Certo che solo in Italia possono succedere cose del genere. La vivo come un’incredibile opportunità di riscatto. Dobbiamo sfruttarla“.
L’ex Vitesse è poi tornato sulla gara d’andata contro l’Ippocampo dicendo: “Per come abbiamo giocato in questa stagione, questa contro la Salernitana è stata la migliore partita dell’anno, insieme al derby di Coppa Italia. Ma spero che la migliore diventi la prossima a Salerno. Per ora in casa contro i granata ho sempre segnato. Spero succeda anche in trasferta. Il rinvio del ritorno non è un problema. Qualunque giorno sia, a noi non interessa, dobbiamo e vogliamo giocare. Il grande obbiettivo è restare in B e quindi qualsiasi giorno sia la partita saremo pronti. Andremo li con la convinzione che si parta da 0 a 0 e che dobbiamo vincere. Questa è la mentalità giusta con cui giocare una partita. Non abbiamo nulla da perdere visto che eravamo già retrocessi. Nelle ultime settimane si, la mentalità forse è cambiata per questo. Ma comunque vogliamo andare a Salerno e vincere“.