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Menichini avverte: “Non mi fido del Venezia, è una trappola. In campo va chi ha attributi”

È tutta una questione di testa. Per qualsiasi domanda, per qualsiasi argomento, il ritornello è lo stesso. Atteggiamento, attributi, concentrazione. Menichini ripete queste parole prima di tutto a se stesso, poi le fissa in conferenza stampa. Domani si gioca il playout con il Venezia e la Salernitana non può sbagliare. Non può buttare un campionato, questo campionato, quello che porta al Centenario. Domani la Salernitana all’Arechi è obbligata a vincere, Menichini lo sa ma non è preoccupato. Anzi. Il tecnico di Ponsacco si mostra fiducioso, della sua squadra e della prestazione che i granata metteranno in campo davanti al pubblico amico. E anche sul tasto spettatori è molto chiaro: serve tutto il supporto possibile di Via Allende.

L’impresa è possibile, perché “se giochiamo da squadra possiamo battere chiunque”. Il problema è che quest’anno la Salernitana non ha mai giocato da squadra. Domani sarà diverso, promette Menichini, domani ci sarà un nuovo inizio: “Guido questo gruppo da pochi giorni ma è un gruppo che si è ricompattato, ha ritrovato gli stimoli e sono molto fiducioso che questi ragazzi faranno una grande partita – l’esordio del tecnico granata che poi punta subito l’indice sull’avversario – Non mi fido delle notizie che giungono da Venezia, questa è una partita trappola dove concentrazione e attenzione sono le armi chiave. Conosco Cosmi, hanno finito bene con il Carpi poi c’è stata questa interruzione ma so che lui trarrà da questi giorni e da questi eventi le motivazioni giuste per la sua squadra. Mi aspetto un Venezia cattivo e concentrato, faremmo un grandissimo errore se pensassimo il contrario”.

La partita si gioca su 180 minuti, all’Arechi il primo tempo. Ma impossibile pensare di andare al Penzo senza una vittoria da difendere: “Domani conta tantissimo ma ci sono due gare da giocare, quindi dobbiamo giocare in casa e fare una buona gara ma sempre con attenzione. Cerco uomini coraggiosi che abbiano fame e voglia di rimanere in Serie B. Questa fame deve prevalere sulla paura. Indipendentemente dalle mie scelte tecniche, cerco un atteggiamento, scelgo uomini che vanno in campo e giocano per quello che sanno fare. Ho un gruppo importante che si è ricompattato e ricementato. Sono molto fiducioso indipendentemente dal modulo e dalle soluzioni tattiche”.

Perché, come ha chiarito più volte, questa partita si vince con la testa: “Dal primo giorno che sono arrivato, la prima cosa che ho detto è stata resettare tutto. Inutile pensare a quello che è stato, penso al presente. Tutti conosciamo l’importanza di questa sfida, non c’è necessità di caricarla ulteriormente. Mi auguro che il nostro pubblico ci faccia sentire per 90 minuti il calore che so che l’Arechi può esprimere. Cerchiamo da loro la forza di portare a termine questa impresa, non voglio parlare del passato. Questi ragazzi vengono da una stagione dura, ho cercato di agire oltre che sul campo anche psicologicamente con loro. Possiamo battere chiunque se giochiamo da squadra”.

E ancora: “Ogni annata ha la sua storia, ho trovato disponibilità in questi ragazzi. Non abbiamo mai staccato se non un giorno alla settimana, lavorando con intensità e attenzione. Ho fiducia in questo gruppo, vedo come si allenano e come partecipano e questo mi lascia tranquillo. Sarà una partita complicata dove la testa farà la differenza: voglio giocatori coraggiosi, che si fanno vedere, che partecipano all’azione. E il pubblico ci deve supportare, qualunque siano i momenti della gara. Incontreremo delle difficoltà perché il Venezia ha valore, ma bisogna incoraggiare questi ragazzi. I giocatori passano ma la Salernitana no, dobbiamo avere un ambiente unito e compatto che può essere decisivo. Sono sicuro che l’Arechi non ci farà mancare l’apporto. Abbiamo sofferto quest’anno, è vero, adesso però c’è l’opportunità di riscattare una stagione e servono attributi”.

Quindi le scelte tecniche. Menichini non si sbilancia, lancia qualche indizio ma si riserva di sciogliere tutti i dubbi dopo la rifinitura di questo pomeriggio: “Non è stato facile mantenere la concentrazione quando non si è a conoscenza dell’obiettivo, ma i ragazzi si sono sempre allenati bene. Poi da quando abbiamo conosciuto la data della gara e l’avversario da fronteggiare allora la concentrazione si è alzata. La condizione fisica è ottima, la concentrazione anche. Da Venezia dicono che mancano parecchi giocatori, anche noi abbiamo assenze ma io lavoro con quelli disponibili. Non mi fido assolutamente dei guai del Venezia, sono tattiche per deconcentrarci. Conosco Cosmi e il Venezia, se noi siamo compatti e aggressivi questo gruppo può competere con chiunque. La formazione la decido all’ultimo, comunque tutti sono fondamentali. Conto su tutto il gruppo, anche un minuto dalla panchina può fare la differenza. Un tenere la palla sulla bandierina del corner è essenziale. Non ci sarà Casasola che ha avuto una disgrazia grandissima, Perticone e Bernardini sono ko. Di Gennaro ha avuto un infortunio poi non l’ho convocato perché le due partite sono a breve termine e non credo possa recuperare. Ho in testa un discorso tattico, non lo dico perché non voglio dare vantaggio a nessuno. Mi riservo di prendere tempo fino all’ultimo. Proviamo diverse situazioni, cercherò di mettere in campo quelli che danno più garanzie nell’immediato. Poi domenica ci sarà un’altra partita. Intanto pensiamo a domani e poi vedremo domenica anche in baso al risultato di domani. Questa squadra ha fatto anche tanti gol un palla inattiva, abbiamo lavorato su tutto sulla presa di posizione e sull’atteggiamento da prendere. Djuric e Calaiò possono giocare anche assieme, anche se penso si vedrà il tridente”.

Ultima battuta sul caso Micai: “È stato spiacevole per tutti, uno schiaffo che ha preso tutta la squadra. Ora è passato, il ragazzo è sereno ed è pronto a scendere in campo”.

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